Bolognesi

BOLOGNESI
Nell’accettare l’onorevole dignità di primo Magistrato di questo Illustre Comune, a cui venni designato dal voto dei vostri Rappresentanti,
ed accolto dalla bontà del GRANDE PONTEFICE, non dissimulai a me
stesso , per una parte la difficoltà dei tempi , la gravità dell9 Ufficio, i grandi
doveri che ne dipendono, per l’altra la pochezza delle mie forze, che di
tanto riconosco inferiori all’importanza di così nobile ministero. Se non che
assai mi consola la certezza che non saranno giammai per mancare alla mia
insufficienza i lumi e la prudenza dei Savi, le virtù ed il patriottismo di
tutti. Sì, di tutti, perchè Fera felicissima verso cui procede ora l’Italia, ini-
ziata dal Genio e dalla Santità di PIO IX, prepara altresì ai Comuni una
esistenza degna di un popolo libero e civile. Il Comune avrà senza dubbio una
vera rappresentanza di tutti gli ordini dei Cittadini : rappresentanza che sarà
vigile e sollecita guardia affinchè sia diffusa F istruzione, incoraggiata F in-
dustria, migliorato il costume, onde così preparare allo Stato uomini dotati
di quelle morali e civili virtù, per le quali solo una nazione può divenire
grande e gloriosa. Ma intanto che il MAGNANIMO PRINCIPE nostro sta
compiendo F edilìzio costituzionale, di cui or ora tanto sapientemente poneva le
basi, e finché non sia creata la novella organizzazione dei Municipii, non
dubito che molto attribuire vorrete agli attuali ordini di cose, se io sarò per
voi meno di quanto il mio cuore desidera, e di quanto avreste ragione di
attendere.
Concittadini, quando rammento le gloriose memorie di questa cospicua
Città, quando ricordo che da questo dotto Ateneo partiva la prima scintilla
che diffondere doveva la luce del moderno incivilimento, pensando a questo
prodigioso risorgimento d’Italia nostra, sento confortarmi F animo dalla lu-
singa che sia per sollevarsi all’ altezza dell’ antica sua rinomanza. Né certo
falliranno le mie speranze se cammineremo sempre uniti in un solo e forte
volere; se non ci proporremo altro scopo che la comune prosperità; se an-
teporremo ad ogni altro affetto l’amore alla LIBERTA’, al SOVRANO, al-
la PATRIA.
Bologna il 1. Aprile 1848.
IL SENATORE
GAETANO ZUCCHINI
TIPOGRAFIA SASSI NELLE SPADERIE.