Il terzo e ultimo appuntamento del ciclo L’orgoglio di essere fragili è stato dedicato alla rabbia: sentimento che ci consuma, ma può essere anche motore di riscatto, spinta all’azione e alla reazione individuale e collettiva.
Riguarda il video dell’iniziativa:
Stagione Alternativa 2019/2020
Terzo appuntamento: #Rabbia – 8 ottobre -18.30
Con la cessazione di molte attività produttive, lavoratori e imprenditori si sono trovati a fronteggiare una crisi economica di ampia portata. Le difficoltà finanziarie, i ritardi e le difficoltà di un supporto pubblico, hanno generato rabbia e frustrazione. Questo sentimento di stizza individuale si è presto trasformato in un sentimento sociale che è stato il motore di importanti azioni collettive, come petizioni e manifestazioni. È dedicato alla rabbia l’ultimo incontro del ciclo L’Orgoglio di essere fragili: tre dialoghi per esplorare sentimenti, pulsioni e stati emotivi e mentali che più di altri ci hanno accompagnato in questi mesi anomali e difficili.
Con
Marina Garcés filosofa, Universitat Oberta de Catalunya a Barcellona (videocollegamento)
Nicoletta Gosio psichiatra e psicoterapeuta
Interviene
Monica Faggiani Amleta
Modera
Alessia Liparoti giornalista
Il ciclo di incontri: L’orgoglio di essere fragili
Il ciclo L’orgoglio di essere fragili intende esplorare i sentimenti, le pulsioni e gli stati emotivi e mentali che fanno parte dell’esperienza umana e che più di altri ci hanno accompagnato in questi mesi anomali e difficili. Obbedienza, solitudine, rabbia sono state e sono condizioni individuali e collettive con le quali abbiamo dovuto imparare a fare i conti. Abbiamo scelto queste tre parole per confrontarci con i vissuti, le speranze, le delusioni e i condizionamenti che hanno segnato questi mesi. Ciascuna di queste parole contiene una dicotomia che permette un’analisi feconda, un viaggio nell’animo umano alla ricerca delle somiglianze e delle differenze del nostro vivere. L’obbedienza come senso di responsabilità e rispetto delle regole condivise, che tuttavia può diventare accettazione acritica del precetto, acquiescenza alla sottomissione; la solitudine come senso di isolamento ma anche come occasione di scoperta di sé; infine la rabbia che ci consuma ma che può essere anche motore di riscatto, spinta all’azione e alla reazione individuale e collettiva. Psicoanalisti, filosofi e scrittori, con l’intervento di voci che operano nel mondo dei servizi e di figure religiose, ci accompagneranno nella scoperta delle grandi ambivalenze che caratterizzano il nostro paesaggio emotivo e ci rendono umani. A dialogare con loro saranno figure giovani, in particolare dal mondo del volontariato e dell’attivismo, per indagare lo sguardo generazionale su questa crisi.
In collaborazione con Fondazione di Comunità Milano
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