il 15 settembre avremo come ospite uno dei guru americani Michael Storper.
Nella sua Lecture metterà in evidenza la relazione tra makers e spazio urbano, sia a livello di politiche, ma anche di pratiche. Focalizzandoci su una contraddizione apparente: i makers sono molto ben inseriti in comunità locali (che spesso originano o si rafforzano in fablab, makerspace etc. etc.), ma al tempo stesso si relazionano in comunità on-line a-spaziali o molto distanti tra loro. Quindi come le due dimensioni si intrecciano? Come il contesto locale (cioè la struttura di interazioni e azioni che si sviluppa in un particolare luogo) si combina con il contesto on-line?
Michael Storper è uno che si è occupato di vedere come il contesto locale (in più o meno tutte le sue declinazioni: economia, istituzioni, interazioni e politica) dà forma allo sviluppo locale e in particolare ha studiato l’innovazione e la città. Insomma la città è soprattutto di chi la abita.
Ha scritto un libro monumentale su questi argomenti “Keys to the city” non tradotto in italiano.
Lectures di Michael Storper
Makers and the city: comunità locali e connessioni digitali
Lunedì 15 settembre 2014
10:00 – 13:00
Fondazione Giangiacomo Feltrinelli – Via Romagnosi 3
Presentazione del libro Keys to the city di Michael Storper
Discussant: Enzo Mingione
17:00 – 19:00
WeMake Fablab – via Stefanardo da Vimercate 27/5
Lecture di Michael Storper
Makers and the city: comunità locali e connessioni digitali
Discussant: Zoe Romano
Introduce: Marianna D’Ovidio
Nei primi anni ’80 un gruppo di ricercatori dell’University of California Los Angeles e dell’University of Southern California, indagano sui processi di ristrutturazione urbana. All’interno della scuola si distingue Michael Storper che, insieme ad altri ricercatori, studia le dinamiche economiche della città, le economie di agglomerazione e la flessibilità. Uno dei principali contributi di Storper allo sviluppo della sociologia della scuola di L.A. sta nell’analisi di come le economie si organizzano nelle città, favorendo in questo modo lo scambio di informazioni, di conoscenza, di innovazione.
Nel suo ultimo libro, Keys to the city. How Economics, Institutions, Social Interaction and Politics Shape Development, M. Storper si pone l’obiettivo di individuare i contesti e le ragione dello sviluppo urbano, tenendo in considerazione fattori come la globalizzazione e la digitalizzazione nonché la presenza di attività e persone. Lo studioso americano traccia i principiali elementi di novità della città digitale per poi interrogarsi su come gli studi urbani possano essere utili a comprenderli; Storper si concentra sui makers (persone che agiscono in questo contesto) che rappresentano una risposta alternativa allo sviluppo diseguale delle città poiché gran parte delle loro attività sono basate su processi orizzontali di condivisione e di inclusione sociale: l’evoluzione della città ed i suoi cambiamenti vengono letti attraverso l’intreccio di relazioni e connessioni tra makers.