Avviso al popolo toscano
AVVISO AL POPOLO TOSCA1VQ.
Un popolo che vanta onorevole tradizioni come voi corre l’onorata via da voi battuta. Non temete le bravate degli aristocrati sedicenti liberali
che trovano sempre uno scudo sicuro sotto cui ricovrarsi. Cotestoro per con-
servare la loro posizione sociale> gli onori l’influenza hanno veduto di po-
tere senza gran pericolo aruolarsi sotto la bandiera dell’indipendenza na-
zionale, e cosi soddisfare ancora alla sete dei loro clienti ehe vogliono im-
pieghi a patto di predicarli con tutti veri padri della patria. Cotestoro giù-
dici dell’opportunità sanno all’ opportunità cacciare il btì’òn popolo nelle
carceri,, e denunziare i buoni cittadini. Cotestoro collegati con altri di
fuori si fanno spalla scambievolmente > e voi vedeste come in una Città Vi-
cina trovassero i loro colleghi pronti a propagargli i loro scritti contro là
stampa, clandestina’, la sola che temono perchè li smaschera senza riguardi.
E in altre circostanze farsi giungere corrispondenze di questi loro Colleglli
per darci a credere quante menzogna tornano al buon conto loro. E sapete
chi sono questi loro Cofleghi che stanno in Città vicina, a Bologna sono ?
un giovinetto vanarello che serve a qualùnque astùzia per innalzarsi e con-
siglia l’adempimento del Santo Giubileo oggi per scagliarsi à corpomorto
domani cóntro chi non può nuòcerli ; un Avvocato senza credito senàa 0-
More, e senza clienti j svergognato per dissolutezze immorali^ per imbro-
gli e stocchi,autore di un Orazione al Papa ottimo, come fu di un altra a
Carlo Alberto quando infuriava contro il liberalismo, andato a Róma per
ottener impiego,Pio IX che ha buon naso non glielo concesse^ ed egli in-
trepido tornò in patria a presiedere con temeraria impudenza il banchettò
di Cobdenjun Negoziante fallito dolosamente ;, tornato al Commercio i
scrittore oggi di teoriche sul ereditò pubblico, ed estensóre di progetti di
Banche; un egoista Toscano arrichito per grasso matrimoniò^ avaro ed ca-
soso, ma scrittore filantropo sul^ Povertà) proposto fra i.notabili da in-
viarsi a Roma; un Conte che ha avuto lo stesso onore, nuòvo Giano qua-
drifronte, che fa di cappello al popolò^ del quale amministra da lungo
tempo iniquamente le sostanze, all’occorrenza frate,, e settario , o gesuita
come meglio gli torna. Codesta centrale congrèga è diretta da uh Marchese
di antico stipite ,^1 quale ha acquistata somma fama d’astuto pei viaggi
frequenti che va facendo a Vienna ed ha saputo farsi proporre fra i depu-
tati a Roma perchè S. M. Imperiale sappia bene tome vanno le cose ; que-
sto ha un eccellente rappresentante nel giovane vanarello di teùi più sopra,
il quale non essendo di nascita troppo purgata serve volentieri l’antico pa-
triziato, a patto d’ essere egli pure qualche cosa, e i vecchi volponi mi ci
danno ir lecco che domanda. Questi sono gli amici degli amici Che voglio-
no far trangugiare tutte le pillok al buon popolo toscano — Chi ih col zoppo
impara a zoppicare ~ oh voi imnaginate come anderebbé il pòpolo se co-
deste congreghe si riunissero; Orai Toscani vo* li conoscete, i loro corri-
spondenti vo’li conoscete, dunque giidi grosso a smascherare Codesta genta-
glia, a protestare sempre ne’debiti movenza violare i principii dell’ordine, é
quando li avremo spediti a casa loro streremo ottenere il meglio che de^
sidciiamo. Intanto gridiamo abbasso 1′ ìflnenza austriaca !
Firenze li 26 ma^io 1847.