Come si dovrebbe pensare

COME SI DOVREBBE PENSARE
Le circostanze sono gravi ed imperiose; il tempo misurato è breve: conviene spenderlo bene.
Siamo, almeno pel momento, quattro paesi
della stessa nazione; quattro divisioni della stessa
terra, i cui conimi furono segnati dalla spada
degli stranieri, che disserci: ? fin qui sarete
fratelli, più oltre estranei, e, ove a noi torni,
nemici ?. Siamo quattro vittime del troppo fa-
moso trattato del i8i5; che i polenti vilipesero
e lacerarono più volte a loro profitto, e a de-
trimento dei piccoli, contro dei quali però ad
ogni tratto lo invocano.
Siamo quattro frazioni d’Italia, che ne! gior-
no da sì lungo tempo sospirato, spontaneamente
unanimi, abbiamo votato 1′ annessione delle no-
stre terre al Piemonte, abbiamo dichiarato vo-
lere essere cittadini di quel paese, che non nu-
merò i sacrifizi, al nobile scopo d’ essere la culla
della nuova Italia; siamo sudditi e soldati del
re valoroso e leale, che poneva la sua gloria
nel farla nazione.
Nò ci parvero gravi i sacrifizi, e scompar-
vero dalla nostra ricordanza le lunghe sofferen-
ze; e le persecuzioni sofferte ci apparirono lie-
vi allorchàtttddimmo Io scoppio della sospirata
guerra. E ij^mterosi e molti accorsero i nostri
giovani, sotto la bandiera del re capitano, al ri-
scatto della patria.
Ora tutto ciò pare che si ponga in non ca-
le; e pare chea nulla valgano i voti spontanei,
le dedizioni solenni, le patriottiche proteste con-
tro un orribile passato; a nulla le offerte gene-
rose, il sangue versato : tutto viene rimesso in
quistione, e ci si domanda ancora di esternare
il nostro pensiero, si vuole una nuova proclama-
zione della nostra fede, dei nostri voli.
E sia ! noi voteremo di nuovo Voteremo
colla costanza, colla dignità, colla fermezza dimo-
strata in undici anni di sofferenze, di oppressio-
ne, di vessazioni, di furbitudini d’ ogni sorta;
voteremo ripetendo concordi ed unanimi ben cen-
to volte se farà d’ uopo il voto del 48 è del 49>
il volo espresso pur ora allo scoppiare della guer-
ra, il voto che cacciava in fuga sleale e codar-
da i nostri antichi reggitori, appena sentirono
venir meno l’appoggio austriaco; il voto d’an-
nessione al Piemonte.
E sia ! noi voteremo tutti come una fami-
glia sola, e la Croce di Savoia sulla bandiera
tricolore sarà il blasone di questa famiglia.
Sì, la Croce di Savoia, colia fascia azzurra,
che rappresenta la terra ospitale ai profughi
d’ Italia, che e’ insegnò la libertà ed il vivere
civile, che ci diede 1′ esempio della forza nella
unione e nella costanza, ed il ? re dittatore, il
monarca guerriero e leale, il principe forte; giu-
sto e patriotta, il quale creò I’ esercito italiano
e lo guidò più e più volte alla vittoria : la ban-
diera tricolore, cioè l’Italia, la patria nostra colle
sue speranze, colle sue glorie, coi suoi martiri.
Noi voteremo,- ma come votano gli uomini
liberi e forti, la penna in una mano, nell’ altra
il moschetto.
Toscani, romagnoli, modenesi, parmensi tutti
ne informa una stessa idea, tutti ne ispira un
medesimo sentimento. Uniamoci dunque: non sia-
no le forze nostre divise e frazionate in piccoli
corpi, ina formino un esercito solo sotto un solo
comando, per la difesa comune. Procediamo forti
ed uniti al medesimo scopo, e lo raggiungeremo.
Forse Dio non volle che 1′ Italia fosse fatta
intieramente libera per altrui soccorso, perchè
potesse mostrare al mondo che i suoi figli sanno,
ali’ uopo, bastare a se stessi.
Uniamoci dunque tutti, non cesserò mai di
ripeterlo: nell’ unione è la l’orza; nella forza è
la sicura speranza della sospirata indipendenza.
Annessione al Piemonte ed allajpLombardia
per formare uno Stato solo con essi, e con tutte
le provincie iV Italia che s’ uniranno al nostro
voto, e come noi, saranno pronte a sostenerlo
con tulle le loro forze.
Concordia e disciplina; soldali e denari;
sacrifizi di averi e, all’ uopo, di sangue.
E poi che 1′ azione governativa, per delica-
tezza, si limita all’ esercizio ordinario delle fun-
zioni amministrative, onde lasciare il paese libero
nel suo pronunciamento da qualunque pressione
od influenza, provveggano i muuicipii alle anni
ed agli oggetti tutti di guerra, organizzino di
concerto soccorsi, trasporti, corrispondenze ed
ed ogni altra cosa che facilitar possa il conse-
guimento dello scopo nostro; invitino incorag-
gino la gioventù ad accorrere animosa -alle armi.
Pesa sovr’ essi una grande responsabilità.
Ricapitoliamo: votazione; armamento; aiuto
reciproco colle altre parti d’ Italia, lasciate, pei
preliminari di pace, a se stesse ; unione con esse
nella unanime prolesta cóntro qualunque tran-
sazione col passato; abborrimento perfino all’ idea
d’ un ritorno ad uomini e a cose d’ altri tempi;
giuramento a noi stessi di lutto sacrificare prima
di venire a patto alcuno colle vecchie dinastie,
cogli antichi errori ? e saremo nazione.
Dal Monitore di Bologna Supplemento N. 34 del 26 Luglio 1859.

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Estremi cronologici: 1859 luglio 26
Segnatura definitiva: MRI1219
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 40X26 cm
Colore: bianco e nero
Lingua della documentazione: italiano
Note: Data e luogo di emanazione. Estratto dal Monitore di Bologna supplemento N. 34 del 26 luglio 1859.
Descrizione del contenuto: Incipit: Le circostanze sono gravi ed imperiose; il tempo misurato è breve: conviene spenderlo bene...
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