Agl’Italiani

AGL’ ITALIANI
PROCLAMA DI GIUSEPPE MAZZINI
La guerra regia è finita ; la guerra del paese incomincia.
Un atto lungamente calcolato……….
ha dato la capitale Lombarda in mano al nemico ; ma in una guerra
d’ insurrezione la capitale sta dovunque sventola una bandiera
nazionale con intorno uomini decisi a vincere o morire per essa
il nascente esercito lombardo è sbandato ; ma i Lombardi rimangono
Ma Dio e il Popolo stanno per noi : Dio che non tradisce i suoi
e ha decretato che 1′ Italia risorga Nazione ; il Popolo che nessuna
potenza può vincere, che sorse, pochi mesi addietro, gigante
nel nome d’ una grande idea di Patria e di Libertà, che sorgerà
nuovamente se lo chiamerete, o voi proposti dall’ intelletto educato
a guidarlo, colla parola, coli’ esempio, colla potenza del sagrificio.
Di che vi atterrite, perchè disperate, o Italiani ? Perchè gli
uomini del Marzo, gli uomini davanti ai quali, di mezzo al plauso
di tutta Europa, fuggì col terrore nell’ animo I’ esercito austriaco,
cedono l’armi senza combattere? Perchè dimenticano che barricate
erette da mani di cittadini, e campane suonate a stormo da
mani di cittadini emanciparono da un punto all’ altro del terreno
Lombardo-Veneto le loro città ? Cos’ è mutato per voi o Lombardi ?
Guardale, per quanto V ha di più sacro, il pericolo in faccia.
Voi cedete ad un fantasma,1 non ad una realtà. Quel nemico è lo
stesso che cinque mesi addietro fugaste : voi soli, senza esercito
regolare, senza materiali di guerra, senza principi o duce fuorché
i scelti da voi fra due barricale con una strelta di mano. Voi sorgeste
allora , puri di menzogne monarchiche e di false dottrine,
forti di fede iu Dio, nell eterno diritto e in voi stessi, col nome
sanlo d’Italia sul labbro; e vinceste. Risorgete or tali, ed ora
come allora voi vincerete. La vostra popolazione non è, per lunghe
sanguinose battaglie, scemata ; voi non avete perduto migliaia
di prodi ; né I’ Austria ha cresciuto di molto le schiere. L’Austria
è com’ era quando le gitlaste innanzi, in nome del popolo, il
guanto di sfida, agitata di moli di razze che le saranno mortali
all’ interno, povera di oro se il vostro le manca, segnata in fronte
del segno che dice : morrai. Vinse non per virtù propria , ma
perch’ altri non seppe e non volle combatterla ; innoltrò non per
battaglie, ma per artifieii presentiti dai pochi, patenti oggi a lutti.
Sorgete senza traditori nel campo, e l’Austria tremerà come prima
davanti a voi. Un fallo, un sol fallo che la disanimi ; che rieccili
intorno ad essa irritate pel lungo gioco, pei lunghi palimeuli, le
moltitudini ; ed è vostra, vostra come il reo condannato.
Voi espiate oggi o [(ai/ani, una grave colpa: la colpa d’aver
sagrificato all’opinione d’una Forza che non era tale il principio
che solo può darvi salute: la colpa d’avere, dimentichi del passalo,
dimentichi d’ insegnamenti che avevate voi slessi per più anni
ripetuto e giurato di praticare, caccialo a’ piedi d’ un uomo la libertà
nascente d’ Italia, la bandiera della democrazia che i padri
vostri gli uomini di Ponlida e Legnano, vi porgevano da’loro sepolcri :
la colpa d’avere prostituito la vostra coscienza, la coscienza
di un popolo che Dio suscitava , dopo trecento anni di mulo servaggio,
a una nuova vita europea, ai meschiui calcoli d’ una ingannevole opportunità,
all’esoso materialismo d’una povera tattica
battezzata macchiavellica da tali che hanno nell’anima il dubbio,
non il genio di Macchiavelli. Voi avete, per due anni, fondato l’edilizio
della rigenerazione Italiana sulla Menzogna: magnificato
emancipatori della patria e iniziatori d’ Indipendenza uomini che
in core disprezzavate e credevate nel segreto della mente macchine
opportune ai vostri disegni: rifallo, per mero calcolo, la via che
avevate per inesperienza calcala e poi maledetta anni sono : innalzato
con adorazioni servili chi pensavate rovesciare il dì dopo. Dio v’ ha
punili colla disfalla, perchè non si tradisce impunemente la Verità, né
si creano nazioni fuorché colla logica de’principii, colla purità del
concetto e colla franca onestà delle azioni. Ma l’espiazione è compita
il giorno in cui la coscenza rivive; in cui il fallo è riconosciuto e
cancellato non dallo sterile inerte dolore, ma dal sagri fido vivo e
fecondo. Dio non può volere che gli artifìci e le debolezze
di pochi traviali o malvagi ritardino i fati d’un popolo migliore
de’suoi condottieri. Sorgete nel nome del principio che avevate
deserto della Fede che s’era intiepidita nei vostri cuori; e Dio
sarà un’ altra volta con voi.
E noi che siamo e fummo puri di quella colpa:?noi che
dopo avervi un giorno, quand’alili lo diceva impossibile, predetto,
che voi vincereste sorgendo, vi predicemmo, non ascoltati e derisi,
, che seguendo la vecchia via rovinereste là di’ onde eravate partiti :
? noi oggi, colla mano sul core e presti a combatter con voi
e Ira voi vi prediciamo nuova e non diffidi vittoria sol che decidiate
risorgere ; sol che diciate con noi : la guerra regia è finita ;
la guerra del pu< se incomincia ; la guerra del paese o Italiani, che sola fece nazioni America e Grecia; che spense nella Spagna a centinaia di mille il fiore dell'esercito napoleonico ; che fece della Francia assalila dall' Europa intera la potenza forte e temuta nella quale iu oggi voi stessi fissate per aiuti lo sguardo. F perchè saremmo noi , o fratelli, da meno degii altri popoli ? noi che fummo un tempo primi fra- i popoli ? Non diede Iddio a noi come ad essi madri e spose da proleggere, diritti da tutelare, braccio core ed ingegno, e condottieri valenti e difese naturali terribili? Ah se voi, o L imbardi, dovevate sorgete gridar libertà perchè il solo esercito piemontese o la Francia la conquistassero per voi, meglio era il non sorgere; meglio era non richiamare l'attenzione di tutta Europa su voi che udirla proferire condanna: non sono eguali all' impresa; cinque giorni di guerra vera li hanno esauriti. Italiani, fratelli ! Questi sono accenti solenni come il momento in che vi trovale. Voi potete esser grandi o dovete ricadere schiavi disonorati in faccia all' Europa. Avete da un lato la vita libera indipendente de'popoli forti, gloriosi e prosperi, dall'altro una vita di vergogna, di servitù, di persecuzioni, d'esilii, di miseria materiale e morale. A voi tocca scegliere. E badate a non illudervi nella scelta. Badate a non credere che possiate per bassezza o codarda ipocrisia comprarvi tolleranza dall'Austria : l'Austria, checché parli o faccia ne' primi giorni, ha tremato di voi ; ed è cosa questa che un nemico straniero non perdona mai. Badate a non lusingarvi che l'armi di Francia possano, lasciate sole, ridarvi vila di liberi: l'armi di Francia non discenderanno alleate se voi non protestate armati contro i falli recenti e contro la vecchia tirannide. Nessun popolo dà il proprio sangue per rinnovar vita ad un cadavere. Avrete, giacendo, noie, dispacci, e non armi; levandovi e combattendo, gli eserciti francesi a compagni. Tra l'Austria che ha giurato non lasciarvi che gli occhi da piangere e la Francia che se vi ravvisa inerti vi sprezzerà, voi non avete, credete a me, che una via di salute : gittar via la guaina del ferro e combattere. Su dunque, o Italiani, all'ultima prova! Scendete concordemente, risolutamente, ferocemente in campo. Un' ora di sacrificio unanime può salvare per secoli un popolo. Pensale, o madri Italia ne, al lungo pianto, ai lunghi dolori passati e ai patimenti che ricomincerebbero pei figli se ricominciasse la servitù. Pensate, sacerdoti italiani, al debito vostro verso Ja patria, verso le anime, nate libere, de' vostri fratelli, verso il crocefisso per l'eguaglianza di tutti, verso le sante credenze che un materialismo nato dal dubbio, dallo sconforto e dalle corruttele delia schiavitù ha rapile e rapirà più sempre, se la schiavitù dura, allo spirito. Pensate, o ricchi, che quante più sono le facoltà vostre, tanti più sono i vostri doveri; che chi vi richiede d' una parie dell'oro vostro è pronto a porre la vita per la libertà del paese e di voi; e che quell'oro ch'oggi per abitudine di egoismo o di diffidenza ricusate dividere col paese, cadrà preda metà dell'Austria, e metà forse un giorno del popolo che ricorderà, trionfando, il sozzo rifiuto. E pensate, o giovani, alle date promesse, al sangue de' nostri martiri, alla vergogna del cedere, alla gloria del vincere, all'Europa che vi guarda, all'Italia dell'avvenire che aspetta da voi la sua iniziazione. Oro, braccio, ingegno, cousiglio , parola ed azione, ogni cosa che l'uomo può dare sia data per la santa impresa. Non sia un solo tra voi che non richieda a sé slesso nella prim'ora del giorno: che farò io oggi per la mia patria? non uno che non chieda a sé stesso nell'ultima: che cosa ho io fatto per la mia patria ? Non guardale a perdita di capitali : una guerra nazionale ha centro per ogni dove ; non risiede in un uomo, in campo , in una citlà : risiede nel luogo che oggi occupale, in quello che occuperete domani, dovunque venti o trenta fra voi stretti a drappello intorno ad una bandiera giurano perire o vincere. Non guardate a calcoli d'interventi futuri a prò vostro : nessuno versa il proprio sangue per infonder vita a cadaveri : mostratevi forti e valenti ; abbiate alleanze, non protezioni ; dite a' Francesi non : soccorretici perchè siam vinti ; ma , l' ora è giunta per la guerra suprema fra i due principii, per V alleanza repubblicana tra Francia, Svizzera e Italia; noi combattiamo per essa; scendete a combatter con noi: scenderanno; l' intervento armato a prò del paese sia in mano vostra. Militi e ufficiali lombardi ! giovani del battaglione degli sludi! volonlarii che lasciaste le vostre case, traboccante l'anima di poesia d'azione e di patria e sorridenti all'idea che non tornereste se non dopo avere ricacciato l'ultimo Austriaco oltre l'Alpi ! volete ridimi alle vostre città colla vergogna in fronte d'un perdono mendicato all'Austriaco, o portare, erraudo , i segni dell'impotenza Italiana per le vie dell'esilio alle popolazioni straniere che hanno raccolto, plaudendo, pochi mesi addietro i vostri giuramenti e la vostra minaccia? Fatelo. La storia allora confermerà quello eh' oggi mormora, a scolpar chi tradiva, la calunnia dei prezzolali : la guerra lombarda periva, perchè i Lombardi non Valutavano di forze proprie. Ma se freme in voi scintilla d'onore, se amate la patria, non a parole ma con affetlo virilmente e profondamente, sentito, smentite in nome di Dio la stolida accusa; stringetevi intorno alla bandiera per la quale'avete giurato e dite al mondo: noi non abbiamo capitolato ; finché le nostre spade pungono, la guerra Lombarda non perirà. E non perirà, purché voi o Lombardi , intendiate per poco i vostri doveri, purché sentiate la potenza eli'è iu voi e la fiacchezza dell' inimico. Uomini d'arme di provata energia e di tenace proposito mantengono il campo per la Nazione; e uè ajutano, unificandola, l'azione d'uomini di consiglio guidali da una fede sopravissuta a delusioni e sciagure, non legati da vincoli ed obblighi pericolosi, credenti in Dio, nel Popolo e nei fatti italiani : uomini che sottentrano dov'ogni altro cade. Soccorrete o Lombardi, ai loro disegni ; soccorrete coll'oro e col braccio ; e non temete dell'esito. I vostri nemici son già inceppati della loro vittoria. Assaliteli, sorprendeteli. Non tollerate che poche centinaia d'uomini contaminino d'una bandiera abborrila parecchie delle vostre città. Schiacciateli dovunque son deboli ; minacciateli dove son forti. Ogni campana suoni a stormo; ogni paese innalzi un grido di guerra. Dovunque venticinque giovani trovano coraggio ed armi, ivi è il nucleo d'una colouna d'insurrezione, alla quale basterà mostrarsi per ingrandirsi. Sotleutri all'infiacchimento dello sconforto la febbre d'azione. Mostratevi su cento punti ; sparirete; ricomparirete; costringete il nemico in un cerchio di fuoco, per entro il quale I' esoso sospetti in ogni uomo un nemico, in ogni tratto di paese un' insidia. La vostra vita ridestandosi, sarà vila d' Italia ; e la vita d' Italia sarà vita d' Europa. Sorgiamo nella virtù di un principio ; e quel la che gli stolti chiamano I' ultim' ora d' un popolo, ne sia la prima. Viva l'Italia una, libera, indipendente !

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Estremi cronologici: s.d.
Segnatura definitiva: MRI0106
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 40X27,5 cm
Colore: bianco e nero
Lingua della documentazione: italiano
Note: Sul recto del manifesto timbro di possesso Patrizio Antolini.
Descrizione del contenuto: Incipit: La guerra regia è finita; la guerra del paese incomincia. Un atto lungamente calcolato...
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