Al popolo romano

AL POPOLO ROMANO
A Te il saluto e il plauso e il rendimento di grazie dei Popoli Fratelli, dacché, sorgendo dal letargo angoscioso in che ti teneva gemente un tiranno, tu sapesti ritrovare nella vigorosa tua destra il pugnale rigeneratore di Bruto !
Popolo Romano !… Sit bene arrivato il secondo al banchetto della nostra Fraternità ; e giacche esser più
non vuoi vii gregge condotto a vituperevole mercato
sotto la verga d’un pastore indegno di guidarti sappi essere e vogli essere, quale tu fosti per lo passato, Popolo-Re, Sovrano dei Sovrani.
Ma bada, o Popolo troppo generoso, bada a non riposarti immemore nella ebbrezza del tuo trionfo 3 ? I tiranni vegliano mentre i popoli dormono, e tu sai a prova che il popolo il quale si addormenta alle nenie dei suoi Giuda e pone la testa sotto la coltrice d’una stolta fiducia ne’suoi reggitori, qualunque essi sieno, svegliasi al suono delle proprie catene, sotto i Portzii Pilati
Bada, o Popolo, a non restarti dallo operare indefesso alla tua liberazione per cantare la faticosa vittoria ! Non Canti, non riposo, non pace finche l’agonia dei tuoi tiranni non confluì colla morte!…
Non credere di non aver molti tiranni da vincere
ancora. Le Selle Colline furono, pur troppo, da lunghi secoli il nido per eccellenza di ogni tirannia ‘. Figgi perciò, o Popolo, intento lo sguardo sulle Iene chiercute che ti sbranano il cuore. Imponi minacciosa la mano sui Vampiri togati che Col sangue ti tolgono la vigoria del braccio e dello intelletto ‘.
Solo allorquando tu abbi loro infranto li artigli e
fiaccato la possa, allora soltanto sciogli sicuramente
1* inno della redenzione.
Pensa intanto, 0 Popolo, che fra quelli istessi, a cui in un impeto di generoso entusiasmo affidasti spontaneo li uffici di moderatori della pubblica cosa , havvi chi si fece seguace della Legge dei falsi Profeti dei Popoli ? della Legge della opportunità, che non è Legge né divine né umana; imperocché i Popoli non debbano pendere dai cenni del caso, ma sibbene la occasione debba procedere dal senno dei Popoli.
Essi dicono : ? Sia ! ? e la opportunità, come narrano le favole della sapienza uscita tutta armata dal cervello di un Dio ? esce matura dalla immensa fronte di questo Dio della Terra ? il Popolo. Non lasciare che nessuno ti dica : ? Basta ! ? fioche procedi sulla via del riacquisto dei tuoi diritti ; né lasciare che nessuno ti arresti per tema di tua caduta, perocché un popolo che cammina non cade giammai, e solo nella immobilità sta la morte
dei Popoli.
Rammenta alle nazioni esser più perniciosa mezza libertà che schiavitù intiera, giacché la prima snerva, corrompe e incatena con ceppi tessuti di rose ? 1′ altra tien sempre l’anima gagliardamente inspirata dell’odio pei tiranni, e nei patimenti del servaggio tempra alla fortezza lo spirito dei popoli abbattuti. ? Abbattuti, dissi, non uccisi, poiché il popolo non muore mai, e, se muore, rinasce ? come Cristo ? tre di appresso che i carnefici lo hanno deposto nella tomba, avvolto nel sudario dell’ ignominia.
I Sovrani considera tu quindi innanzi, non come una politica necessità, ma come civile prudenza; non come fini, ma come mezzi, e le loro corone vadano scevrate da quelle acute punte che si figgono nel cuore del popolo e simboleggiano le corone del suo martirio.
Rammenta, finalmente, o popol di Roma, che fino al giorno in cui la Uguaglianza non avrà steso per opera tua e dei popoli fratelli il suo livello sopra la superficie della società tutta ispida ancora di previlegii e di arbitrii, non vi può essere né pace stabile né vera sovranità di popolo. Quindi la tua sovranità non sarà legittimata finché sul trono dei regii noe scendano ad assidersi queste tre figlie del Cielo ? Libertà, Fraternità, Egua-
glianza. Credenti in questo simbolo della nostra fede co-
mune , oggi li è dato innalzarle un Tempio nuovo in
cotesta Roma ? per la terza volta rigenerata e rigeneratrice ? E cotesto Tempio , a cui accorreranno
ad uno ad uno i popoli a far sacramento di fratellanza sociale e di solidarietà politica, deve portar scritto in fronte Costituzione Italiana. Enrico Montazio.
NB. Questa specie d’indirizzo fu improvvisato la sera di sabato 18 novembre in piccolo circolo di Amici.
( dal Popolano )

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Estremi cronologici: s.d.
Segnatura definitiva: MRI0227
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 29,5X21,5 cm
Colore: bianco e nero
Lingua della documentazione: italiano
Note: Alla fine del testo è riportatato: (dal Popolano).
Descrizione del contenuto: Incipit: A Te il saluto e il plauso e il rendimento di grazie dei Popoli Fratelli, dacché, sorgendo dal letargo angoscioso...
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