Al nobilissimo principino romano D. Giannettino Andrea Doria Pamphyli…
Ali nobilissimo principino romano
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FANCIULLO DI MOLTISSIME SPERAMZE
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DAL RÈ CARLO ALRERTO
GIUSEPPE MAROCCO
C ‘0 N’OSSEQUIO, ED A PERPETUA MEMORIA
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Hanno alzata i Romani la fronte
Come al tempo de' Cassii e de' Bruti
Nel cimento saranno temuti
Perchè in petto han dei Padri il vigor
Sulle loro bandiere han la Croce,
Son guidati dal braccio di Dio ,
Ed accesi dal Nono gran PIO
Son concordi in ardire e valor.
Venga , venga la rabbia d' Averno
Scatenata alla lotta funesta ,
Che schiacciata verrà quella testa
In cui bolle degl' empi l'ardir
Sono i brandi snudati alla pugna ,
Non si teme all' aspetto del sangue ,
E reciso vedremo quell' angue
Che 1' Italia faceva languir
Non son vili li figli di Roma
Sempre avvezzi alle palme agi' allori ,
Fra gli ostili più atroci furori
Farsi grande ciascuno saprà
E quell' Aquila altera che tanto
Opprimeva il fratello Lombardo
Dal lor braccio già fatto gagliardo
Con un colpo mietuta cadrà
Non più crude maligne rapine,
Od ingiuste sentenze di morte
Fanno incerta d' Italia la sorte ;
Surse un' Astro del Sole maggior
Sull' Adriaco lido sorgeva
Nuovo Eroe più innocente dei gigli
Di Quirino fu dato pè i figli
Vero padre per nobile amor
Venerate , o fratelli il pianeta
Che sull' Ara del Nume risplende ,
Egli a tutto provvede , ed intende
Con fecondo , e sublime pensier
E' il novèllo Mosè , quel Levita
La cui voce , e il santissimo esempio
Ci fa saldi a pugnare pel Tempio
E tramuta il fanciullo in guerrieri
È 1' Aronne che incanta gli umani,
E' la fonte d' pace futura,
Quei che toglie i suoi figli a sventura
Con arcano potere immortai !
Egli ha scossa l'Europa dal fondo
Qual novello Leone di Giuda
E dei tristi ne tremi la cruda
Ostinata baldanza feral.
Ogni brando è una croce che s' alza,
E che sfida dei mostri l'orgoglio ,
Ei l'Italia rimira dal soglio
Ove DIO di sua mano il locò
Il gran CARLO seguace d' Cristo ,
LEOPOLDO il sapiente , X accorto
Stanchi ornai d' ogni perfido torto
Saldo giuro fra loro annodò
Dell' Emilia vedrem le falangi ,
Ed il Siculo ardito sul campo
Delle spade nemiche fra il lampo
Sugli spenti il vessillo spiegar.
Religione ci guidi all' impresa ,
Santa impresa , e d'eterna memoria ,
Col coraggio ne avremo vittoria
Che a noi sorte non puote involar
Riverenti o fratelli al suo cenno,
Per celeste solenne possanza
Schiacceremo 1' ostile baldanza ,
Mieteremo le palme , e gli allor.
Venga pure il cimento guerresco ,
Che nel Nome tremendo di Dio
Alla voce , all' invito di Pio
Voleremo sul campo d' onor.
Ogni spada sia folgor di guerra,
E allo squillo di belliche trombe ,
Ogni campo empiremo di tombe ;
Franto il giogo degl' empj cadrà.
I vegliardi , le donne, i fanciulli
Voglion tutti l'Italia redenta ,
L' agnel mite Lione diventa ;
Chi ne insulta trafitto morrà !