Ai senigalliesi gli anconitani
AI SENIGALLIESI GLI ANCONiTANI
Fu un tempo, o Senigalliesi, in cui le Città
d’Italia, reggendosi colle sole leggi municipali senza
altro solido vincolo che in corpo nazionale le compo-
nesse , per borie, per gare, e per male inteso amore
di municipio, in tra loro si nimicavano, si odiavano,
e si laceravano con guerre spesse e feroci. Ma per la
civiltà, la quale, superando ogni ostacolo, cresce ne-
cessariamente col tempo, quegli odii che dividevano i
nostri antenati, è già molto tempo, si estinsero. Oggi
poi che per le altissime virtù di PIO IX. un nodo
tutto nuovo di concordia e di amore operoso stringe
i nostri cuori, oggi ci gode assai l’animo, o buoni e
fortunati Senigalliesi, di presentarci a Voi per offerirvi
l’amplesso della fratellanza, per partecipare a queste
feste onde intendete celebrare i beneficii di quel Gran-
de, e per venerare insieme questa Terra, ove ebbe
nascimento Colui nel quale Italia tiene con ogni sicu-
rezza riposta la speranza di sorti migliori, ed il mondo
quella della ristorazione della antica unità cristiana.
Il dì xxix Settembre mdcccxlvi.
TV.B. Nella giornata d’oggi più di mille giovinetti*
preceduti da Tamburi e Banda Civica, con Vessilli
spieganti i colori Pontifici 3 sono andati a Senigallia
per portarvi una magnifica Bandiera di raso bianco ove
erano dipinti li Stemmi della Municipalità stessa, e
di Ancona.
ANCONA. PER SARTORI CHERUBINI»