Concittadini e militi
CONCITTADINI E MILITI
La Milizia Nazionale dal momento che fu istituita ha sentito la sua missione.
Il sacrifìcio della Patria si dice consumato.
Noi diciamo nof, perchè il Popolo ligure vive, e si agita con tutto il fremito che rivela
la vita di un Popolo.
È dunque ora dovere e mandato della Guardia Nazionale di provvedere a che il
sacro fuoco del popolare entusiasmo sia tutto diretto alla salvezza della nostra Indi-
pendenza.
Il croato può minacciare; ma Genova è per lui terribile ricordo del 1740.
^GENOVESI ! Secondate le generose cure di quella Milizia che non conosce né armi-
tizi* né paci, quando infamino un’ intera Nazione.
E voi, Militi, al suono del tamburo che chiama i difensori della Patria, rispondete
solleciti. Ogni parola del vostro Generale che è parato a morire, anziché a mendicare
dall’ obbrobrio la vita, vi sia una preghiera della Patria in pericolo che invoca le
destre dei figli.
Non occorre che vi ricordi V infamia che sarebbe versata dall’ opinione pubblica su
coloro che non rispondessero all’appello della Patria.
Voi siete i nipoti di quei generosi che non chiamati, salvarono questa superba regina
dell’ acque, la quale non perirà finché starà 1′ eterno nome dei Liguri.
[ prodi nostri fratelli Piemontesi hanno nella stessa sventura mostrato un eroico
vaore che non scemerà in questi supremi momenti, e che noi dobbiamo imitare colla
fidicia di meno infelice successo.
La Vittoria è cogli uomini costanti nei generosi propositi. L’unione dei Militi Na-
zioiali, la disciplina e la fortezza, la ispirazione e V entusiasmo faranno tale fascio
di forze materiali e morali che il proconsole Austriaco dovrà rispettare quella santa
baidiera, che l’amore della Indipendenza Italiana rende incrollabile nelle mani d’un
popolo risoluto alle ultime prove.
Genova 29 Marzo 1849.
GIUSEPPE AVEZZANA
GENOVA -» Giovanni Ferrando Tipografo tei Gorpo di Città, della R; Intendenza Generale * detta R. Marina, è detta Guardia Nazionale, Piazza S. Matteo, Palazzo Gneceo,, primo piano,