Stagione Alternativa 2019/2020
Osservatorio di ricerca: Osservatorio sul futuro del lavoro
Ciclo di incontri: Forza lavoro!
Per assistere agli incontri in presenza, prenota su eventbrite.it
In alternativa l’incontro si può seguire in diretta sulla pagina Facebook e sul sito della Fondazione
Riguarda il video dell’iniziativa:
Il ciclo di incontri: Forza lavoro!
Molti lavoratori rimangono soggetti a standard salariali, occupazionali e di protezione inadeguati e spesso fermi al passato. In molti paesi europei, il lavoro è condizione necessaria ma non sufficiente di benessere e inclusione sociale, rivelandosi di per sé incapace di garantire un reddito dignitoso, di tutelare la persona e di proteggerla dai nuovi rischi. Cosa fare se il lavoro si perde oppure, al contrario, esce dagli orari stabiliti e invade ogni parte della vita ponendo un problema di conciliazione con gli obblighi famigliari? È ancora possibile garantire i diritti e le tutele dei lavoratori in un contesto in cui aumentano le figure del lavoro atipico e in cui la stessa parabola occupazionale del singolo lavoratore è spesso fluida?
Prossimo appuntamento: Riportare il lavoro al centro dell’Europa | mercoledì 8 luglio alle 18.30
Nel 1918-1919, durante la pandemia da influenza spagnola, quattro milioni di lavoratori hanno aderito agli scioperi negli Stati Uniti – un quinto della forza lavoro complessiva. In piena emergenza sanitaria, il movimento dei lavoratori scendeva in piazza per rivendicare una riduzione dell’orario lavorativo e l’aumento dei salari. Nel 2020, il periodo corrispondente alla pandemia da Covid-19 non ha registrato una simile spinta propulsiva da parte di chi lavora. Dopo più di mezzo secolo di graduale indebolimento dei sindacati, il movimento dei lavoratori appare in una situazione molto più sfavorevole adesso che cent’anni fa.
Secondo l’ultimo indice globale dei diritti diffuso dalla CSI-ITUC, l’85% dei paesi del mondo ha violato il diritto di sciopero nel corso dell’ultimo anno, e l’80% è venuto meno agli obblighi della contrattazione collettiva. Anche in Europa i sindacati hanno di che preoccuparsi: in Polonia il governo ha sospeso unilateralmente ogni forma di dialogo, mentre in Ungheria il parlamento ha conferito pieni poteri all’esecutivo, scavalcando le parti sociali.
La pandemia ha posto ulteriori difficoltà al movimento dei lavoratori, diminuendo i margini per l’azione collettiva e penalizzando maggiormente i segmenti più deboli del mercato del lavoro. In questo contesto, i sindacati hanno incontrato nuovi ostacoli nel promuovere i diritti e le tutele di una classe lavoratrice sempre più eterogenea e frammentata dal punto di vista contrattuale, politico e produttivo. Molti tra i Paesi che hanno reagito meglio alla minaccia del Covid-19 sono quelli dove i sindacati sono più forti e il dialogo sociale è più consolidato. Gli stati europei con i tassi più alti di contrattazione collettiva e adesione sindacale continuano a offrire più alti livelli di protezione a chi lavora. Come ricomporre gli interessi in un’economia in crisi a livello nazionale, europeo e globale? Come reagire alle difficoltà poste dalla frammentazione della struttura occupazionale e della crescente incidenza del lavoro atipico? Quali strategie per riconfigurare e dare vitalità ai processi di rappresentanza, nell’ottica di rispondere più efficacemente alle sfide del presente? E’ possibile pensare a una ridefinizione delle politiche del lavoro concertata a livello europeo?
Saluto introduttivo
Massimiliano Tarantino Direttore Fondazione G. Feltrinelli
Andrea Malacrida AD The Adecco Group
Con
Maurizio Landini, Segretario Generale CGIL
Reiner Hoffmann, Segretario Generale DGB
Con la partecipazione di
Livia Spera, Segretario Generale ETF
Cathy La Torre, Avvocato
Repubblica degli Stagisti, giornale online
Scomodo, testata giovanile
Modera
Giada Ferraglioni, Open
Con una proiezione video a cura di Fabrizio Bellomo:
Siamo in Serbia e a Milano – ma anche in Cina attraverso l’installazione di Fausto Falchi e lo “Sciopero a Gatto Selvaggio”
di 300 Maneki neko, gattini generalmente utilizzati come portafortuna nella tradizione orientale e oggi rintracciabili anche come souvenir esotici nelle abitazioni milanesi. A Kragujevac, nota in Italia per la delocalizzazione FCA voluta da Marchionne e in Serbia per essere stata la sede della Zastava: Iva Kontic ne racconta questa metaforica parabola, attraverso un armonioso utilizzo dei linguaggi video.
“Sciopero a gatto selvaggio” (Milano)
di Fausto Falchi
“Mechanical Dream” (Kragujevac)
di Iva Kontic
Biografie dei partecipanti
Maurizio Landini, Dal 2019 è segretario generale della Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL). Ha iniziato l’attività sindacale a metà degli anni ’80 come delegato. Dopo aver guidato la Federazione Impiegati Operai Metallurgici (FIOM) di Reggio Emilia, dell’Emilia-Romagna e di Bologna, è stato segretario nazionale della FIOM dal 2010 al 2017. Entrato nella segreteria nazionale nel 2017, si è occupato dell’Ufficio sindacale. Nel suo percorso ha seguito diverse vertenze a livello nazionale.
Reiner Hoffmann, È Presidente della Confederazione tedesca dei sindacati (DGB). Si è laureato in Economia presso l’Università di Wuppertal. È stato Direttore dell’European Trade Union Institute e Vice-segretario generale della Confederazione Europea dei Sindacati (CES). Dal 2009 al 2014 ha guidato il sindacato del settore chimico, energetico e minerario.
Livia Spera, Da maggio 2019 è Segretario Generale pro tempore della European Transport Workers’ Federation. Ha studiato Sociologia all’Università La Sapienza di Roma e ottenuto un Master in European Labour Studies alle Università di Milano e Warwick. Ha ricoperto il ruolo di political assistant dell’ETF dal 2005 e poi segretario dei lavoratori portuali e della pesca.
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