Al cittadino amigo colonello dei corpi franchi veneti
COLONNELLO DE’ CORPI FRANCHI VENETI. ^
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Fu nobile pensiero il vostro di onorare il Martire Italiano caduto per la Patria, che noi piangemmo invidiandone il destino.
Pure nell’ ordine del Giorno in tale occasione indirizzato ai vostri
Soldati potevate porger lode al loro coraggio, senza gettare un insulto
a chi per Dio non lo meritava.
Noi Militi dei Battaglione Zambeccari protestiamo altamente contro
1′ amara parola da Voi scagliata a chi usciva il giorno .12 da Trevi-
so » per una porta opposta a quella battuta dal nemico « quasi a ciò
ne avesse spinti vigliacca paura.
Ordine? Disciplina -* Obbedienza: ecco il vero coraggio ? Di ques*
to die prova il Battaglione Zambeccari il giorno 11 quando rimaueva
al posto pericoloso, che gli era stato assegnato; ne si dava a fuga di-
rotta all’ appressarsi del nemico; e rientrava in Treviso come ne era u*
scito in ordine di battaglia, salvando dalla Cavalleria Austriaca le trup-
pe di Linea Pontificia, che prese a tergo, avrebbero difficilmente potu-
to far resistenza.
Il giorno 12 uscimmo, è vero dalla Porta opposta a quella battuta
dal nemico, ma avevamo alla testa il Generale Ferrari, che d’ ogni par-
te si accusava di esporre le truppe da Lui guidate a disperata impresa,
a certo massacro.
Uscivamo col Prode Zambeccari, il cui glorioso passato non si è
mai smentito; uomo degno di confidenza quanto qualunque altro vala-
rosamente combatta per 1′ indipendenza italiana.
Uscivamo perchè a tutti fu detto, che sulla via da percorrere gli
Austriaci ci avevano preceduti tagliando la comunicazione di Treviso con
Venezia. Ne ci accorgemmo dell’ errore, che quando non si poteva piìl
dare addietro; mentre lungo la via si marciò sempre in ordine di bat-
taglia, come se ad ogni tratto si attendesse una sorpresa.
Chi pensa rettamente dirà se può incolparsi un Corpo Militare
che segue il suo Duce : dirà se può tacciarsi di vile chi cercava il ne-
mico in aperta campagna, come per noi si credeva — Se alcuni illusi
ci negassero questa giustizia, ? che reclamiamo in nome della Sacra Ita-
lia , facciamo appello all’ avvenire, che registrerà nella Storia , come
combattano uomini, che impugnarono le armi non per mestiere, ma
per principii, non per calcolo, ma per sentimenti.
Queste parole valgano a distruggere ogni insultante sospetto ; ed
assicuratevi, Cittadino Colonnello, che si può magnificare la propria
gloria senza detrarre all’ onore di chi mal si conosce.
Mestre il -17 Maggio 1848
I MILITI
Tip Tiocchi.
del Battaglione ZAMUEccAivt