Stagione Ribelle \ Let’s play
Ciclo di incontri: Mostre
Area di ricerca: Cittadinanza Europea
Percorsi di lettura: Migrazioni e confini
Dal 20 dicembre al 7 gennaio, 10.00 alle 20.00.
Orari speciali: 24 dicembre dalle 10 alle 18.
Chiusura: 25, 26 e 31 dicembre; 1 e 2 gennaio.
Gli orari di apertura e chiusura potrebbero subire variazioni,
per informazioni e aggiornamenti consultare il sito www.fondazionefeltrinelli.it.
In concomitanza con le iniziative pubbliche ospitate dalla Fondazione,
alcuni contributi audiovisivi relativi alla mostra potrebbero non essere pienamente disponibili.
Ingresso libero e gratuito
1917-2017: Una storia europea chiamata Rivoluzione, la mostra che Fondazione Giangiacomo Feltrinelli ha presentato in Viale Pasubio nella ricorrenza dei cento anni dalla Rivoluzione d’Ottobre e visitata da oltre 4000 persone, viene prorogata al 7 gennaio. La Fondazione, nell’ambito di ricerca dedicato al significato di identità europea e alla sua storia, intende salutare il 2017 e dare il benvenuto al nuovo anno e continuando la programmazione e tenendo aperto il centro culturale di viale Pasubio durante il periodo natalizio.
A cento anni dalla Rivoluzione d’Ottobre, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli prosegue nella propria indagine sull’identità europea con una mostra dal titolo 1917-2017: Una storia europea chiamata Rivoluzione. Le idee, l’economia e la propaganda: un viaggio politico e sociale per una riflessione tra Russia e Europa su modelli, linguaggi e immaginari che, a partire da uno dei momenti che più hanno segnato il Novecento, hanno condizionato le nostre categorie di lavoro, progresso e felicità sociale.
Volumi, periodici, manifesti, affiches, spezzoni di pellicole del cinema russo e opere interattive e animate: nella mostra, articolata in tre tappe a ingresso gratuito, un racconto per documentare la storia culturale, economica, sociale, politica e anche visiva dei percorsi e degli immaginari attivati dalla Rivoluzione d’Ottobre, per raccontare il confronto stretto tra Russia e Europa nel corso del Novecento.
Esposta per la prima volta una selezione dell’eccezionale patrimonio documentale russo e sovietico della Fondazione, arricchito di recente dalla Collezione Alberto Sandretti e considerato tra le più importanti collezioni esistenti in Europa conserva oltre 14.000 monografie, 300 testate di periodici, più di 4000 manifesti e 10.000 cartoline. Valorizzano i ricchi apparati iconografici del patrimonio esposto alcune opere interattive e animate dedicate all’utopia sovietica, a cura di CamerAnebbia, e una proposta di montaggi del cinema russo, dalle sperimentazioni di Ejzenstejn e Vertov ai musical propagandistici di Aleksandrov.
Le idee ispiratrici del fenomeno rivoluzionario sono al centro del primo percorso, dal 7 novembre, lo sviluppo economico fra industrializzazione e modernizzazione del secondo ciclo espositivo dal 24 novembre e, infine, le modalità di propaganda e l’autorappresentazione del mondo sovietico dal 5 dicembre.
La mostra e le tre tappe
La mostra 1917-2017: una storia europea chiamata Rivoluzione si inserisce nella ricerca di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli sull’identità europea e la sua storia. Riflettere sulla Rivoluzione d’Ottobre significa indagare i modelli, le parole, le azioni che hanno condizionato lo sguardo contemporaneo sul lavoro, il progresso e la felicità sociale ed esplorare i codici culturali e simbolici che sono alla base del nostro vissuto di cittadini europei.
Prima tappa
Dal 7 novembre, attraverso il duplice punto di vista delle fonti russe e di quelle europee, la prima tappa della mostra racconta le idee guida che hanno ispirato l’azione rivoluzionaria. Nel dare conto degli eventi principali che hanno scandito la Rivoluzione d’Ottobre e le sue immediate conseguenze, dà spazio agli ideali che hanno ispirato l’azione rivoluzionaria e alle altrettanti forti spinte al cambiamento che ne sono derivate: il rifiuto della guerra imperialista, l’applicazione di forme di democrazia diretta con l’esperienza dei soviet, l’uscita delle masse contadine da una condizione di sfruttamento ancora feudale e l’assegnazione diretta di terre; la riscrittura dei rapporti tra i generi e l’emancipazione delle donne.
Seconda tappa
Il secondo ciclo espositivo, allestito dal 24 novembre, esplora attraverso manifesti, periodici e monografie del patrimonio della Fondazione il grande processo di modernizzazione realizzato nei primi anni di esistenza dell’Unione Sovietica che ha accompagnato la ridefinizione dei concetti e delle pratiche di lavoro, radicamento residenziale ed economia. La ridefinizione del rapporto tra Stato ed economia, ma anche del concetto di lavoro e del nesso che la partecipazione collettiva al lavoro ha sia con la felicità sociale sia con la costruzione dell’idea di cittadino, sono alcune delle tappe che hanno profondamente segnato la storia della Russia e definito l’eredità politica e sociale del modello di sviluppo sovietico.
Terza Tappa
L’arte, che con le sue opere collabora alla rivoluzione per rappresentare l’URSS come “il paese più felice del mondo”, diventa strumento di propaganda per la nuova élite politica che mobilita, orienta ed educa l’opinione pubblica. La terza e ultima sezione della mostra, dal 5 dicembre, attinge ai quasi 3800 manifesti sugli oltre 7000 totali pubblicati dalla casa editrice Agit-plakat dal 1956 al 1991, per mostrare attraverso le immagini di famiglie sorridenti, di donne che si fanno forti dei loro nuovi diritti acquisiti, di un popolo che guarda fiducioso al proprio futuro, gli snodi della costruzione di un’utopia che ingloba il profilo di ciascun individuo in un più grande universo collettivo, lo guida a comportamenti idonei e al rifiuto di modelli alternativi.
Il catalogo della mostra
In uscita, con l’inaugurazione della mostra, il catalogo, a cura della Fondazione. Il catalogo sarà in vendita presso le librerie Feltrinelli di Milano con i contributi di Massimiliano Tarantino, Gian Piero Piretto, Marcello Flores, Silvio Pons, Boris F. Martynov, Federico Rossin, Vittore Armanni, Chiara Missikoff.
Lezioni di rivoluzione
Tre Lezioni di Rivoluzione: le rivoluzioni nella storia, nelle arti, nella fede. Ogni capitolo della mostra viene inaugurato da un incontro dedicato alla riflessione sui molteplici significati che la parola “rivoluzione” assume nell’interpretazione e nel confronto tra filosofi, musicisti, scienziati, critici cinematografici, letterati e politologi. Da Salvatore Veca a Giulio Giorello, da Pino Donghi a Marcello Flores, passando per Remo Bodei, Gianni Canova, Claudio Bartocci e Franco Buzzi.
Il Programma
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7 novembre – 18.30
Nel primo incontro, Lezioni di Rivoluzione/ Raccontare la storia: dal Palazzo d’Inverno alla Catalogna, il 7 novembre alle ore 18.30, Salvatore Veca, Giulio Giorello e Marcello Flores, moderati da Pino Donghi, discuteranno su cosa sia e su come sia possibile una rivoluzione.
24 novembre – 18.30
Lezioni di Rivoluzione/ Immaginare il domani: le arti, le cose, le parole e le immagini il 24 novembre alle ore 18.30, a essere chiamati in causa saranno figure che attraverso le arti visive e la filosofia scavano nell’immaginario della rivoluzione e del domani possibile: Salvatore Veca, Claudio Bartocci, Gianni Canova e Remo Bodei, moderati da Pino Donghi. Rivoluzione come modo di diffondere una nuova consapevolezza trasformandola in linguaggio condiviso. Tra letteratura e matematica, cinema e arte, nella storia moderna e contemporanea diversi medium hanno creato simboli divenuti veicoli nei quali quella sensazione si è fatta visione rendendosi comunicabile, e attraverso i quali questa è andata “nel mondo” alla ricerca di sostenitori.
5 dicembre – 18.30
In Lezioni di Rivoluzione/ Vivere la passione: la sincerità del ribelle e le rivoluzioni mancate, il 5 dicembre alle ore 18.30, si affronteranno i problemi e il vissuto del ribelle, di chi cioè ogni volta riprova senza arrendersi. Interverranno Giulio Giorello, Franco Buzzi, Carlo Galli, modererà Pino Donghi. Provare significa assumersi anche il rischio di fallire, di dover accettare che l’unica formula vincente sia la realtà così come essa si manifesta e che l’imperfezione del presente non possa trovare una via per correggersi: l’etica del ribelle prende in carico questa possibilità e vi si oppone, muovendo dalla consapevolezza che non esiste una formula, non c’è una disciplina, ma che per avere successo è necessario prendere le misure dei progetti di cambiamento non riusciti.
Laboratori didattici, incontri letterari e concerti
Quattro weekend arricchiscono il percorso di approfondimento con un palinsesto di concerti, incontri letterari, laboratori didattici. Le musiche sono a cura del Conservatorio di Milano; Nicolai Lilin, Moni Ovadia, Ezio Mauro, Sergio Rapetti solo alcuni dei protagonisti degli incontri letterari; i laboratori didattici sono organizzati in collaborazione con l’Orchestra dei Fiati e gli Amici di Brera.
Il Programma
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Laboratori
Sabato 12 novembre
15.00 – 18.00 Visita guidata e laboratorio didattico per bambini (+6 anni) e famiglie.
Prenotazione obbligatoria a formazione@fondazionefeltrinelli.it
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Lunedì 14 novembre
10.00 – 12.00 Cos’è un manifesto, cosa ci racconta? (rivolto alla scuola primaria).
Prenotazione obbligatoria a formazione@fondazionefeltrinelli.it
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Martedì 15 novembre
9.00-11.00 Oltre il confine. La storia della Rivoluzione d’Ottobre (rivolto alla scuola secondaria di I grado)
11.00-13.00 Oltre il confine. La storia della Rivoluzione d’Ottobre (rivolto alla scuola secondaria di II grado)
Prenotazione obbligatoria a formazione@fondazionefeltrinelli.it
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Incontri letterari
Domenica 19 novembre:
Nell’ambito di Bookcity a Milano, gli spazi della Fondazione accolgono un palinsesto di incontri dedicati alla rivoluzione russa.
Sabato 16 dicembre
18.30 – Presentazione del libro di Ezio Mauro “L’anno del ferro e del fuoco – Cronache di una Rivoluzione”.
Concerti
Domenica 26 novembre
17.00 – Concerto a cura del Conservatorio di Milano.
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti
Domenica 17 dicembre
17.00 – Concerto a cura del Conservatorio di Milano
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti