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La figura selezionata con il presente bando sarà collocata nell’ambito dell’Osservatorio sulle idee e pratiche per un futuro sostenibile della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.
L’Osservatorio si interfaccia con una pluralità di soggetti, dal mondo della ricerca alle comunità di pratica, dal mondo della politica a quello dell’economia, senza mai perdere di vista il tema della qualità di vita del cittadino. L’Area di ricerca dell’Osservatorio indaga gli impatti delle innovazioni economiche e produttive che emergono dalle crisi climatiche, dai processi di globalizzazione e dall’insorgenza e diffusione delle nuove tecnologie, inquadrati dagli assunti generali della Carta di Milano e dal framework degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.
L’investimento di riflessione e studio promosso da Fondazione Giangiacomo Feltrinelli in questo ambito nasce dalla consapevolezza che sia necessario dotarsi di un linguaggio aggiornato alle sfide che oggi lo sviluppo ci impone, indagando con un approccio scientifico multidisciplinare le diverse dimensioni dello sviluppo economico e le sfide poste dalla globalizzazione.
Per affrontare la ricostruzione e reagire in modo propositivo pensiamo che lo Stato, e più in generale il soggetto pubblico in quanto portatore di interessi collettivi, debba assumersi precise responsabilità nell’affrontare gli scenari sociali ed economici che abbiamo di fronte, non ultimo quello ereditato dalla pandemia di COVID-19.
L’Europa, attraverso un Green Deal che, declinato in funzione delle caratteristiche delle comunità e dei territori, sia capace di definire nuovi equilibri con le forze del mercato, di promuovere il dialogo tra i diversi settori della società e di ridefinire i rapporti tra il centro e la periferia, ha definito l’elemento trainante delle strategie di sviluppo: il fulcro del piano strategico europeo sarà la transizione energetica intesa come opportunità di interpretare la deindustrializzazione e di intraprendere nuove strade di sviluppo e di modelli economici.
La decarbonizzazione, intesa come l’insieme delle politiche e delle pratiche utili alla riduzione dell’emissione di carbonio in atmosfera dipendente dalle attività umane, deve quindi diventare un catalizzatore di sviluppo territoriale: dopo oltre dieci anni di crisi economica, aumento delle disuguaglianze, diminuzione della qualità dei servizi pubblici, i territori e le comunità sono più vulnerabili ai fattori esterni, sempre meno resilienti, così come lo è il sistema socio-economico.
In questa riflessione, in cui tutte le parti sociali possano essere rappresentate rispetto ai propri diritti, doveri ed esperienze, devono essere individuate chiaramente delle strategie politiche per l’innovazione e la resilienza del sistema socio-economico, attraverso un dialogo attivo tra tutte le sue componenti. In questo contesto, il percorso di ricerca è volto a comprendere se e come sia possibile promuovere una forma di transizione ecologica sostenibile per tutti, dal punto di vista economico, sociale e di sviluppo territoriale, lungo tre dimensioni: governance, risorse, giustizia ambientale.
- Governance
Quali modelli di governo sono davvero trasformativi per il sistema economico e sociale? Quali offrono l’opportunità di agire su più dimensioni contemporaneamente e quali caratteristiche devono avere? Quali gli impatti effettivi che questi modelli economici hanno sull’ambiente, sulle comunità? Quali ricadute sulla comunità possono avere gli incentivi, la tassazione o gli sgravi fiscali, soprattutto in una chiave di garanzia della parità di diritti? Per rispondere a queste domande servirà definire un primo pool di indicatori che abbiano caratteristiche multidimensionali (sociali, ambientali, economiche) e che siano al contempo semplici da raccogliere e elaborare rispetto alla scala di governance (europea, nazionale, regionale e metropolitana/locale). - Risorse
Quali sono le tipologie di risorse necessarie ad abilitare modelli innovativi di produzione e consumo che supportino la transizione energetica su scala territoriale, in rapporto allo scenario nazionale ed europeo? Quali sono le risorse necessarie al territorio per poter compiere una transizione verso la neutralità carbonica? Saranno necessari strumenti finanziari e di accesso al credito, condizionati ad impatti misurabili e risultati trasparenti, ma anche accesso all’innovazione tecnologica e alla conoscenza, l’uso di piattaforme di condivisione e messa a disposizione di tecnologie, dati e pratiche di successo. - Giustizia ambientale
Chi paga per la transizione, quali territori o quali strati sociali possono permettersi di investire in forme di produzione di energia alternativa? Esistono esperienze e strumenti di governance partecipata del ciclo di produzione, distribuzione e consumo di energia, come ad esempio le comunità energetiche o la costituzione di gruppi di acquisto, ma le sperimentazioni in atto sono spesso poco visibili, pur contribuendo a trasformare i territori su cui agiscono. Quali sono le dinamiche di resistenza alle politiche di transizione energetica, sia nelle sue radici culturali, sia in quelle di giustizia sociale? Quali nuove strategie fiscali, che penalizzino le industrie che inquinano di più senza tuttavia ridurre il potenziale di sviluppo locale, possono supportare modelli di “re-industrializzazione” che richiedono un aggiornamento delle categorie di pensiero, di adattamento e compensazione sociale? Quali sono le strategie possibili per ridurre il potenziale scontro tra attori e parti sociali, guardando a best practices a livello europeo, nazionale, locale?
La durata della borsa è di 11 mesi a partire da novembre 2020.
Le attività del borsista saranno inserite nell’ambito delle iniziative di ricerca, divulgazione e confronto dell’Osservatorio sulle idee e pratiche per uno sviluppo sostenibile.
Le domande dovranno pervenire a Fondazione Giangiacomo Feltrinelli esclusivamente via e-mail all’indirizzo ricerca@fondazionefeltrinelli.it entro le ore 14.00 del 29 ottobre 2020 indicando in oggetto “Energie in transizione”