02-10-2017 15:16

1968-2018 \ Leggi il bando

Il ‘68 è uno dei più significativi movimenti di protesta internazionali, ha rappresentato un elemento di cesura e trasformazione delle società, delle culture politiche, dei costumi, dell’immaginario collettivo, dei linguaggi e delle forme espressive.

Il cinquantenario da quella data cade in anni in cui le forme di ribellione stanno attraversando profondi mutamenti a causa della rivoluzione digitale e delle trasformazioni sociali ed economiche in atto. 

Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e Effe Tv, con la collaborazione di Associazione DIG – Documentari Inchieste Giornalismi (“DIG”), promuovono un bando rivolto ad autori, filmaker o videogiornalisti per lo sviluppo di un film documentario che indaghi i cambiamenti e le trasformazioni che hanno caratterizzato i movimenti di protesta nel corso degli ultimi 50 anni.

Una riflessione sui movimenti di protesta di oggi, che da questa ricorrenza, susciti domande e percorsi d’indagine di diverso tipo.

In che contesto si generano i movimenti di protesta oggi? Quali caratteristiche comuni presentano? Su quali piani essi provocano cambiamenti sociali significativi? In quale modo da raccontarli?

Al progetto vincitore verrà finanziata la scrittura e pre-produzione del film documentario.

I progetti firmati dai partecipanti, inclusi i rappresentanti legali della società di produzione, devono essere ricevuti, a pena di inammissibilità della partecipazione, entro e non oltre le ore 12:00 del 2 ottobre 2017.

Leggi e partecipa al bando:

 

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L’indignazione è indispensabile ma non è sufficiente, diceva Jean Paul Sartre. E continuava: è importante ritrovarsi, unire le proprie insoddisfazioni e provare a mettere insieme l’intelligenza di ciascuno per ritrovare le ragioni che spiegano perché improvvisamente le persone si diano appuntamento in un luogo. Che sia una piazza, un incrocio, il proprio luogo di lavoro, un parco o, quando si è in clandestinità, anche una casa o un luogo anonimo, per dire prima di tutto a se stessi che non si è soli.
La ribellione non è una condizione che indica un progetto, ma un’emozione. È un atto che vuole prima di tutto sottolineare una condivisione. Per questo sono importanti i luoghi, ma anche i volti, gli sguardi, le parole che si dicono, il senso di comunità che si crea.

Sfoglia la gallery di immagini tratte dal patrimonio di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.

 

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