21Stagione Ribelle \ Let’s Play
Ciclo di incontri: My name is Europa
Area di ricerca: Cittadinanza Europea
Percorsi di lettura: Migrazioni e confini
Mercoledì 15 novembre 2017
Mercoledì 29 novembre 2017
ingresso gratuito
Per informazioni e aggiornamenti consultare il sito www.fondazionefeltrinelli.it
All’Europa manca un racconto. Un racconto condiviso. E bisogna rimetterlo in moto, bisogna provare a riaccenderlo sul piano emotivo: annodare storie come si annodano le relazioni. Non bisogna lasciare che l’immaginario venga determinato e raggelato da istanze e termini puramente economici o burocratici. L’Europa, il suo paesaggio umano, il senso profondo dell’essere europei sono frutto di una comunità culturale che costruisce reti, crea narrazioni virtuose senza lasciarle disperdere, vive di scambi, magnifica le somiglianze rispettando le differenze e genera nuovi sensi di appartenenza. Ed esistono narratori europei che, da latitudini diverse ma con lo stesso slancio, la stessa curiosità, stanno già provando a raccontare il Vecchio Continente mettendo su un tavolo comune nuove visioni, esperienze, proposte. Un autentico patrimonio emotivo. Un tentativo di mappatura umana che, da geografia, può farsi sentimento, strumento di cittadinanza e argine da opporre a ogni riduzione demagogica.
La neonata associazione Europoliti e Fondazione Giangiacomo Feltrinelli chiamano a raccolta questo mosaico di voci in My nome is Europa, un ciclo di tre incontri con protagonisti della letteratura europea, autori di graphic novel, saggisti e protagonisti della cultura viva.
Caricatura – Cartina dell’Europa
Si comincia mercoledì 15 novembre alle 18.30 con una incontro pubblico intitolato “Storia e storie d’Europa”. Lo sguardo di un romanziere appassionato di fumetto, Giorgio Fontana, incontra quello di un sorprendente artista visuale come Carlos Spottorno, spagnolo nato però a Budapest. Come si raccontano le ferite, i segni lasciati dalla Storia? Come si racconta il nostro passato prossimo europeo, e il nostro presente? La narrativa e la graphic novel, negli ultimi anni, offrono sempre più spesso un contributo alla storiografia. Per una via tutta emotiva, aggiungono tasselli, recuperano vicende collettive da una prospettiva tutta personale. Modera la scrittrice Federica Manzon, introduce Alessandro Mari.
Poco prima, alle 16, Carlos Spottorno sarà protagonista, insieme ad Alessandro Mari, di “Se dico Europa”, un laboratorio a cura di Europoliti con l’ambizione di creare un’officina di dialogo fra scrittori/artisti e studenti delle scuole superiori per esplorare e sviluppare prospettive sulla narrazione “emotiva” del nostro vecchio continente.
Gli studenti verranno guidati in un dibattito/performance: il tentativo è quello di mappare, approfondire e mettere in discussione il campo semantico che per i ragazzi si lega alla parola e al concetto di “Europa” – suggestioni, domande, esperienze, immagini estemporanee.
Mercoledì 29 novembre alle 18.30 nell’incontro dal titolo “Dalle periferie verrà ogni bene” lo scrittore greco Christos Ikonomou dialogherà con la scrittrice italiana Antonella Lattanzi. Ikonomou, nato nel 1970 in piena dittatura dei colonnelli e voce tra le più capaci di ritrarre la problematica contemporaneità greca, ha fatto del racconto di emarginati e periferie uno dei suoi temi decisivi (Dal mare verrà ogni bene, Elliot). Da quell’“ochi”, dal “no” al referendum del 2015, la Grecia è uscita dall’orbita mediatica europea, al punto che degli anni della crisi e di quelli delle sue conseguenze, ormai sappiamo solo cifre, meri indicatori finanziari. Ma qual è la realtà umana di uno dei Paesi considerati “periferia” dell’Eurozona? A dialogo con Ikonomou, Antonella Lattanzi (scrittrice e sceneggiatrice, tra l’altro, del fortunato film “Fiore”), con una spiccata sensibilità per il racconto delle periferie – anche sentimentali. Insieme ai due, lo scrittore Paolo Di Paolo.