Canto di madri e spose italiane

CANTO DI
MADRI E SPOSE ITALIANE
Giacea l’afflitta Italia
Sepolta nell’ oblio,
Giunta de’ mali al culmine
Solo sperando in DIO,
Che il di lei pianto a tergere
Già si accinga dal Ciel.
Tutto cangiossi, il fremito
D’ ira i nascosto in core,
Or si palesa f e giurano
Caldi d’ immenso amore,
‘¦Tulli Salvar la Patria,
0 insieru per lei morir.
Spenti son gli odj antichi t
Tutti fratelli or sono t
In un sol arido mescesi
Di mille voci il suono,
Di mille cuori il palpito
Nasce da un sol voler.
Forse non lunge s o prodi,
È il giorno desiato,
S’ attenda, e quando mostrisi
A voi ridente il fatOj
Vedran come 1′ Italia
Ha pari il braccio al cor.
Quando il suon delle trombe guerriere
E lo squillo dei bronzi saerati,
E spiegate le patrie bandiere
Chiaineranvi sul campo d’ onor,
Padri, sposi} fratelli diletti.
Sii correte, e con animo forte
Affrontate i perigli e la morte,
V’ adornate la fronte d’ allor.
Noi cui cinger un brando è negato
Che a custodia restiamo dei figli,
Mentre il sangue da voi fia versato
Non vorremo nell’ ozio languir ;
Ma a quei figli cotanto adorati
D’Italiani i doveri ed i dritti
Mostreremo, l’infamia e i delitti
Come dehno per sempre fuggir .
Noi beate ,, se un giorno raccolti
Tutti aspersi di sangue straniero,
Con la gioja dipinta sui volti
Rivedremo gli amati guerrier,
E diranno : d’ Italia or siam degni
Poiché i ceppi togliemmo al suo piede,
Noi pugnammo, qual bella mercede
È la Patria redenta veder.
Ma se un solo fra tanti codardo
Pur vi fosse, la terra natia
Mai più pasca 1′ infame suo sguardo
Sia di tutti lo sprezzo e 1′ orror ;
Morte orrenda egli trovi qual merta,
Niun conforto nel fin di sua vita,
Abbia tomba negletta,, aborrita
Maledetta da ogn’ Italo cor.
Palmira Carpellini
SIENA TIP. DELLA LVPA 1847