Stagione Ribelle \ Let’s play
Il regista della piéce, David Pountney, ragiona sulla forza dirompente della passione amorosa. In grado talvolta di sovvertire e rompere gli equilibri politici e sociali
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Francesca da Rimini è il terzo incontro di “Note di storia”, un ciclo di iniziative dedicate ad alcune delle opere parte del cartellone 2018 del Teatro alla Scala. Quattro appuntamenti in cui i registi delle piéces incontreranno i protagonisti del dibattito contemporaneo, in un confronto animato da contributi video tratti dalle opere in scena.
Note di Storia, coerente con il motivo ispiratore della Stagione Ribelle di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, intende proporre questi appuntamenti come altrettante occasioni per il pubblico di misurarsi in modo non scontato con una forma d’arte tradizionale come l’Opera.
Durante Note di Storia si parlerà di attualità, di temi utili alla comprensione del nostro presente, prendendo spunto dalle “schegge di assoluto” che attraversano le trame e i personaggi delle opere rappresentate.
Tutti gli incontri di Note di Storia, saranno accompagnati da letture di testi selezionati dal patrimonio di Fondazione, recitati dall’attore Igor Loddo.
Gli incontri del ciclo Note di Storia sono ad ingresso libero, fino ad esaurimento posti.
Scopri le nostre iniziative passate del ciclo Note di Storia.
Un ciclo di incontri con i registi della stagione scaligera 2017/2018 racconta il contesto storico e i personaggi, gli ideali e i temi ancora attuali delle opere rappresentate nel Teatro milanese.
Storie e personaggi, ideali e valori. La Fondazione Giangiacomo Feltrinelli propone in collaborazione con il Teatro alla Scala un ciclo di incontri dedicato ad alcune delle opere che animeranno il cartellone scaligero 2018: Note di Storia.
Il 2 dicembre, il 26 gennaio, il 7 aprile e a giugno – alle 18.30 in Viale Pasubio 5 a Milano – i registi di Andrea Chénier (Mario Martone), di Simon Boccanegra (Federico Tiezzi), di Francesca da Rimini (David Pountney) e di Fidelio (Deborah Warner) incontreranno alcuni fra i protagonisti del dibattito contemporaneo, accompagnati da contributi video e audio tratti dalle opere in scena.
Il confronto tra i registi scaligeri e gli ospiti verrà moderato da Alessandra Tedesco, giornalista culturale di Radio24. Coerentemente con l’ispirazione che guida la propria Stagione Ribelle, la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli presenta gli incontri come occasione per misurarsi in modo non scontato con una forma d’arte tradizionale capace però di esprimersi con linguaggi innovativi. È la natura stessa del genere operistico a porre lo spettatore di fronte alla necessità di interrogare se stesso e la propria “umanità” rispetto alle vicende che si svolgono sul palcoscenico. Note di Storia offrirà un’analisi più ampia e capace di scavare negli elementi della psicologia, del comportamento, delle scelte di azione rispetto alle sfide che i protagonisti assumono di fronte alla vita. Prendendo spunto dalle “schegge di assoluto” che attraversano le trame e i personaggi delle opere rappresentate, sarà possibile parlare anche di attualità, di temi e di problemi sensibili per la comprensione del nostro presente.
Dopo la grande apertura di stagione che il 2 dicembre ha visto protagonista Mario Martone con il suo Andrea Chénier, il 26 gennaio – alle 18.30 in Viale Pasubio 5 a Milano – sarà la volta di Federico Tiezzi, regista, drammaturgo ed ex direttore del Teatro Metastasio di Prato che, in dialogo con Olivia Guaraldo, docente di Filosofia Politica presso l’Università di Verona e studiosa delle questioni legate alla teoria del genere e alla differenza sessuale, si confronterà sul verdiano Simon Boccanegra. Come per gli altri appuntamenti, il confronto sarà moderato da Alessandra Tedesco, giornalista culturale di Radio 24.
Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi Stagione 2013-2014 Direttore: Stefano Ranzani (31 ott.; 2, 5, 9 nov.), Daniel Barenboim (6, 11, 13, 16, 19 nov.) Regia: Federico Tiezzi Scene: Pier Paolo Bisleri Costumi: Giovanna Buzzi Luci: Marco Filibeck.
Momenti di approfondimento per misurarsi in modo non scontato con una forma d’arte tradizionale capace però di esprimersi con linguaggi innovativi: Note di Storia intende proporre un’analisi che, prendendo spunto dalle “schegge di assoluto” che attraversano le trame e i personaggi delle opere, riporti queste ultime all’attualità, ai temi e ai problemi sensibili del nostro presente, fornendoci gli strumenti utili a meglio interpretarlo.
Mosso dall’intreccio tra dimensione pubblica e privata, Simon Boccanegra, che torna alla Scala dall’8 febbraio con la direzione sensibilissima di Myung-Whun Chung e Leo Nucci e Krassimira Stoyanova protagonisti, offrirà dunque l’occasione per parlare di potere in senso lato, in ogni sua forma e manifestazione: dai sentimenti e dalle pulsioni personali che ruotano attorno al conflitto politico finendo con il condizionare l’agire pubblico dei personaggi, al tema quanto mai attuale delle donne, mezzo o fine non dichiarato di dinamiche di monopolio maschile?
Sullo sfondo, un Medioevo “dantesco” scosso da opposizioni insanabili e piagato dall’uso spregiudicato della congiura e del complotto porta a galla domande latenti anche nel nostro contemporaneo circa la legittimità degli strumenti di potere: se una linea spesso troppo sottile separa ormai i concetti di strategia politica e corsa al potere, lo scenario globale appare segnato, di contro, da un profondo scollamento tra logiche interne alla politica e una società che matura una sempre più evidente, e insofferente, tensione anti-politica.
Accompagnerà la serata la lettura di un brano tratto dal Principe (N. Machiavelli, Il Principe, con uno scritto di G.W.F. Hegel, a cura di Ugo Dotti, Milano, Feltrinelli, 2004) in cui Machiavelli ripercorre la vicenda di Cesare Borgia, salito al potere proprio grazie a complotti e congiure.
Biografie dei partecipanti
Federico Tiezzi
Regista, drammaturgo ed attore è nato a Lucignano, tra Arezzo e Siena. Vive a Firenze, dove dirige la “Compagnia LombardiTiezzi”, fondata nel 1972 con il nome “Il Carrozzone”. Si segnala, fin dalle sue prime prove sceniche, tra gli esponenti di punta della neoavanguardia italiana. Nei suoi primi spettacoli è evidente il continuo formarsi del suo linguaggio teatrale a contatto delle arti visive. Successivamente affronta una ricerca sul linguaggio drammaturgico da cui scaturiscono spettacoli dichiaratamente aperti ad uno sguardo sulla contemporaneità e che segnano, tra il 1978 ed il 1982, l’affermazione della sua compagnia a livello europeo. Si dedica, in seguito, a una forma di teatro di poesia volta a coniugare drammaturgia in versi e scrittura scenica; questa fase di lavoro lo conduce all’attuale ricerca di equilibrio tra incursioni nei classici (Shakespeare, Cechov) e continuità d’interessi sulla drammaturgia contemporanea italiana (Luzi, Parise, Pasolini, Testori) e straniera (Beckett, Bernhard, Brecht, Müller).
Tra il 2012 e il 2014 sono da segnalare anche alcune riprese di regie liriche: Iris a Verona, Don Quichotte a Cagliari, Norma a Bologna e Simon Boccanegra alla Scala di Milano.
Nel 2015 ha debuttato a Siracusa con Ifigenia in Aulide riscontrando grande successo di pubblico e critica.
Olivia Guaraldo
Olivia Guaraldo ha conseguito il dottorato di ricerca in Political Science all’Università di Jyväskylä, in Finlandia. Studiosa del pensiero di Hannah Arendt e del femminismo contemporaneo, ha tenuto corsi e seminari in questa università e nell’Università di Verona, dove attualmente è ricercatrice in Filosofia Politica. Fa parte del “Finnish Center of Excellence in Political Thought and Conceptual Change”, è membro del comitato di redazione della rivista “Filosofia Politica”, collabora inoltre con riviste italiane e straniere. Ha pubblicato “Politica e racconto” (2003), “Lo stato dello Stato” (con L. Tedoldi, 2005), “Differenza e relazione: l’ontologia dell’umano nel pensiero di Judith Butler e Adriana Cavarero” (con L. Bernini, 2009), ha curato e introdotto le edizioni italiane di due testi Judith Butler, “Vite precarie” (2004), e “La disfatta del genere” (2006). Ha inoltre curato e introdotto l’edizione italiana di Hannah Arendt, “La menzogna in politica. Riflessioni sui Pentagon Papers” (2006).
Il programma
Sala Polifunzionale viale Pasubio 5, Milano
ore: 18.30
\ 7 dicembre
Sala Polifunzionale viale Pasubio 5, Milano
ore: 17.45
Il 7 dicembre, alle 17,45 in Fondazione Giangiacomo Feltrinelli sarà possibile assistere alla Prima “diffusa” di Andrea Chénier, la proiezione gratuita in città dell’opera che inaugura la nuova stagione del Teatro alla Scala. La visione sarà accompagnata dal commento live di Alessandra Tedesco e di Valentina Colombi, ricercatrice di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.
\ 26 gennaio
Sala Polifunzionale viale Pasubio 5, Milano
ore: 18.30
Il 26 gennaio, il Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi offrirà al regista Federico Tiezzi e a Olivia Guaraldo, brillante filosofa politica, l’occasione per parlare di potere in senso lato. Non solo nella dimensione pubblica della politica ma in ogni sua manifestazione, compreso «l’uso» della donna quale mero oggetto, strumento di intrighi maschili e di desideri ancestrali.
Sala Polifunzionale viale Pasubio 5, Milano
ore: 18.30
Un tema, questo, che sarà al centro dell’incontro del 7 aprile con il regista della Francesca da Rimini, David Pountney. Il fulcro è la forza della passione amorosa che spesso sovverte i disegni politico-sociali: per secoli, l’ordine sociale si è basato sul controllo della donna (i matrimoni combinati, la negazione di un diritto al desiderio femminile). Un lungo passato che oggi è ancora nel presente in molte parti del mondo e che testimonia di sé nella lista dei femminicidi.
\ Data da definire
A giugno sarà la regista del Fidelio Deborah Warner ad affrontare il tema dell’ingiustizia, dell’arbitrarietà delle pene con un pesante corollario: la prigionia, strumento per isolare e punire il “reietto” non conforme alla società.
Qui la posta culturale, umana e politica in gioco è altissima: ci sono infatti dignità umana, valore (e/o“paura) della diversità, sfiducia/fiducia nella giustizia. Temi che non possono che ricordarci quanto sta succedendo con migranti, Paesi poveri e pochi ricchi sempre più ricchi.
Ogni appuntamento sarà accompagnato da letture di testi selezionati dal patrimonio di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, con l’attore Igor Loddo, che hanno al centro gli stessi valori e le stesse idee veicolate dalle opere trattate.
Il potere, le discriminazioni, i condizionamenti sociali, il rapporto con la giustizia: questi i temi universali che, ancora incredibilmente attuali, sono al centro dei quattro momenti di Note di Storia.