Battaglia in Sicilia ed incendio di Messina

BATTAGLIA IN SICILIA
MESSINÀ NON. ET PIÙ’! Dopo cinque- giorni
di un’ orribile guerra r ella ha prescelto di esser di-
strutta ,. piuttosto che scendere- a patti; La città’ era
vuota ed il fuoco ed il ferro aprivano la strada al
saccheggio. I regi irrompevano da ogni parte e con
gli ultimi sforzi la popolazione armata pugnava, quan-
do lo scoppio dell’ incendio compì la rovina’ dell? e-
roica città e tutti uccise i soldati- Anche i soldati
che da Messina si dirigevano a Milazzo sono stati
distrutti. Nuova MissoIungir Messina è caduta , ma< tutta Sicilia si appresta a una. memoranda vendetta. SICILIANI .£ Messina- ha mantenuto il suo- terribile e sublime giuramento di seppellirsi sotto le sue ruine, anziché cedere al tiranno:, e già l'incendio,.le palle e le bom- be lian pressocchè disfatta la Varsavia e là Misso^ lungi Siciliana, ed il piede delle vandabclie e co- darde schiere d»-l Borbone ha profanato le sacre ma- cerie d> 11’eroica Città- I vili e fecoci satelliti di Fer-
dinando per 4 giorni sono stati sempre battuti e ri-
cacciati in fuga con grave loro perdita”, ma 4 giorni,
nei quali pioveva dalla Cittadella ,. dal Saltatore, e
da molti legni, da gueria un diluvio di palle, di
bombe, di granate r di razzi,, sono bastati a distrug-
gere, ad incenerire Messina, si che tutte le nostre
forze malgrado la vittoria furono costrette abbando-
nare la città. I barbari e codardi non potendo vin-
cere una città invincibile l’hau convertita in> un rauc
chio di fumanti ruine L
Dopo questo fitto terribile è’ dovere del Governo,
interprete de’ sentimenti del Popolo , di alzare un
grido, il quale troverà eco in. tutta la Sicilia : Ven-
dei tal Vendetta
Tutto il Popolo si levi in massa y ciascun uomo
atto alle armi accorra ove ìo> chiama il suo- dovere-
Abitatori delle marine adunatevi tutti in quei pun-
ti che a voi indichi il Governo:: abitatori dei monti
scendete a torrenti dalle alpestri vostre dimore: Si-
ciliani tutti accorrete a vendicare i vostri fratelli, a
tuffare e riluffare le vostre- mani nel sangue di que-
sti vandali del secolo decimo- nono. Non è’ più la
guerra generosa ed umana, che noi combattemmo in
gennaro e febbraro:: Ferdinando la volle guerra di
sterminio, e tal sia.
Sicilia tutta è pronta ad imitare Messina ! ma in.
nessuna parte di Sicilia vT è una Cittadella come in
Messina , in nessuna parte è possibile a’ vili chiusi
denaro inespugnabili muraglie disfare ed incenerire
una città ! Uomo conti’ uomo dieci di noi valgano
quanto 100 nemici t e 100 quanto 10,000 l
Guerra adunque e guerra di esterminio co’ Bor-
boni t Messina ! Messina t sia il nostro grido di bat-
taglia, e rammentando che quella città eroica , ed il
cut nome rimarrà eterno, nella storia, si lasciò di-
struggere ed incenerire senza giammai piegarsi a
patti > senza voler giammai transiggere col nemico,
Al Sole da
iì nostro coraggio,, come quello- dei Messinesi,, di-
verrà furore !
Siciliani ! Messina si è mostrata degna di Sicilia
tutta, e si è sacrificata vittima volontaria e santa per
noi : sia or Sicilia degna di Messina , imiti quello e-
roismo divino,, quel 1′ abnegazione senza esempio, e la
nostra vittoria è certa, e Messina sarà vendicala.
Noi tutti accoglieremo nelle nostre case, sotto il
nostro tetto v prodi figli di quella città che non ha
potuto esser vinta –,. divideremo con essi il nostro pa-
ne, e quando la gran vendetta ed il gran riscatto sa-
nai compiuti, colle nostre mani riedificheremo Mes-
sina, e la farem sorgere più bella e più grande del-
le’ sue ruine.-
Ordinamento Militahe..
Il Governo ordina immediatamente la formazione
di 7 Campii? A Milazzo – Taormina -Catania- Sira-
cusa- Giigenti – Trapani-Palermo.
Tutte le forze armate saranno divise in Guardia
Nazionale, truppa regolare, Compagnie d’ armi, Squa-
dre volontarie, Squadre pagate, sotto il Comanda
dei primi militari dell’Isola.
Palermo & settembre 18481
Hi presidente del Governo del Regno di Sicilia
RUGGIERO SETTIMO
? Il Ministro deglii affarìi esteri e del Com-
mercio Marchese di Torrearsa ? Il Ministro di
guerra e Marina Giuseppe Paterno ? Il Ministro
delle- Finanze Filippo Cordova ?- Il Ministro del
Culto e della Giustizia Emmanuele Viola ? II
Ministro dell’ Interno e della Sicurezza Pubblica
Vito’ D’ Ohdes Reggio ? Il Ministro dell’ Istru-
zione publica e dei lavori publici Giuseppe la Fa-
rina ? PALERMO 8 settembre 1848. ?
RAPPORTO SEMAFORICO DEL TELEGRAFO
DI PALAZZO
II Comandante del Vapore Vesuvio
al Ministro della Guerra e Marina.
Il Vapore Vesuvio dopo sbarcate le truppe iti
Milazzo, si dirigerà in Palermo con La Masa per
riferire il danno, di Messina. Si domanda subito il
regolamento per la truppa, rinforzare la munizione
da guerra. Un Vapore da guerra napolitano in. cro-
ciera in poca distanza da questa ha bloccato, il Ve-
suvio, il quale è assicuralo sotto la protezione del-
le batterìe. I soldati napolitani avanzati da Messina
sono stati distrutti.
Con la massima sollecitudine si attende la ri-
sposta col Telegrafò.
Dato, da Milazzo alle ore 13 italiane.
i Lelestmi*

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Estremi cronologici: 1848 settembre 08
Segnatura definitiva: MRI0549
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: cm
Colore: bianco e nero
Autore: Settimo Ruggero
Tipografo (ente): Al Sole dai Celestini, tipografia. Bologna
Lingua della documentazione: italiano
Note: Data di emanazione. Luogo di emanazione Palermo.
Descrizione del contenuto: Incipit: Messina non è più! Dopo cinque giorni di un 'orribile guerra...
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