Circolare. N.12148. Sezione 2. Illmo e Rmo signore
CIRCOLARE
Illmo e Rmo Signore
In mezzo alle gravi cure del sommo Pontificato, la Santità’ di Nostro Signore non cessa di occuparsi con paterna sollecitudine di que’ miglioramenti, de’ quali possono aver bisogno i diversi rami della pubblica amministrazione. Quanto abbia già operato il
Santo Padre per raggiungere questo importantissimo scopo, io non
debbo qui rammentarlo. Tutte le persone savie che amano il ve-
ro bene dello Stato, e che formano certamente l’immensa maggio-
ranza dei sudditi, lo riconosconp e ne esprimono la loro gratitudi-
ne al benefico e generoso Sovrano.
La Santità’ Sua, confidando nell’assistenza del Signore, conti-
nuerà nell’adottato sistema di migliorare successivamente la cosa
pubblica, dentro que’ giusti confini che nell’alta Sua sapienza si è
prefissi, e con quella maturità di consiglio che in tale opera si ri-
chiede. E una prova novella di queste benefiche intenzioni del Santo
Padre VS. Illma la troverà nella comunicazione che vengo a farle.
Le dirò pertanto, che la Santità’ Sua, desiderosa sempre di
regolare 1′ andamento delle amministrazioni dello Stato nel modo
più soddisfacente, si propone di scegliere e chiamare a Roma da
ogni Provincia un soggetto, che, distinto per la sua posizione socia-
le, per possidenza, per cognizioni, riunisca in se la qualità di sud-
dito affezionalo al Pontificio Governo, goda della pubblica estima-
zione, ed abbia la fiducia de’ suoi concittadini. Intende il Santo
Padre di servirsi dell’opera di tali soggetti, ne’ modi da stabilirsi
in appresso, tanto per coadjuvare la pubblica amministrazione, quan-
to per occuparsi di un migliore ordinamento dei Consigli Comu-
nali, e simili materie. Le persone che ora, ed in seguito verranno
da Sua Santità’ prescelte, dovrebbero risiedere nella Capitale, al-
meno per due anni.
Ella comprenderà facilmente di quanta importanza sia lo sce-
gliere soggetti, i quali corrispondano pienamente alle intenzioni di
Sua Beatitudine : altro movente essi non debbono avere che l’amo-
Monsignor Delegato Apostolico
di
re del pubblico bene, né altro scopo prefigersi che il comune van-
taggio. Si compiacerà pertanto VS. Illma d’indicare due o tre di
tali soggetti, appartenenti a codesta Provincia, affinchè il Santo
Padre possa tra essi prescegliere il più adattato.
L’illuminato zelo di VS. Illma, la sagace sua operosità e le prove
da Lei già fornite della premura con cui si studia di secondare le be-
nefiche intenzioni della Santità’ Sua, danno la certezza di vedere
corrisposte le Sovrane disposizioni anche nella presente circostanza,
in cui trattasi di predisporre una misura che può apportare gran-
di vantaggi allo Stato ed a ciascuna Provincia.
Intanto con distinta stima mi confermo
Roma li 19 Aprile 1847.
Àffmo per servirla
P. CARD. GIZZI