Stagione Ribelle \Let’s Play
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Fondazione Giangiacomo Feltrinelli promuove Voices&Borders: festival multiculturale di danza, musica e immagini, workshop, spettacoli e performance dall’11 al 15 luglio in viale Pasubio 5 a Milano. Cinque giornate con cinque artisti internazionali come il musicista e sound recordist Chris Watson, la coreografa e danzatrice Ariella Vidach, la compagnia Fondazione Nazionale della Danza, il gruppo di artisti ZimmerFrei, l’artista visivo e film maker Carlos Casas.
Si parte con Oceanus, mercoledì 11 luglio, con il musicista e sound recordist Chris Watson, una delle figure più singolari e poliedriche della scena sperimentale britannica, fondatore dei Cabaret Voltaire e autore di diversi album come Water Report, registrato nel 2003 inserito dal Guardian fra i 100 dischi più interessanti da ascoltare. Sarà lui a condurre un laboratorio al Parco Sempione di Milano, non lontano dalla Fondazione Feltrinelli, alla ricerca dei ritmi e dei rumori della città di Milano.
Poi la coreografa e danzatrice Ariella Vidach, che insieme alla associazione culturale AiEP fondata insieme al video artista Claudio Petri, dopo aver calcato i palcoscenici di teatri e festival in giro per il mondo, approda in Fondazione giovedì 12 luglio con un laboratorio di danza e con la prima assoluta dello spettacolo The Migrant School of Bodies.
Venerdì 13 luglio Fondazione Nazionale della Danza, una delle compagnie di danza contemporanea più importanti sulla scena italiana propone, oltre a un laboratorio di danza, Imma – Immagini mistiche del Marocco di Aisha, in prima nazionale. Una traduzione attraverso coreografie e video arte del mito di Aisha Kandisha, demone della mitologia marocchina, prima studiato e poi raccontato in una performance transdisciplinare dal videomaker Gabriele Licchelli e della danzatrice Teresa Noronha Feio.
È di ZimmerFrei, gruppo di artisti diviso fra Bologna e Bruxelles, il documentario La beautè c’est ta tete, proiettato in viale Pasubio sabato 14 luglio, che racconta la città di Marsiglia attraverso una variegata fauna di personaggi incontrati in vecchi bar e porti periferici. Un ritratto cinematografico delle città temporanee, luoghi circoscritti inseriti nelle grandi aree urbane che raccontano le trasformazioni culturali e sociali. Ad anticipare la proiezione un laboratorio insolito: una passeggiata artistica e una esplorazione con taccuino alla mano in via Paolo Sarpi, storico quartiere cinese di Milano che racconta la multietnicità del tessuto metropolitano milanese.
Dopo aver esposto alla Tate Modern di Londra, al Palais di Tokyo di Parigi, a Barcellona, San Paolo e Buenos Aires, l’artista visivo e filmmaker spagnolo Carlos Casas porta in Fondazione, a conclusione del festival domenica 15 luglio, una installazione video site specific Avalanche, con musica dal vivo di Giuseppe Ielasi, che attraverso i materiali audiovisivi raccolti durante i suoi viaggi più estremi e nelle periferie più distanti, mostra il paesaggio Hichigh, villaggio asiatico del Tagikistan fra più alti al mondo. Nel pomeriggio, una masterclass che racconta il percorso dell’artista nella costruzione di un progetto site specific.
Esplora il programma
Una parola chiave per ogni artista, acqua, democrazia, ribellione, città, diversità, in grado di raccontare al pubblico alcuni dei temi più importanti affrontati durante Stagione Ribelle, il cartellone di iniziative di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli che ha animato gli spazi di viale Pasubio da settembre 2017 a luglio 2018.
Tutti i laboratori sono gratuiti, è obbligatoria la prenotazione al link indicato sul programma.
Gli spettacoli serali sono invece a pagamento, i biglietti sono disponibili su vivaticket.it oppure dall’11 al 15 luglio presso la sede di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli in viale Pasubio 5 a Milano.
Per informazioni scrivere a fondazione@fondazionefeltrinelli.it
11 luglio, ore 21.00
Con Chris Watson
A cura di Teho Teardo
Oceanus, progetto proposto da Teho Teardo, è un collage di registrazioni subacquee raccolte dall’artista in tutti i mari del mondo. I mari e gli oceani sono i più grandi ambienti del pianeta. L’acqua di mare è colma di suoni e segnali e crea una musica, come un oceano di canti. Chris Watson porta un live mix unico di Oceanus in Fondazione Feltrinelli con una diffusione audio/spaziale, che accompagnerà gli ascoltatori in una passeggiata sonora negli spazi della Fondazione, che ricorderà il fondo del mare, il crepitio dei coralli e il reef del Mar Cinese Meridionale.
Oceanus accompagna l’ascoltatore in un luogo nascosto, vivo, dove non potrà mai essere: sotto la superficie, in un viaggio unico nelle profondità dell’oceano. Una sound performance da vivere in completa oscurità, che celebra sonorità e ritmi delle profondità oceaniche, presentata in formula unica in Voices&Borders.
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La Fondazione ti consiglia… > Fattore acqua, pubblicazione digitale a cura di Luca Tricarico \ Scarica l’ebook
Workshop / Chris Watson
11 luglio, ore 16.00 – 18.00, Parco Sempione di Milano
Un workshop di sound recording, per indagare le tecniche di localizzazione, FieldCraft e registrazione che fanno del lavoro di Chris Watson una pratica artistica. Un percorso che indaga le sonorità nascoste di uno dei polmoni verdi di Milano, per riscoprire attraverso l’arte la memoria e la storia della città ascoltandone i rumori, le sfumature, i ritmi, le frequenze. I partecipanti al workshop potranno portare i loro registratori portatili per effettuare registrazioni guidate dall’artista e sperimentare in prima persona la pratica artistica che ha reso Chris Watson uno degli esponenti più conosciuti della soundscape composition.
Il ritrovo è al Parco Sempione, davanti all’ingresso dell’Arena Civica (Viale G Byron 2, Milano), l’11 luglio alle 15.40. Dopo un’ora di laboratorio all’aperto, ci si sposterà alla Fondazione G. Feltrinelli per un ascolto critico delle registrazioni.
Chris Watson
È una delle figure più poliedriche e singolari della scena sperimentale britannica. Tra i fondatori del gruppo dei Cabaret Voltaire, e di una delle formazioni cult della sperimentazione musicale, The Hafler Trio. L’interesse di Watson per le multiformi inflessioni dei suoni della natura l’ha portato a lavorare come sound recordist, realizzando una nutrita produzione audio personale, un lavoro che affianca e alimenta la sua produzione di documentari per la BBC. In Italia è stato invitato solo in occasione de La Biennale di Venezia 2014.
In collaborazione con Associazione MO’O ME NDAMA e Studio Azzurro
Coreografia: a cura di Ariella Vidach e in collaborazione con i performer
Regia: Ariella Vidach Claudio Prati
Danzatori: Bintou Ouattara, Mama Tenee Koulibaly, Nadege Okou, Célestine Clémence Ngantonga Ndzana, Joy Ediri, Leonor Navas Riehar
Con la partecipazione di Loredana Tarnovski, Giovanfrancesco Giannini
Musiche: Mike Cooper
In Voices&Borders Ariella Vidach propone per la prima volta in forma definitiva THE MIGRANT SCHOOL OF BODIES. Lo spettacolo rappresenta l’esito di un lungo percorso laboratoriale e artistico sviluppato all’interno di MigrArti – Spettacolo 3° edizione – MIBACT Spettacolo dal vivo che attiva una riflessione sulle nuove cittadinanze. La performance vede come protagoniste un gruppo di donne approdate a Milano dalle sponde Sud del Mediterraneo, per lo più immigrate di seconda generazione, che insieme alla compagine storica della compagnia affronta un percorso di trasmissione di codici culturali e fisici tra culture e sulla rappresentazione dei confini e sui rituali, intesi come elementi permeabili e dinamici di trasmissione e incontro.
Laboratorio di danza
In due giornate di condivisione Ariella Vidach – Aiep invita la cittadinanza a un laboratorio partecipativo. Prendendo ispirazione dalle performance della coreografa statunitense Anna Halprin, il laboratorio invita alla ricerca della costruzione di un repertorio di gesti legati al tema della percezione dei confini, con una particolare attenzione alla riattivazione della ritualità, in chiave contemporanea, della creazione di un repertorio di segni condiviso.Il laboratorio sarà articolato in due giornate di cui una prima fase sarà dedicata al riscaldamento di gruppo per elaborare un linguaggio del corpo condiviso e consapevole anche per chi non proviene dal mondo della danza o dal teatro.
La tecnica di riferimento è la Release Technique integrata con elementi di improvvisazione e floor work. Il workshop è incentrato sullo studio della presenza del performer/danzatore in un ambito performativo attraverso una prospettiva decoloniale, alla ricerca di uno spazio di relazione e di una liberazione del corpo dai codici comunicativi imposti mediaticamente. Il workshop è aperto a tutti, danzatori, performer, artisti visivi e digitali e musicisti, cittadine e cittadini di tutte le provenienze ed età.
Ariella Vidach / AiEP
Ariella Vidach (coreografa e danzatrice) e Claudio Prati (videoartista), hanno esplorato l’utilizzo dei media interattivi in relazione al corpo e al movimento, creando opere d’arte multimediale raffinate e suggestive. I lavori di AiEP sono stati rappresentati in Italia e all’estero nei maggiori teatri e festival internazionali. La compagnia è stata insignita nel 2013, per il lavoro innovativo e di ricerca tra tecnologia interattiva e danza, del premio WSA e-content creativity promosso dalle Nazioni Unite.
Spettacolo di danza e video
PRIMA NAZIONALE
13 luglio, ore 21.00
Immagini Mistiche del Marocco di Aisha
Invisibile madre della morte, Aisha
Immortale AishaIdeazione Teresa Noronha Feio e Gabriele Licchelli
Con Teresa Noronha Feio, Gabriele Licchelli e Saverio Bari
Progetto della Fondazione Nazionale della Danzain collaborazione con Les Halles de Schaerbeek – Bruxelles e Maison de l’Elu – Marrakech
Per Voices&Borders la FND propone IMMA di Gabriele Licchelli videomaker e Teresa Noronha Feio danzatrice, due giovani artisti che la FND promuove, coadiuvati dall’attore e drammaturgo Saverio Bari: un lavoro di traduzione della memoria collettiva di Aisha Kandisha, una Jinniyya della mitologia marocchina, di origine incerta tra il Portogallo e il Sudan. IMMA è un tentativo, non fedele, di cogliere la sua essenza e di tradurla in una performance trans-disciplinare, che utilizza la coreografia e il video come linguaggi di traduzione dei materiali raccolti durante le residenze artistiche dei due autori a Marrakech nei primi mesi del 2018.
Laboratorio di danza e video
14 luglio, ore 15.00-18.00
15 luglio, ore 15.00-16.00 (alle 19.30 restituzione pubblica laboratorio) “Thinking thought usually amounts to withdrawing into a dimensionless place in which the idea of thought alone persists. But thought in reality spaces itself out into the world.
It informs the imaginary of peoples, their varied poetics, which it then transforms, meaning, in them its risk becomes realised. Culture is the precaution of those who claim to think thought but who steer clear of its chaotic journey. Evolving cultures infer Relation, the overstepping that grounds their unity diversity. Thought draws the imaginary of the past: a knowledge becoming. One cannot stop it to assess it nor isolate it to transmit it. It is sharing one can never not retain, nor ever, in standing still, boast about.”
Poetics of Relation, Edouard Glissant
Il laboratorio vuole esplorare i miti popolari e la consapevolezza che ogni cultura ha del proprio immaginario collettivo, della sua diversità e dei suoi punti di contatto. Si affronteranno alcuni testi chiave, tratti dei lavori di Edouard Glissant (Poetics of Relation) e Gérard Bouchard (Social Myths and Collective Imaginaries). Successivamente gli artisti forniranno ai partecipanti un dispositivo performativo utile allo sviluppo di un viaggio corporeo e di scrittura, per costruire un momento d’incontro, di scambio e di ricostruzione della memoria collettiva e personale.
I partecipanti saranno invitati a condividere un proprio “mito identitario”, fortemente legato alla propria formazione etica e sociale. Questi “miti” saranno trasposti all’interno di una partitura di teatro-danza dove l’uso del corpo e del movimento sarà alternato alla narrazione diretta. Obiettivo del workshop sarà la costruzione di una breve restituzione dove, tra voce e movimento, i partecipanti possano rappresentare alcuni estratti della propria “mitologia” collettiva.
Fondazione Nazionale della Danza
La Fondazione Nazionale della Danza è l’unico centro di produzione della danza di natura totalmente pubblica in Italia, capace di assumere funzioni di promozione e sviluppo della danza nel nostro Paese e di proiettare l’immagine della danza italiana con i suoi artisti sul piano internazionale. Nasce nel 2003 con soci fondatori la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Reggio Emilia, svolgendo la sua attività principale di produzione e distribuzione di spettacoli di danza con il marchio Fondazione Nazionale della Danza, la principale compagnia in Italia e la prima realtà stabile al di fuori delle Fondazioni Liriche. Fondazione Nazionale della Danza nel corso della sua storia ha goduto di ampi riconoscimenti sia in Italia sia all’estero. Nel corso della sua storia più recente tanti sono i coreografi italiani e internazionali che hanno collaborato con la compagnia, tra cui Mauro Bigonzetti, Michele Di Stefano, Andonis Foniadakis, William Forsythe, Johan Inger, Jiri Kylian, Cristiana Morganti, Jiri Pokorny, Cristina Rizzo, Hofesh Shechter e Giuseppe Spota. Con Gigi Cristoforetti, a cui è stata affidata la direzione da settembre 2017, la Fondazione Nazionale della Danza ha intrapreso un nuovo corso con una rinnovata dinamica progettuale.
14 luglio, ore 21.00
Regia a cura di ZimmerFrei
Produzione di ZimmerFrei, Lieux Publics and InSitu
Distribuzione Bo Film
In Voices&Borders ZimmerFrei propone la proiezione di La beauté c’est ta tête di Massimo Carozzi, Anna de Manincor, Anna Rispoli, una produzione Lieux Publics e InSitu.
Nel quartiere popolare e multietnico di Noailles, primo porto di arrivo di tutti quelli che sbarcano a Marsiglia, una variegata fauna di personaggi alla deriva si ritrova ogni giorno al Mon Bar, per bere un bicchiere, fare due chiacchiere e arrivare in fondo alla giornata.
Il Vieux Port e la città intorno a loro sta cambiando profondamente, ma in un futuro molto prossimo ci si pentirà forse di aver perduto quella vita di strada e rapporti di quartiere che sono l’espressione più vitale della convivenza urbana.
Il film fa parte della serie Temporary Cities, ritratti di “città temporanee” a partire da luoghi molto circoscritti inseriti in grandi aree urbane in cui è in corso una trasformazione urbana, sociale e culturale.
Laboratorio di creazione documentale
14 luglio, ore 16.00-18.00
Un workshop aperto a tutti sotto forma di una camminata in via Paolo Sarpi, lo storico quartiere cinese di Milano, per esplorare come un linguaggio come quello cinematografico può raccontare le trasformazioni e le anime di una città.
L’originale tecnica di esplorazione di ZimmerFrei trae spunto dagli esercizi di scrittura di George Perec, che poteva passare tre giorni interi seduto al tavolino del caffè sotto casa scrivendo tutto quello che vedeva. Come in Tentativi di esaurimento di un luogo parigino, il gruppo di lavoro del workshop sceglierà un punto di osservazione (una panchina strategica, una fermata del tram, un angolo dalla prospettiva inusuale o un cortile col portone sempre aperto) e con la guida della regista Anna de Manincor metterà in atto alcune pratiche del documentario, per immaginare di rileggere il tessuto urbano come un affresco cinematografico in cui esistono realtà diverse e parallele, sguardi parziali e discutibili, singolarità e ricorrenze, momenti di epifania e visioni trasfigurate.
ZimmerFrei
Gruppo di artisti dalle pratiche trasversali con base a Bologna e Bruxelles, produce opere di vario formato: ambienti sonori, installazioni video, performance, spettacoli multimediali, film documentari e serie fotografiche e si dedica all’investigazione di spazi urbani reali e immaginari. Collabora con gallerie d’arte e musei, teatri, festival e luoghi ibridi.
Spettacolo/musica e cinema
15 luglio, ore 21.00
a project by Carlos Casas with special guest Giuseppe Ielasi
Live soundtrack and film by Carlos Casas
special guest Giuseppe Ielasi
Featuring Music by Phill Niblock,
Traditional compositions and songs
Djomboz Khamdaev.
Avalanche è un’installazione/spettacolo site specific che attraverso l’unione dei linguaggi di musica e cinema trasporta gli spettatori in una visione contemplativa e partecipata di Hichigh, uno dei più alti villaggi abitati al mondo, sulla catena del Pamir (Tagikistan), noto come tetto del mondo. Avalanche è un’interazione audiovisiva tra paesaggi, paesaggi sonori e musica contemporanea. Ad accompagnare la visione, la musica dal vivo di Giuseppe Ielasi.
Masterclass
15 luglio, ore 17.00/18.30Una masterclass aperta a tutti che racconta il caso di Avalanche, per comprendere cos’è il live cinema environment, e quali sono le basi per creare un film aperto e site specific, verso una etnografia espansa. Un lavoro sul documentario che permette di comprendere i passaggi e gli snodi che un artista attraversa quando trasforma suggestioni e emozioni in un prodotto culturale fruibile dal pubblico.
Carlos Casas
Filmmaker e artista visivo, Carlos Casas vive e lavora tra Parigi e Barcellona. Il suo lavoro è un crossover tra film documentari, cinema e arti visive e sonore. I suoi ultimi film sono stati premiati in Festival di tutto il mondo (Festival come il Festival del Cinema di Venezia, Rotterdam Film Festival, FID Marsiglia, BAFICI Buenos Aires, Jeonju Festival, Corea del sud, Documenta Madrid) e le sue opere cinematografiche e installazioni sono state presentate in mostre collettive e personali a livello internazionale (Tate Modern, Londra, Palais de Tokyo, Parigi, Hangar Bicocca, Milano, Bozar Bruxelles, OI futuro Rio de Janeiro, Mis Sao Paolo, Center Pompidou, Fondation Cartier, Centre cultura contemporanea, Barcellona, Malba Buenos Aires, GAM).
16.00/18.00
Laboratorio di sound recording
Tuning al Parco Sempione / con Chris Watson
> Per iscriverti clicca qui
18.00/20.00
Laboratorio di danza
PlenitudeLab / con Ariella Vidach
> Per iscriverti clicca qui
21.00/22.00
Performance/musica
Oceanus
Chris Watson
> Per acquistare i biglietti clicca qui
18.00/20.00
Laboratorio di danza
PlenitudeLab / con Ariella Vidach
> Per iscriverti clicca qui
21.30/22.30
Spettacolo / danza – Prima assoluta
The Migrant School of Bodies
In collaborazione con Associazione MO’O ME NDAMA e Studio Azzurro
Coreografia: a cura di Ariella Vidach e in collaborazione con i performer
Regia: Ariella Vidach Claudio Prati
Danzatori: Bintou Ouattara, Mama Tenee Koulibaly, Nadege Okou, Célestine Clémence Ngantonga Ndzana, Joy Ediri, Leonor Navas Riehar
Con la partecipazione di Loredana Tarnovski, Giovanfrancesco Giannini
Musiche: Mike Cooper
> Per acquistare i biglietti clicca qui
21.00/22.30
Spettacolo di danza e video
Imma ايما
Immagini Mistiche del Marocco di Aisha
Invisibile madre della morte, Aisha
Immortale Aisha
Ideazione Teresa Noronha Feio e Gabriele Licchelli
Con Teresa Noronha Feio, Gabriele Licchelli e Saverio Bari
Progetto della Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto
in collaborazione con Les Halles de Schaerbeek – Bruxelles e Maison de l’Elu – Marrakech
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Sabato 14 luglio
15.00/18.00
Laboratorio di danza e video
The Story Collector / con Teresa Noronha Feio e Gabriele Licchelli
> Per iscriverti clicca qui
16.00/18.00
Laboratorio di costruzione documentale
Passeggiata artistica in Via Paolo Sarpi / con Zimmerfrei
> Per iscriverti clicca qui
21.00/22.30
Proiezione
La beauté c’est ta tête
> Per acquistare i biglietti clicca qui
Regia a cura di ZimmerFrei
Produzione di ZimmerFrei, Lieux Publics and InSitu
Distribuzione Bo Film
15.00/16.00
Laboratorio di danza e video
The Story Collector / con Teresa Noronha Feio e Gabriele Licchelli
> Per iscriverti clicca qui
17.00/18.30
Masterclass
Avalanche – masterclass / con Carlos Casas
19.30/20.30
Restituzione pubblica laboratorio The Story Collector / con Teresa Noronha Feio e i partecipanti al workshop
21.00/22.30
Spettacolo/musica e cinema
Avalanche, a project by Carlos Casas with special guest Giuseppe Ielasi
Live soundtrack and film by Carlos Casas
special guest Giuseppe Ielasi
Featuring Music by Phill Niblock,
Traditional compositions and songs
Djomboz Khamdaev
> Per acquistare i biglietti clicca qui
6 euro – biglietto unico per: Oceanus (Chris Watson); La beauté c’est ta tête (ZimmerFrei)
5 euro – biglietto ridotto per i partecipanti ai workshop, ridotti allievi scuole di teatro, carta Più Feltrinelli e Carta MultiPiù Feltrinelli, over 65 anni, under 18 anni
14 euro – abbonamento a tre spettacoli (a scelta)
Biglietti su www.vivaticket.it
Da un’idea di
Massimiliano Tarantino
Coordinamento Progetto
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