L’industrializzazione di massa dell’agricoltura e dell’economia agroalimentare ha drammaticamente cambiato le culture del cibo. La distanza tra i produttori di cibo, i suoi consumatori e i territori aumenta ogni giorno di più. In questo scenario, nuovi e innovativi metodi di produzione, distribuzione e consumo, stanno ridefinendo il significato sociale e simbolico del cibo (come i gruppi d´acquisto solidale e Des – Distretto di economia solidale – in Italia, le Amap – Associazioni per il mantenimento di un’agricoltura paesana – in Francia, le banche dei semi, e le reti rurali di sicurezza alimentare).
Allo stesso tempo, un numero sempre maggiore di persone è diventato consapevole del significato delle proprie scelte alimentari ed esprime critiche sul sistema alimentari e, attraverso nuove diete e abitudini, esprime punti di vista critici su un sistema alimentare, ridefinendo al tempo stesso la propria identità.
Il cibo, nella pluralità degli stili e delle pratiche legate all’alimentazione, è uno strumento per analizzare aspetti più complessi della vita.
Materiali di approfondimento
Clicca sulle immagini, potrai accedere ai contenuti che hanno alimentato il dibattito sul tema Cibo e identità:
Incontri scientifici
Pubblicazioni digitali
da Laboratorio Expo, le collane Keywords e Thesaurus (formato .pdf)
dalla collana Utopie/Globalizzazione (formato .epub e .mobi)
Multimedia
Cum Panis è un progetto di Maria Papadimitriou e degli antropologi dell’Università di Milano Bicocca, Ivan Bargna e Sara Bramani.
Le protagoniste sono le donne della comunità Rom attualmente alloggiata al Ce.A.S., Centro Ambrosiano di Solidarietà ONLUS – di Milano.
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Il documentario è un racconto etnografico attorno al festival agricolo di Bagwali, celebrato nell’Himalaya Centrale, narrato attraverso gli occhi delle donne.
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Il documentario “Ghar ka beej_Semi di casa” descrive l’importanza della varietà dei semi nella vita familiare e sociale dell’Himalaya Centrale.
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David Sutton, intervistato in occasione del Terzo Colloquio Internazionale, sottolinea il ruolo del cibo nel definire identità e relazioni nella vita delle persone.
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Clicca sull’icona e guarda la narrazione multimediale “Cibo è identità“:
Dopo la prima settimana tematica, dedicata alla disuguaglianza e ai suoi molteplici aspetti, Laboratorio Expo propone un nuovo approfondimento: Cibo è identità, un percorso che va oltre il concetto di cibo come semplice atto di sussistenza e mostra come abitudini, tradizioni, modalità di consumo e di produzione contribuiscano a definire l’identità dei singoli e delle comunità.
Il percorso di questa settimana è raccontato attraverso un racconto multimediale e si snoda attraverso tre tematiche: patrimonio alimentare, alimentazione e globalizzazione e il cibo per lo spirito, oggetti di studio di ricercatori ed esperti di Laboratorio Expo, in particolare del percorso di ricerca di Antropologia.
Il Workshop “Riconnettere cibi, cultura e territorio” tenutosi presso l’Università Bicocca il 19 e 20 febbraio, è uno degli eventi che ha portato queste riflessioni al centro dell’attenzione: ha chiamato a raccolta alcuni tra i protagonisti dell’antropologia contemporanea come la professoressa Aninhalli R Vasavi, tra le prime studiose di agri-culture al mondo, e il professore Olivier de Sardan, antropologo di fama internazionale, autore dell’ebook “La manna e i malintesi” pubblicato nella collana Laboratorio Expo Keywords di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. Il Tumblr di questa settimana tematica raccoglie anche i loro contributi alla ricerca di Laboratorio Expo.
Il workshop, come affermato dal suo organizzatore, l’antropologo Mauro van Haken, ha permesso di tracciare un’analisi delle rotture che si sono create tra cibo, cultura e territorio nei diversi contesti ma anche delle innovazioni, soprattutto dal basso, che spesso sono una risposta a queste discontinuità.
Al racconto dell’antropologa Federica Riva, (ricercatrice, insieme a Michela Badii, del percorso di Antropologia di Laboratorio Expo) delle donne dell’Himalaya, uniche custodi ormai del sapere agricolo, in un contesto che vede ampliarsi sempre di più il divario tra l’uomo e la sua terra; si è affiancato quello dell’agricoltura nel mondo arabo: le antropologhe Caroline Abu-Saada e Chiara Pilotto, hanno esposto un quadro in cui la coltivazione della terra e il commercio dei suoi prodotti risente dei problemi politici ma spesso supera confini e limiti geografici, politici e culturali, espandendosi per esempio tra Israele e Palestina.
Molti altri gli esperti che si sono avvicendati, mettendo in luce questioni fondamentali sull’argomento e portando casi di studio interessanti. Come il caso delle reti sociali e delle differenze tra Stati Uniti e Italia raccontate da Cristina Grasseni (approfondimenti e interviste le potete trovare nel Tumblr).
Oltre che simbolo di identità il cibo è anche patrimonio, con tutti i paradossi e le contraddizioni del caso. Per riflettere sul tema Laboratorio Expo ripropone le interviste di due grandi esperti. L’antropologo Micheal Herzfeld, racconta ai nostri microfoni che se da un lato la patrimonializzazione tutela e valorizza il cibo, dall’altro rischia di trascurare gli scambi e le trasformazioni della cultura alimentare. Charles De Suremain, nel suo intervento, si sofferma sul valore locale nella costruzione del patrimonio alimentare.
Nella sua patrimonializzazione, il cibo non riesce a rimanere estraneo alle logiche della globalizzazione che è il terzo elemento chiave su cui si incentra la riflessione di questa settimana tematica: l’antropologo Marc Augé, in un’intervista realizzata in occasione della sua lecture per Laboratorio Expo, fa il punto sui contrasti del mondo contemporaneo, tra malnutrizione e cibi di qualità, spesso considerati come beni di lusso.
“Mangio, dunque sono”, così Salvatore Veca, il curatore scientifico di Laboratorio Expo, parafrasando Cartesio, concludeva il Secondo Colloquio Internazionale. Anche il filosofo Nuccio Ordine, parlando alle telecamere di Laboratorio Expo in un’intervista riproposta per l’occasione, sostiene l’impossibilità di scindere anima e corpo dell’uomo, quando si parla di cibo, mentre l’antropologo David Le Breton sottolinea in un’intervista l’importanza dell’estetica nello sviluppo dei gusti, con tutte le implicazioni economiche e culturali.
L’ “essere” quindi, non può essere disconnesso dal “cibo”: che divide e unisce, che disgrega e include, che rappresenta tradizione e innovazione, che ancora una volta ci porta a riflette sulla prismaticità di aspetti e interpretazioni, quando si parla di alimentazione nell’ambito di Expo Milano 2015.
Marina D’Alessandro
APPROFONDIMENTI
Cibo è identità: un percorso che va oltre il concetto di cibo come semplice atto di sussistenza e mostra come abitudini, tradizioni, modalità di consumo e di produzione contribuiscano a definire l’identità dei singoli e delle comunità. La seconda settimana tematica di Laboratorio Expo è incentrata su questo tema, affrontandone tre aspetti: patrimonio alimentare, alimentazione e globalizzazione e cibo per lo spirito.
Fondazione Feltrinelli declina le diverse sfumature del rapporto tra cibo e identità attraverso l’opera dei suoi ricercatori ed esperti, in particolare del percorso di ricerca antropologico.
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