La salute pubblica non è solo una questione di protezione e promozione del benessere individuale, ma una condizione collettiva fortemente influenzata sia dal contesto ambientale sia dalle strategie attuate dai governi a livello nazionale e su base territoriale. Il legame tra le caratteristiche dei contesti urbani e la salute della popolazione è al centro dello urban health, un approccio promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità basato sulla capacità di mettere a sistema una pluralità di fattori e obiettivi, tra i quali la promozione di una buona governance per la salute, l’appianamento delle diseguaglianze in termini di accesso ai servizi di cura e prevenzione, e la diffusione di informazioni per la cittadinanza. Innovazione, condivisione della conoscenza e health diplomacy sono tra gli strumenti necessari su cui costruire strategie in grado di perseguire gli obiettivi della città sana: occorre dunque riflettere sul loro ruolo, sulla capacità dei contesti urbani di valorizzarli e su come ripensare con questi strumenti lo sviluppo delle città in ottica di tutela della salute.
Le università e le infrastrutture di ricerca delle scienze della vita, stimolate dalle enormi opportunità connesse alla condivisione di dati a livello internazionale e dagli investimenti del settore privato, sono il bacino di produzione dell’innovazione scientifica sul territorio. In che modo è possibile favorire la traduzione di questa innovazione nel contesto cittadino? Un primo nodo da sciogliere sarà dunque sulla capacità della dimensione urbana di recepire l’eccellenza della ricerca e del progresso scientifico, mettendolo a sistema a favore dei cittadini.
La seconda questione aperta si innesta sulla prima e pone al centro del dibattito il ruolo del decisore pubblico. Una città sana è una città caratterizzata da un ambiente sociale, naturale e culturale accessibile, nella quale sono oggetto di strategie chiare gli obiettivi di salute, prevenzione e benessere per i cittadini. Se la diffusione di una cultura della salute in tutte le componenti della società viene riconosciuta come una priorità, allora in che modo la pianificazione dello sviluppo urbano potrà integrare i principi di equità nell’accesso ai sevizi di salute e prevenzione? Quali strategie dovranno essere adottate sul lungo periodo nei contesti urbani in grado di fornire risposte resilienti sui temi della salute anche a fronte di shock esogeni?
Di fronte a questo quadro e con l’obiettivo di favorire il dibattito sulla necessità di promuovere lo sviluppo di città sane, nelle quali la ricerca scientifica trova il giusto spazio per contribuire al benessere dei cittadini, ci chiediamo:
- Quale spazio possono trovare le infrastrutture di ricerca delle scienze della vita nella governance locale della salute?
- Quali elementi il decisore pubblico, valorizzando anche gli attori della ricerca, deve tenere in conto nella pianificazione di politiche urbane finalizzate alla tutela della salute e alla prevenzione?
- Quali attori coinvolgere, e a quali condizioni, nella pianificazione di politiche urbane finalizzate alla creazione di un contesto urbano sano e salutare?
- Quali spazi della città possono diventare strategici per una pianificazione urbana attenta alla dimensione della salute, della sua tutela e della prevenzione?
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PROGRAMMA
15:00 – 15:10
Introduzione e apertura dei lavori
15:10 – 15. 30
Intervento di scenario a cura di Andrea Lenzi, Presidente Health City Institute
15:30 – 17.30
Lo scenario a cui tendere: strumenti, risorse e raccomandazioni
Apre l’interlocuzione tra i panelist l’intervento di
Igor De Biasio, Amministratore Delegato Arexpo
17.30 – 18.00
Conclusioni
18.00 – 18.30
Q&A pubblico
Partecipano
Paola Angelini, Regione Emilia Romagna
Stefano Campostrini, Università di Venezia
Stefano Capolongo, Politecnico di Milano
Anna Maria Colao, Università di Napoli
Rosalba D’Onofrio, Università di Camerino
Pirous Fateh-Moghadam, Provincia di Trento
Francesco Forastiere, Imperial College
Daniela Galeone, Ministero della Salute
Maria Grazia Petronio, ISDE
Valentina Possenti, Istituto Superiore di Sanità
Filippo Taidelli, Architetto
Anna Zanfrà, Rete Città Sane-OMS