Atto del Cardinale Oppizzoni riguardo la scomunica

ATTO
DEL CARDINALE OPPIZZONI
RIGUARDO LA SCOMUNICA
Anche oggi vi rechiamo una grata novella. l’ Arcivescovo Oppizzoni di Bologna, pervenutogli da Gaeta l’ atto di scomunica, raccolse un consiglio di Teologi, scelti fra i Sacerdoti per sapienza e virtù più venerati nel paese, e loro sottopose tale atto Pontificio.
Dopo lungo e conscienzioso esame essi decisero che
la scomunica non dovesse essere pubblicata dalla Chiesa, la quale non riceve nessun danno dalla Costituente.
Il popolo, nominando i suoi Deputati alla Costituente,
non fa che esercitare il proprio diritto, di crearsi cioè un
Governo che proveda alle sue necessità temporali, mentre
rispella la Legge di Dio e conserva la sua reverenza a
quelli che spirilualmenle lo rappresentano in terra.
M speriamo che questo esempio del Santo Arcivescovo Oppizzoni parlerà al cuore del Pontefice il quale, liberandosi dagli uomini che gli stanno attorno con mondani consigli d’ avarizia e di sangue, vorrà ricordare che » il Regno di Cristo non è di questo mondo –, e che è poco edificante il vedere l’ erede del Crocifisso mendicare presso i polenti della terra il mantenimento di un trono usurpato e contaminato di delitti.
Roma li 21 Gennaio 1849.
P. S. Anche il Vescovo di Ancona, Cadolini, seguì l’esempio dell’ Arcivescovo di Bologna, rifiutandosi a pubblicare dalla Chiesa 1′ atto di scomunica ; ed il Vescovo di Rieti ha presieduto egli stesso la votazione per la Costituente, ed ha inoltre votato.
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