Il 27 gennaio è il giorno in cui noi europei abbiamo pensato che per costruire il futuro occorreva ripensare il passato e che, soprattutto, fossero le giovani generazioni protagoniste di questa riflessione.
Ne è nata una pratica che è esplosa in questi anni fatta di molte cose: voci testimoniali dei sopravvissuti, materiale audiovisivo, storia raccontata attraverso i documenti, e attraverso la musica. Ma anche la nascita di spazi museali che proprio intorno alle molte forme e linguaggi della memoria sono nati e cresciuti, o il crescere dell’esperienza dei treni della memoria hanno modificato radicalmente il nostro modo di intendere e di raccontare il passato.
Al centro ogni volta, a partire dal contesto specifico, da una particolare storia di vita, da un modo di raccontare la storia attraverso le microstorie sta appunto la narrazione della storia, gli strumenti per raccontarla.
Il 27 gennaio come altre date memoriali che sono entrate che nel calendario civile pubblico italiano (il 10 febbraio che ha al centro la questione delle foibe; il 9 maggio dedicato alle vittime di atti terroristici; il 9 novembre dedicato alla libertà nella ricorrenza del crollo del Muro di Berlino; il 12 novembre che ricorda le vittime militari e civili in missioni internazionali di pace) è un’occasione fortemente concentrata sulla narrazione storica.
Parlare di storia, per molto tempo, ha significato rivolgersi a un prodotto specifico – il libro di storia. La storia la raccontano ancora i libri di storia? È capace oggi il libro di storia di attrarre lettori, di soddisfare le loro domande, di dare risposta alle loro richieste? La forma libro è ancora il canale principale, se non esclusivo, con cui si costruisce la conoscenza del passato, specie di quello prossimo?
È una questione che è stata preceduta dalla metamorfosi del manuale di storia, in particolare quello del liceo, che a partire dagli anni ’70 ha iniziato a mutare aspetto.
Da allora il manuale di storia, soprattutto quello del triennio delle superiori e poi soprattutto quello di storia del Novecento cresce a dismisura: si riempie di cartine, di mappe, di testi di supporto, di documenti, di lettere, di narrativa proposta come documento per la storia.
Ma questa sovrabbondanza di offerta non risolve la domanda di come coinvolgere gli studenti nel mondo della narrazione storica, come, partendo dal presente proporre un pezzo di passato. Ovvero come si affronta il passato al presente. E dunque come si racconta la storia oggi.
Il libro di storia è ancora l’unico strumento in grado di raccontare il passato? Così come è organizzato è ancora un utile strumento di lavoro? Riesce a parlare e a motivare gli studenti? Dove e come i giovani si avvicinano alla storia e che cosa chiedono al racconto storico? Che cosa significa per un lettore, più spesso un internauta, oggi leggere le fonti della storia? Come le legge? Come fa suo il racconto del passato?
Con l’ebook Il passato al presente abbiamo cercato di trovare delle risposte o almeno di proporre dei percorsi di riflessione considerando sia la crisi del libro di storia sia gli elementi di criticità presenti nel manuale di storia
A partire da queste riflessioni Fondazione Giangiacomo Feltrinelli ha deciso di sperimentare nuovi percorsi di didattica della storia. Da una parte la realizzazione di un prodotto originale, rappresentato dalle Historymap, dall’altra lo sviluppo di un’offerta di kit didattici tematici in grado di stimolare il confronto e l’apprendimento attraverso la valorizzazione delle fonti del proprio patrimonio, dei risultati della ricerca scientifica e le potenzialità delle nuove tecnologie.
HistoryMap è un format, un modulo didattico che si compone di diverse modalità di narrazione e strumenti, che, uniti tra loro, ci permettono di identificare un’epoca, un anno, un contesto storico definito in una modalità immediata e multidisciplinare. È una mappa costruita affidandosi a tutti i linguaggi che abbiamo a disposizione, la narrazione scritta e live, i formati multimediali, l’infodesign, le immagini, il suono, le testimonianze dal vivo (…).
È un modello che abbiamo pensato e realizzato a partire dal progetto La Grande Trasformazione 1914-1918 dedicato alla Prima guerra mondiale e agli effetti di lungo periodo, da allora fino a noi, che quella guerra ha avuto.
Historymap ricostruisce in ottica divulgativa i progetti di ricerca della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. Grazie alla sua natura trasversale, che attraversa linguaggi e modalità di espressione, è adattabile a tutti i contenuti scientifici che si vogliono raccontare a un pubblico esterno, non necessariamente di esperti del settore.
Fondazione Giangiacomo Feltrinelli sta lavorando ad un’offerta didattica corredata da percorsi e contenuti formativi di qualità sui temi della cittadinanza, capace di stimolare la riflessione e la ricerca nelle nuove generazioni di un’ipotesi di futuro che tenga lo sguardo aperto al passato e al presente.
Ci guida il principio di non escludere, di non dimenticare, di valorizzare quante più strade possibili, le culture, i diversi modi di narrare il passato, presente e il futuro. Una condizione che può costruirsi solo riannodando le fila, proponendo approfondimenti e suggestioni attraverso linguaggi e supporti diversificati (testuali, visuali, sonore), mettendo a disposizione fonti storiche e di archivio ma anche ipotesi e risultati della ricerca accademica capaci di far riflettere e di parlare a target differenti ma soprattutto capaci di rispondere a bisogni informativi e formativi sia a livello di risorse singole che aggregate in percorsi didattici strutturati ed articolati.
I kit didattici di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli offrono agli studenti la possibilità di approfondire temi attuali e di interesse per la ricerca scientifica attraverso risorse on-line e multimediali (anche scaricabili) appositamente confezionate per i ragazzi delle scuole superiori, l’analisi di fonti di archivio e coinvolgenti attività laboratoriali da organizzare in classe, che permettono agli studenti di soddisfare le proprie curiosità e ampliare le proprie conoscenze.
L’offerta ha un approccio interattivo e partecipativo e agevola l’insegnante nella trattazione di tematiche attuali.
Come è articolato un kit didattico? Il kit raccoglie un grande numero di risorse digitali: una scheda docente, una lezione scaricabile e/o multimediali, degli approfondimenti, un laboratorio didattico da svolgere in classe e un quiz. Si tratta di una proposta modulare che permette all’insegnante e allo studente di selezionare le attività di proprio interesse. I kit di taglio storico sono inoltre corredati da una simulazione della prova di stato, risorsa utile ai fini della preparazione del la prova che conclude il corso di studi della scuola superiore.
L’offerta didattica per le scuole superiori sarà disponibile on-line nei prossimi mesi.