Stagione Ribelle \ Let’s play
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Ingresso libero fino a esaurimento posti
In collaborazione con il Teatro alla Scala, è dedicato all’opera Fidelio di Ludwig van Beethoven il quarto appuntamento che conclude il percorso Note di Storia, dopo i precedenti dedicati ad Andrea Chénier, Simon Boccanegra e Francesca da Rimini.
Descrizione dell’opera
La trama dell’opera ruota intorno alle conseguenze di un gesto di potere arbitrario: la separazione dagli affetti, la reclusione, la solitudine, il rischio stesso della vita sono le peripezie che chi ha subito il torto deve sopportare. Il motore che muove l’azione di Leonore/Fidelio è il perseguimento dell’idea di giustizia contro l’ingiustizia di un potere opprimente, il senso di una ribellione vissuta come giusta a un meccanismo istituzionale vissuto come ingiusto.
Oltre a questo, un aspetto centrale da prendere in considerazione è il riflesso dell’azione calata dall’alto sulla vita di chi la subisce: la “psicologia del prigioniero” in quanto reietto, costretto a fare i conti con un senso di ingiustizia che spesso sfocia nella sfiducia nei confronti della giustizia.
A partire da questo elemento, un tronco secondario (ma molto attuale) della riflessione può essere proprio quello della fiducia/sfiducia nella giustizia del sistema, nella possibilità del potere di essere giusto, di incarnarsi in istituzioni e persone capaci di fare i conti con la vita delle persone e non soltanto che la rigidità della legge, per esempio; oppure, capaci di perseguire la vera eguaglianza senza farsi condizionare da altre forme di potere (economico, per esempio).
Fidelio: dialogo tra Deborah Warner e Lucia Castellano
La regista del Fidelio, Deborah Warner, affronta il tema dell’ingiustizia, dell’arbitrarietà delle pene con un pesante corollario: la prigionia, strumento per isolare e punire il “reietto” non conforme alla società.
Qui la posta culturale, umana e politica in gioco è altissima: ci sono infatti dignità umana, valore (e/o“paura) della diversità, sfiducia/fiducia nella giustizia. Temi che non possono che ricordarci quanto sta succedendo con migranti, Paesi poveri e pochi ricchi sempre più ricchi.
All’incontro partecipano: la regista Deborah Warner, vincitrice del l’International Opera Award, e Lucia Castellano, Dirigente generale Ministero della Giustizia. Modera Alessandra Tedesco, giornalista culturale di Radio24
Biografie dei partecipanti
Deborah Warner
Nata nel 1959, è una regista inglese conosciuta soprattutto per le sue interpretazioni molto personali delle opere di Shakespeare, Bertolt Brecht, Georg Büchner, e Henrik Ibsen. Nel 1980, a soli 21 anni, ha fondato la compagnia Kick Theatre. Nel 1987 Warner entra a far parte della Royal Shakespeare Company, dove ha diretto Tito Andronico e dove ha iniziato la sua collaborazione di lunga data con Fiona Shaw. Ha collaborato con il Barbican Center di Londra, con il Queen’s Theatre di Broadway, il Music Hall dell’East End di Londra. Ha lavorato molto anche nel mondo operistico e della musica classica, con l’English National Opera, a Vienna, Parigi, Amsterdam. Fidelio è un’opera che ha realizzato nella stagione del 2015, che viene ripresa in questa occasione speciale. Nel 2018 ha vinto come regista l’International Opera Award con “Billy Budd” di Benjamin Britten.
Lucia Castellano
Nata a Napoli nel 1964, si è laureata in Giurisprudenza all’ Università Federico II, diventando procuratore legale. Dal 1991 ha iniziato la sua esperienza come direttore in molti istituti penitenziari come Marassi a Genova, poi a Eboli, Secondigliano, Alghero ed infine al carcere di Milano, Bollate, che ha diretto a partire dal 2002. Dal 2011 è diventata parte della Giunta Pisapia, e si è occupata di Casa, Demanio e Lavori Pubblici. Dal 2013 al 2016 è capogruppo della Lista Civica a sostegno di Umberto Ambrosoli al Consiglio regionale della Lombardia e Consigliere Regionale. Dal maggio 2016 a oggi è Direttore Generale per l’Esecuzione Penale Esterna al Ministero della Giustizia.
Letture dal patrimonio di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
Brano tratto da S. Pellico, Le mie prigioni, a cura di F. Ravello, Torino, Società editrice internazionale, 1965. Questo brano è stato selezionato facendo riferimento al tema della “psicologia del prigioniero”, che si ritrova improvvisamente isolato dal mondo e lontano dai suoi affetti. L’incipit de Le mie prigioni descrive un momento introspettivo dell’autore, che racconta il suo arrivo nel carcere e le sue riflessioni su quanto accadrà in seguito al suo arresto.
Il brano verrà letto dall’attore Igor Loddo.
Locandina della prima mondiale, Vienna, Kärntnertortheater, 23 maggio 1814
Leggi il programma completo del ciclo Note di storia
Sala Polifunzionale viale Pasubio 5, Milano
ore: 18.30
\ 7 dicembre 2017
Sala Polifunzionale viale Pasubio 5, Milano
ore: 17.45
Il 7 dicembre, alle 17,45 in Fondazione Giangiacomo Feltrinelli sarà possibile assistere alla Prima “diffusa” di Andrea Chénier, la proiezione gratuita in città dell’opera che inaugura la nuova stagione del Teatro alla Scala. La visione sarà accompagnata dal commento live di Alessandra Tedesco e di Valentina Colombi, ricercatrice di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.
\ 26 gennaio 2018
Sala Polifunzionale viale Pasubio 5, Milano
ore: 18.30
Il 26 gennaio, il Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi offrirà al regista Federico Tiezzi e a Olivia Guaraldo, brillante filosofa politica, l’occasione per parlare di potere in senso lato. Non solo nella dimensione pubblica della politica ma in ogni sua manifestazione, compreso «l’uso» della donna quale mero oggetto, strumento di intrighi maschili e di desideri ancestrali.
Sala Polifunzionale viale Pasubio 5, Milano
ore: 18.30
Un tema, questo, che sarà al centro dell’incontro del 7 aprile con il regista della Francesca da Rimini, David Pountney. Il fulcro è la forza della passione amorosa che spesso sovverte i disegni politico-sociali: per secoli, l’ordine sociale si è basato sul controllo della donna (i matrimoni combinati, la negazione di un diritto al desiderio femminile). Un lungo passato che oggi è ancora nel presente in molte parti del mondo e che testimonia di sé nella lista dei femminicidi.
\ 15 giugno 2018
A giugno sarà la regista del Fidelio Deborah Warner ad affrontare il tema dell’ingiustizia, dell’arbitrarietà delle pene con un pesante corollario: la prigionia, strumento per isolare e punire il “reietto” non conforme alla società.
Qui la posta culturale, umana e politica in gioco è altissima: ci sono infatti dignità umana, valore (e/o“paura) della diversità, sfiducia/fiducia nella giustizia. Temi che non possono che ricordarci quanto sta succedendo con migranti, Paesi poveri e pochi ricchi sempre più ricchi.
Ogni appuntamento sarà accompagnato da letture di testi selezionati dal patrimonio di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, con l’attore Igor Loddo, che hanno al centro gli stessi valori e le stesse idee veicolate dalle opere trattate.
Il potere, le discriminazioni, i condizionamenti sociali, il rapporto con la giustizia: questi i temi universali che, ancora incredibilmente attuali, sono al centro dei quattro momenti di Note di Storia.