Ai carabinieri e truppa di linea la milizia cittadina romana

AI CARABINIERI E TRUPPA DI LINEA
lì mini munì mimi
Carabinieri, e Soldati Fratelli
Quando spaventosi momenti minacciarono i nostri destini, a noi vi dirigeste a domandare la nostra fratellanza, e noi ci stringemmo al seno piangendo per tenerezza. Adesso
una tenebrosa politica vi richiama tra noi in sembianza di nemici, e la vostra presenza
in numerose pattuglie , ed il vostro acquartierarvi improvviso è un insulto che il governo
vuol fare ai Cittadini Romani, servendosi di Voi, i quali ci eravate divenuti carissimi
per sentimenti di simpatìa , e. di patrio amore. Ci si vuol dividere un’ altra volta ; si vo-
gliono rinnuovati gli orribili avvenimenti di Napoli, Lucca, Siena, Livorno, Parma, e
di tutte le altre italiane città nelle quali introducendosi il sanguinario sistema della Ga-
lizia , si spingeva la truppa , ed inspecie i carabinieri ad inferocir contro il popolo onde
dare il cominciamento ad una guerra civile. Adesso con questo esecrando procedere si pro-
cura di farvi divenir un’ altra volta odiosi ai nostri occhi, per concitarci all’ ire , per po-
ter segnar voi del marchio infame degli oppressori dei popoli, noi di quello non meno vi-
tuperevole di sediziosi.-Ma chi avrebbe mai osato turbare in questo, o in qualunque al-
tro giorno la pubblica tranquillità? Guai a chi avesse tanto attentato ! La guardia Citta-
dina che ha salvato tante volte Roma e lo Stato da imminente pericolo di sov-
versione in che volevano gettarlo i tristi per tornare alle vecchie consuetudini, avrebbe
tosto, come sempre ha fatto repressi i tumulti e le mene de’reprobi, i quali appunto
perchè hanno sperimentato che le loro armi si spuntano contro la nostra forza , hanno pro-
curato di far venire a conflitto la forza colla forza medesima. Ma no, non sarà mai che
Voi vi cuopriate d’un simile vituperio. Voi giuraste d’esser sempre i nostri fratelli, e sa-
crosanta è la parola del milite onorato : Voi giuraste di non servire più di strumenti cie-
chi alla tirannide per opprimere i diritti del popolo, ed il vostro onore v’impone di man-
tener la promessa. Fino adesso foste fedeli alla data parola , e vogliamo credere seguite-
rete ad esserlo sempre. Voi non macchierete quell’onore che vi compraste col sangue va-
lorosamente pugnando in quel di Vicenza: Voi soffriste tutti i disagii, ‘e i pericoli della
guerra non per gettare un* altra volta la patria nelle catene del dispotismo , ma per so-
stenere le sue franchigie , quelle franchigie che 1′ ottimo di tutti i Sovrani PIO IX ci a-
veva concesse.
E pur cosa orribile a pensare che coloro che ci erano or son pochi mesi compagni sul
campo dell’ onore , si vogliano ora prestare a manometter quel popolo per cui sparsero il
sangue : che quei ferri che poco or fa uniti fecero tanta strage dell* oppressore nemico ,
vogliansi adesso appuntare V un contro 1′ altro nei petti fraterni che i generosi Carabi-
nieri si vogliono adoprare a mezzo d’ una insultante e stolta politica j che si voglia metter
discordia con chi avevamo stretto nodo eterno di pace. — No no ? si disperda sì tristo
augurio : facciamo vedere che tutti tendiamo ad un fine, 1′ UNIONE : che la nostra pa-
rola d’ordine, è PACE e FRATELLANZA FRA NOI, STERMINIO ED ESECRAZIONE
AI NEMICI OPPRESSORI.
Onorati soldati ! non vogliate far ricadere sul vostro capo la pena d’ una Guerra Ci-
vile : voi vi rigeneraste con un battesimo di sangue alla nostra stima al nostro affettuosis-
simo amore : unitevi a noi a render vane le brame dei nostri inesorabili nemici : fateli
una volta tremare, coi mostrar loro che la vostra uniforme, none la livrea dello schiavo,
e che il vostro cuore sotto quella onorata divisa palpita di sentimenti santissimi quali es-
si mai non conobbero : mostrate loro che invece di spingervi contro di noi col ferro alla
mano ci stringete al petto fratelli , e che lungi dal promuovere e dare cominciamento ad u-
na sceleratissima lotta, ci facciamo forti stringendoci dei santi nodi di pace.
Vi torni alla mente che nel Luglio del passato anno giustificandovi in faccia allo Sta-
to e ai cittadini Romani domandando che fosser cassi dai vostri ruoli i nomi di quelli
che disonoravano i vostri corpi, chiudevate quella protesta col dire che in ogni nostro
pericolo o trionfo avreste aperta o chiusa la nostra marcia vittoriosa a traverso le picche
nemiche , o i patrii trofei.
{Estratto dal Contemporaneo N. 200). Tip. fiocchi.
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Estremi cronologici: s.d.
Segnatura definitiva: MRI1335
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 35X23 cm
Colore: bianco e nero
Tipografo (ente): Tiocchi, tipografia. Bologna
Lingua della documentazione: italiano
Descrizione del contenuto: Incipit: Quando spaventosi momenti minacciarono i nostri destini, a noi vi dirigeste a domandare la nostra fratellanza...
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