Al signor Belluomini Ministro della guerra di Toscana
AL SIGNOR BELLUOMINI MINISTRO DELLA GUERRA DI TOSCANA
Bologna 20 aprile 1849.
Signor Ministro.
Quando Voi il 16 corr. per il canale della Piazza di Firenze mi ordinaste di recarmi al mio Corpo tosto detti la consegna del deposito Bersaglieri Batt. l.° da me comandato indicando che io non avrei fatto passi che offendessero il mio onore e che quando mi fosse detto dove si trovava il Battaglione, e la salute me l’aveste permesso, avrei compiuto il mio debito. Nella giornata di ieri, 19, chiedo all’ ufficio di Piazza il Foglio di Botta quale dice di recarmi a Pavana residenza del Corpo e del Comandante. Nel transitare Pistoia circa la mezza notte mi si dice che vi è del malumore nel Battaglione e che il Comandante era venuto per disarmare parte dell’ Artiglieria Livornese che era sotto i suoi ordini ma avendo incontrato degli ostacoli era partito salvandosi meravigliosamente. Continuo il cammino per Pavana sperando che il Comandante fosse colà. 11 mio dovere era di andare a Pavana, raggiungere il Corpo e quindi dare nelle mani del Comandante la mia dimissione perchè un uomo di onore né porta cinque diversi vestiti uè prende sette giuramenti ma a Pavana non vi trovai alcuno. Allora malaticcio come era colla medesima vettura mi recai alla Porretta , ove mi fu offerto servizio che non accettai adducendo per ragione che andava a Bologna da dove appena giunto dava la mia dimissione e poi voleva curarmi. Infatti di qui ora in quest’ istante , ore 4 p. m. vi rinuncio la carica di Cappellano del 1.°
Balt. Bersaglieri Pistoia.
Sappiate adunque, Sig. Ministro, che io non posso più servire Leopoldo IL; che lo servii fedelmente quand’ era Principe Costituzionale , quando faceva la Guerra all’Austria, quando voleva l’Indipendenza, la Nazionalità Italiana, ma una volta che Egli è andato via, quando io ho creduto il dì 8 febbraio che ci abbia abbandonati come giuro innanzi a Dio ed agli uomini tutti di averlo creduto, e che ho preso servizio al Governo Provvisorio sperando che fosse atto per fare la guerra all’ Austriaco , no , non posso servirlo. Io ho pure servito fedelmente il Governo Provvisorio; in una parola
ho fatto il mio dovere pronto a darne conto a chicchesia.
Tenete bene a memoria che inai ho diviso gli uomini, i Paesi, le Città ; i giuramenti di difendere i l’Italia fatti in modi solenni da Noi tutti non verranno mai a mancare per parte mia, che sempre ho impedito lo spargimento del sangue cittadino pre dicando sempre il perdono e la concordia , non dimenticando mai il grado mio la mia santissima Religione.
Ricordatevi bene, sig. Ministro, che quando si formò il Battaglione 1.° Bersaglieri, allora detto (contro le mie preci che voleva Etrusco) Legione Estera, si diceva Battaglione per far la guerra allo straniero.
Ricordatevi ancora che il Granduca Leopoldo II
vorrà mantenere lo Statuto Fondamentale, vorrà liberare la Toscana dagli Austriaci , ma potrà più
riacquistare gli antichi paesi Etruschi, Lunigiana,
Massa-Carrara e Garfagnana, compromessi dai nostri gridi, dalle nostre partenze se non iniquamente, bambolescamente condotte ? Credete Voi, sig. Ministro , che Leopoldo II torni in Firenze e possa fidarsi di un’ Armata e di una Guardia Nazionale che gli ha data tante prove d’infedeltà, d’indisciplina, di debolezza? Al tempo la risposta. ? Intanto ripeto io non prendo tre giuramenti, né devo andare mendicando la protezione e stima di chi non può, né deve accordarmela.
Credetemi con stima di Voi sig. Ministro
Dev. Servo
Ab. Francesco Luigi Giambastiani.