A cura di Laura Silvia Battaglia
Tra gli ospiti Lorenzo Bagnoli / Laura Silvia Battaglia / Giorgio Bozzo / Francesco Chiodelli / Enrico Deaglio / Christian Elia / Fabio Guidali / Daniela Hamaui / Ezio Mauro / Angelo Miotto / Federico Oliveri / Jacopo Perazzoli / Luca Rinaldi / Giulio Rubino/ Ece Temelkuran / Barbara Archetti / Martina Folena / Francesca Frediani / Francesco Giorda / Pino Zema / Tommaso Sacchi / Cristina Zeppini
Con Ritratti di
Eugenio Scalfari,
Camilla Cederna,
Daphne Caruana Galizia
Tre giornate per fare un’esperienza diretta con la storia: ritratti, passeggiate urbane, esplorazioni in archivio, letture per bambine e bambini, laboratori per le scuole. Non soltanto i poteri autoritari conoscono corruzione e violenza. Spesso, come dimostrano alcune vicende della storia più o meno recente, gli interessi economici inquinano le stesse radici delle istituzioni democratiche, piegandole a vantaggio di pochi.
Informazioni per partecipare
Tutti gli incontri sono a ingresso gratuito su prenotazione.
STORIA ALL’APERTO Percorsi erranti per studenti e cittadini a Milano
STORIA DA SCOPRIRE Visite guidate in archivio, laboratori per bambine e bambini
STORIA IN SCENA Ritratti di personaggi che continuano a cartterizzare il nostro presente
Si consiglia di presentarsi almeno 10 minuti prima, per le necessarie procedure di registrazione e accesso.
Per prenotazioni e informazioni di dettaglio,
consultare il programma riportato qui ↓
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Storia da scoprire
Venerdì 12 maggio
“Lo scrittore non ha nessuna possibilità di evadere. Vogliamo che egli sia legato strettamente al suo tempo: sono fatti l’uno per l’altro. È il futuro del nostro tempo ora che deve essere l’oggetto delle nostre cure; un futuro prossimo, che appena si intravede, perché un’epoca come un individuo è il suo avvenire prossimo”.
Jean-Paul Sartre, Présentation a Les Temps Modernes, ottobre 1945
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Narrare San Siro. Laboratorio di auto racconto
A cura di Christian Elia
Un laboratorio che, partendo dal caso studio del quartiere San Siro a Milano, vuole riflettere sul modo in cui le comunità vengono raccontate e come invece si vorrebbero raccontare, tra elaborazione di una memoria condivisa e confronto con le narrazioni mainstream dei media. Se infatti l’irruzione dei social media, negli ultimi quindici anni, ha delegittimato il racconto dei media tradizionali, dall’altra parte ha però generato linguaggi e strumenti di auto racconto che, faticosamente, aiutano a reclamare il diritto a raccontare la propria storia.
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#luoghi #regimeRaccontare la guerra, costruire la pace: il giornalismo di fronte alla storia
A cura di Federico Olivieri
Da sempre, ma soprattutto nell’era della rete e dei social, ogni guerra è anche una guerra dell’informazione. Il laboratorio indaga il ruolo delle narrazioni giornalistiche nei conflitti armati e nel modo in cui questi vengono compresi, influenzando l’opinione pubblica e le decisioni politiche.Ispirandoci alle riflessioni di Johan Galtung, fondatore dei Peace studies contemporanei, esploreremo le differenze tra “giornalismo di guerra” e “giornalismo di pace”, a partire dalla polarizzazione “noi-loro”.
Particolare attenzione sarà dedicata al potere della fotografia: con l’aiuto delle categorie elaborate dalla filosofa Susan Sontag, sperimenteremo quanto le immagini, soprattutto belliche, non siano il resoconto trasparente di un evento ma il frutto di scelte più o meno consapevoli da parte del reporter, e quanto il loro effetto sui conflitti e sulla società dipenda dall’uso pubblico che se ne fa.
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#luoghi #controcultureInaugurazione del Festival
Saluti istituzionali
Tommaso Sacchi Assessore alla Cultura, Comune di Milano
con un intervento di Ece Temelkuran Giornalista e attivista -
#luoghiRitratto di Eugenio Scalfari
Con Giorgio Bozzo, Giornalista e autore, Laura Silvia Battaglia, Giornalista e autrice, Ezio Mauro, Giornalista e Daniela Hamaui, giornalista
Fondatore del settimanale L’Espresso e del quotidiano la Repubblica, giornalista a tratti controverso, prodigioso e patriarca, Eugenio Scalfari ha fatto la storia del giornalismo italiano. Grandissimo artigiano della parola, economista, imprenditore, politico, filosofo, poeta, puntava su una borghesia illuminata e riformista inconsistente, opponendosi sempre alla razza padrona che rappresentava una deformazione del capitalismo e della democrazia.
Sabato 13 maggio
I “Predatori” hanno metodi di caccia diversi, ma artigli ugualmente affilati. Si muovono dietro le cortine delle finte democrazie, dietro i fantasmi spacciati per fedi, dietro i sipari logori delle ultime ideologie. I peggiori sono una trentina […], i “predatori” della parola e dell’indipendenza dei media. E qualcosa di più: carcerieri, aguzzini, torturatori.
Maria Grazia Cutuli, Corriere della Sera, 4 maggio 2001
Leggere insiemeCon Francesca Frediani e Cristina Zeppini
Secondo appuntamento del percorso formativo in tre tappe per offrire un approfondimento sulla lettura inclusiva rivolta alla fascia 0-6 anni. Il percorso declina il tema della lettura accessibile e della lettura in lingua madre e multilingue. Obiettivo dell’incontro è comprendere come i libri e il processo creativo possano diventare importanti strumenti per stimolare relazioni e percorsi inclusivi.
#LUOGHI #memorieclandestineSovvertire i propri mondi: Camilla CedernaCon Fabio Guidali Università degli Studi di Milano
Il giornalismo come osservazione partecipante della realtà: è questa la cifra della scrittura di Camilla Cederna. Il percorso vuole raccontare, attraverso luoghi simbolo di Milano, le tappe della vita, umana e professionale, di questa donna dalla forte passione civile: dall’antifascismo alle cronache mondane, dall’impegno civico al rapporto col mondo democratico milanese, dall’inchiesta sul caso Pinelli dopo la strage di Piazza Fontana alle critiche severe a funzionari e istituzioni. Un’occasione per camminare insieme nella storia e approfondire il suo modo, profondo e responsabile, di fare giornalismo.
Tappe:
· Via Brera (di fronte all’ingresso dell’Accademia)
· Piazza della Scala
· Piazza San Fedele
· Via Mengoni (targa in ricordo di Giovanni Ardizzone)
· Piazza Fontana
· Piazza Santo Stefano
· Via Festa del Perdono 7 (Giardino Camilla Cederna)
#LUOGHI #memorieclandestineIl modello Milano è il modello Expo?A cura di Luca Rinaldi e Lorenzo Bagnoli, giornalisti, cofondatori di Irpi Media
A quasi dieci anni di distanza, è utile inquadrare cosa ha significato, per Milano, l’esposizione universale del 2015. Cosa ha veramente lasciato Expo alla città? Cosa doveva essere fatto e cosa, in concreto, è stato fatto? Il modello proposto da Expo può essere valido per la Milano del futuro? La passeggiata si snoda tra i luoghi in città simbolo dell’esposizione, ripercorrendo le tracce di una manifestazione che ha consegnato una città in parte sì rinnovata, ma non per questo più viva e vivibile.
Tappe:
· Eataly Milano Smeraldo, Piazza Venticinque Aprile
· Piano Terra, Via Confalonieri
· Piazza XXIV Maggio
· Piazza Virgilio
· Corso Magenta
· Via Giosuè Carducci
· Via Mario Pagano
· Darsena del Naviglio
#LUOGHI #memorieclandestineLa Milano degli "anni di piombo", la Milano dell’attivismo giovanileA cura di Angelo Miotto, Q Code
Ci si può rassegnare all’invivibilità della città, alla morte delle persone, al degrado, ai padroni del territorio che lo desertificano e lo terrorizzano. Oppure, si può alzare lo sguardo e lottare, in prima persona. Come hanno fatto Fausto e Iaio nella Milano degli anni Settanta, pagando con la vita la loro determinazione a cambiare e la loro militanza. Una passeggiata nei luoghi delle lotte e del ricordo di due “per sempre” ragazzi.
Tappe:
Via Ruggiero Leoncavallo
Via Mancinelli
Via Monte Nevoso
Giardino Fausto e Iaio
Via Pasteur
Palazzo di Giustizia di Milano
#LUOGHI #memorieclandestineNarrare memorie, identità, territori. Il mondo fino a ieriA cura di Jacopo Perazzoli, Università di Bergamo
Le trasformazioni dell’ultimo decennio hanno reso Milano una città globalizzata: negozi standardizzati, quartieri “senza anima”, spazi urbani destinati al turismo “mordi e fuggi”. Eppure, nel corso del Novecento, Milano è stata molto altro: città industriale e poi deindustrializzata, città culla del socialismo e poi del fascismo, città delle inquietudini di massa. Per tornare su questi tasselli della memoria cittadina, la passeggiata fa tappa in alcuni luoghi simbolo di quelle storie: da Porta Nuova a Piazza Gae Aulenti, da via San Damiano a via Paolo da Cannobbio, fino in Piazza Duomo.
Tappe:
· Porta Nuova
· Gae Aulenti
· Via San Damiano
· Via Paolo da Cannobio
· Piazza Duomo
#LUOGHI #memorieclandestineRaccontare San Siro. Ieri e oggi, nei giornali locali: fra tradizione e stigmaA cura di Christian Elia, Q Code
Tra canzoni di successo ed esplosione della trap, il quartiere di San Siro è passato da una rappresentazione romantica a una narrazione che insiste su criminalità e violenza. Come si può tornare a un racconto non stereotipato, più equilibrato, utile e condiviso? La passeggiata ci consentirà, grazie alle reti sociali, di riscoprire il quartiere attraverso le storie delle persone che lo abitano, in una pluralità di voci che, andando oltre lo stereotipo mediatico, restituisca la complessità unica di San Siro.
Tappe:
· Piazzale Segesta (spazio KIN)
· Piazzale Selinunte
· Mapping San Siro (sede collettivo di ricerca partecipata)
· Scuola Radice
· Cascina Nuova
· Centro sociale Cantiere
· Ufficio Coordinamento Custodi Sociali
· Stadio San Siro
#LUOGHI #memorieclandestineMilano in trasformazione: chi plasma la città?A cura di Francesco Chiodelli, Università di Torino
Un percorso per esplorare un pezzo di Milano che si è trasformato rapidamente negli ultimi due decenni. Partendo da piazza Gae Aulenti per arrivare fino all’area di via Paolo Sarpi, cercheremo di capire la natura eterogenea e conflittuale delle forze che cambiano il volto della città, nell’intreccio tra spinte economiche, scelte politiche e resistenze di chi la abita. Per farlo, concentreremo il nostro sguardo soprattutto sulla “Chinatown milanese”, emblema della complessità di ogni processo di mutamento urbano.
Tappe:
· Incrocio via Paolo Sarpi – Viale Montello
· Via Bramante – ADI Design Museum
· Incrocio Viale Nicolini – via Sarpi
· Incrocio via Giordano Bruno – via Rosmini
· Incrocio via Giusti – via Bramante
· Giardino Comunitario Lea Garofalo
· Passeggiata Boris Pasternak
· Piazza XXV Aprile – Porta Garibaldi
· Piazza Gae Aulenti – Biblioteca degli Alberi Milano
10.30-11.30BIBLIOTECA S. AMBROGIO
VIA S. PAOLINO 18, MILANOKIDS / LABORATORIO L’ISOLACHENONC’E’
La cantastorie de l’isolachenonc’è (3-5 anni)Di che verità si tratta? Letture e cantastorie ad alta voce con Martina Folena per ridere a suon di frottole e fandonie stratosferiche dove i confini tra bugia e verità non sono mai definiti. Dai libri di Clichy, Babalibri, Il Castello, Sinnos, ZOOlibri.
#luoghi #ControcultureIl ring. Combattimento a colpi di pagina! (7-11 anni)Con Francesco Giorda
Spassose sfide a colpi di pagina per combattere le fake news metropolitane, da cui tutti i partecipanti usciranno vincitori per aver difeso e condiviso le proprie idee con gli altri. Sul ring si confrontano in modo dinamico e aperto due spettatori (bambini anche accompagnati da adulti), in due match attorno ad altrettanti libri, ciascuno della durata di circa 30 minuti. L’incontro è regolato da un arbitro – il ring man – che valorizzerà opinioni, emozioni e punti di vista dei partecipanti.
#luoghi #Periferie
Narrare San Siro. Laboratorio di auto raccontoA cura di Christian Elia
Un laboratorio che, partendo dal caso studio del quartiere San Siro a Milano, vuole riflettere sul modo in cui le comunità vengono raccontate e come invece si vorrebbero raccontare, tra elaborazione di una memoria condivisa e confronto con le narrazioni mainstream dei media. Se infatti l’irruzione dei social media, negli ultimi quindici anni, ha delegittimato il racconto dei media tradizionali, dall’altra parte ha però generato linguaggi e strumenti di auto racconto che, faticosamente, aiutano a reclamare il diritto a raccontare la propria storia.
#luoghi #RimossiRaccontare la guerra, costruire la pace: il giornalismo di fronte alla storiaA cura di Federico Oliveri
Un laboratorio, a cura del Centro Interdisciplinare Scienze per la Pace, per indagare il ruolo che narrazioni stereotipate e l’uso politico della storia possono avere nello spingere il mondo verso la guerra, e di come, viceversa, si possa contribuire – usando senso del mestiere, deontologia e impegno civile – a sminare anche le situazioni più tese.16.00-17.00Storia da scoprireKIDS/LABORATORIO L’ISOLACHENONC’È
Letture e creatività per bambine e bambiniBIBLIOTECA SORMANI
CORSO DI PORTA VITTORIA 6, MILANOIl re è nudo? (5-7 anni)Una storia significativa e divertente che parla di vanità, viltà, furbizia e avidità dove lo sguardo di un bambino, senza filtri o censure, aiuta gli adulti a liberarsi dalle proprie gabbie.
Lettura con atelier creativo insieme a Barbara Archetti a partire dal libro I vestiti nuovi dell’imperatore, Lapis.16.45-17.45Storia da scoprireKIDS/LABORATORIO L’ISOLACHENONC’È
Letture e creatività per bambine e bambiniLIBROTROTTER – BIBLIOTECA MULTILINGUE
PADIGLIONE DA FELTRE VIA GIACOSA, MILANOC’era una volta in Giappone (5-99 anni)Teatro in bicicletta kamishibai di Pino Zema
Narrazione di fiabe tradizionali giapponesi con il teatro in bicicletta Kamishibai di Pino Zema. Un invito nel magico mondo del folklore del Sol Levante, popolato da giovani eroi, spaventosi demoni, misteriose creature. Storie in cui si intrecciano verità, bugie e tanta curiosità.
#FONTIVisite guidate all’archivioPrima visita 16.30
Intellettuali e opposizioneÈ noto il peculiare ruolo di oppositore del fascismo di Benedetto Croce: Fondazione Feltrinelli conserva un piccolo fondo di manoscritti crociani che è traccia dell’intensa attività di elaborazione scientifica del filosofo abruzzese, punto di riferimento nella prima parte del Novecento per gran parte degli intellettuali italiani. Croce antifascista e Croce intellettuale e editore si incontrano e si articolano in mille rivoli.
Seconda visita 17.30
Inchieste tra Nord e Sud negli anni cinquantaDalla imprescindibile inchiesta sulle “Coree” alle porte di Milano condotta da Franco Alasia e Danilo Montaldi nel 1960, passando per Danilo Dolci, Rocco Scotellaro e a per le ricerche di Ernesto De Martino, il Nord e il Sud dell’Italia si scoprono più vicini, e il racconto delle storie di vita assume un rilievo che ancora oggi ci riguarda e ci rappresenta.
Ritratto di Camilla CedernaCon Giorgio Bozzo, Giornalista e autore; Laura Silvia Battaglia, Giornalista e autrice; Enrico Deaglio, Scrittore
Giornalista dal 1945 al ’55 è redattrice del settimanale L’Europeo, dal 1958 al 1981 lavora come inviata per L’Espresso, dove è anche titolare di una rubrica di fatti di costume: Il lato debole. Negli anni ’90 collabora con il periodico Panorama. Camilla Cederna è l’espressione di un tipo di giornalista che nella storia italiana si schiera e parla in prima persona: il suo tema scavare nei non detti del potere o almeno avere uno sguardo allo stesso tempo “esigente” e “diffidente” rispetto alle storie di potere e dei suoi rappresentanti. Lo è tanto nella percezione della montatura, come nel caso della morte dell’Anarchico Giuseppe Pinelli, come nella dimensione della corruzione o del potere che si presenta come impunito (per esempio nel caso che mette al centro la figura di Giovanni Leone) per molti aspetti concorrendo alla campagna che poi lo porterà alle dimissioni da Presidente della Repubblica (giugno 1978), fino al caso più controverso rappresentato dall’arresto di Enzo Tortora (1983), che Cederna giustifica in nome della protervia del potere.
Domenica 14 maggio
“Lo scrittore non ha nessuna possibilità di evadere. Vogliamo che egli sia legato strettamente al suo tempo: sono fatti l’uno per l’altro. È il futuro del nostro tempo ora che deve essere l’oggetto delle nostre cure; un futuro prossimo, che appena si intravede, perché un’epoca come un individuo è il suo avvenire prossimo”.
Jean-Paul Sartre, Présentation a Les Temps Modernes, ottobre 1945
Sovvertire i propri mondi: Camilla CedernaA cura di Fabio Guidali, Università di Milano
Il giornalismo come osservazione partecipante della realtà: è questa la cifra della scrittura di Camilla Cederna. Il percorso vuole raccontare, attraverso luoghi simbolo di Milano, le tappe della vita, umana e professionale, di questa donna dalla forte passione civile: dall’antifascismo alle cronache mondane, dall’impegno civico al rapporto col mondo democratico milanese, dall’inchiesta sul caso Pinelli dopo la strage di Piazza Fontana alle critiche severe a funzionari e istituzioni. Un’occasione per camminare insieme nella storia e approfondire il suo modo, profondo e responsabile, di fare giornalismo.
Tappe:
· Via Brera (di fronte all’ingresso dell’Accademia)
· Piazza della Scala
· Piazza San Fedele
· Via Mengoni (targa in ricordo di Giovanni Ardizzone)
· Piazza Fontana
· Piazza Santo Stefano
· Via Festa del Perdono 7 (Giardino Camilla Cederna)
Il modello Milano è il modello Expo?A cura di Luca Rinaldi e Lorenzo Bagnoli, giornalisti, cofondatori di Irpi Media
A quasi dieci anni di distanza, è utile inquadrare cosa ha significato, per Milano, l’esposizione universale del 2015. Cosa ha veramente lasciato Expo alla città? Cosa doveva essere fatto e cosa, in concreto, è stato fatto? Il modello proposto da Expo può essere valido per la Milano del futuro? La passeggiata si snoda tra i luoghi in città simbolo dell’esposizione, ripercorrendo le tracce di una manifestazione che ha consegnato una città in parte sì rinnovata, ma non per questo più viva e vivibile.
Tappe:
· Eataly Milano Smeraldo, Piazza Venticinque Aprile
· Piano Terra, Via Confalonieri
· Piazza XXIV Maggio
· Piazza Virgilio
· Corso Magenta
· Via Giosuè Carducci
· Via Mario Pagano
· Darsena del Naviglio
Narrare memorie, identità, territori. Il mondo fino a ieriA cura di Jacopo Perazzoli, Università di Bergamo
Le trasformazioni dell’ultimo decennio hanno reso Milano una città globalizzata: negozi standardizzati, quartieri “senza anima”, spazi urbani destinati al turismo “mordi e fuggi”. Eppure, nel corso del Novecento Milano è stata molto altro: città industriale e poi deindustrializzata, città culla del socialismo e poi del fascismo, città delle inquietudini di massa. Per tornare su questi tasselli della memoria cittadina, la passeggiata fa tappa in alcuni luoghi simbolo di quelle storie: da Porta Nuova a Piazza Gae Aulenti, da via San Damiano a via Paolo da Cannobbio, fino in Piazza Duomo.
Tappe:
· Porta Nuova
· Gae Aulenti
· Via San Damiano
· Via Paolo da Cannobio
· Piazza Duomo
Raccontare San Siro, ieri e oggi, nei giornali locali: fra tradizione e stigmaA cura di Christian Elia, Q Code
Tra canzoni di successo ed esplosione della trap, il quartiere di San Siro è passato da una rappresentazione romantica a una narrazione che insiste su criminalità e violenza. Come si può tornare a un racconto non stereotipato, più equilibrato, utile e condiviso? La passeggiata ci consentirà, grazie alle reti sociali, di riscoprire il quartiere attraverso le storie delle persone che lo abitano, in una pluralità di voci che, andando oltre lo stereotipo mediatico, restituisca la complessità unica di San Siro.
Tappe:
· Piazzale Segesta (spazio KIN)
· Piazzale Selinunte
· Mapping San Siro (sede collettivo di ricerca partecipata)
· Scuola Radice
· Cascina Nuova
· Centro sociale Cantiere
· Ufficio Coordinamento Custodi Sociali
· Stadio San Siro
Milano in trasformazione: chi plasma la città?A cura di Francesco Chiodelli Università di Torino
Un percorso per esplorare un pezzo di Milano che si è trasformato rapidamente negli ultimi due decenni. Partendo da piazza Gae Aulenti per arrivare fino all’area di via Paolo Sarpi, cercheremo di capire la natura eterogenea e conflittuale delle forze che cambiano il volto della città, nell’intreccio tra spinte economiche, scelte politiche e resistenze di chi la abita. Per farlo, concentreremo il nostro sguardo soprattutto sulla “Chinatown milanese”, emblema della complessità di ogni processo di mutamento urbano.
Tappe:
· Incrocio via Paolo Sarpi – Viale Montello
· Via Bramante – ADI Design Museum
· Incrocio Viale Nicolini – via Sarpi
· Incrocio via Giordano Bruno – via Rosmini
· Incrocio via Giusti – via Bramante
· Giardino Comunitario Lea Garofalo
· Passeggiata Boris Pasternak
· Piazza XXV Aprile – Porta Garibaldi
· Piazza Gae Aulenti – Biblioteca degli Alberi Milano
Intellettuali e opposizione
| Inchieste tra Nord e Sud negli anni cinquantaPrima visita 16.30
Intellettuali e opposizioneÈ noto il peculiare ruolo di oppositore del fascismo di Benedetto Croce: Fondazione Feltrinelli conserva un piccolo fondo di manoscritti crociani che è traccia dell’intensa attività di elaborazione scientifica del filosofo abruzzese, punto di riferimento nella prima parte del Novecento per gran parte degli intellettuali italiani. Croce antifascista e Croce intellettuale e editore si incontrano e si articolano in mille rivoli.
Seconda visita 17.30
Inchieste tra Nord e Sud negli anni cinquantaDalla imprescindibile inchiesta sulle “Coree” alle porte di Milano condotta da Franco Alasia e Danilo Montaldi nel 1960, passando per Danilo Dolci, Rocco Scotellaro e a per le ricerche di Ernesto De Martino, il Nord e il Sud dell’Italia si scoprono più vicini, e il racconto delle storie di vita assume un rilievo che ancora oggi ci riguarda e ci rappresenta.
Ritratto di Daphne Caruana GaliziaIntervengono:
Giorgio Bozzo, giornalista e autore
Giulio Rubino, giornalista
Giornalista e curatrice di uno dei blog più seguiti di Malta, impegnata in numerose inchieste, Daphne Caruana Galizia è stata assassinata in un attentato dinamitardo nei pressi della propria abitazione a Bidnija il 16 ottobre 2017. Tra gli argomenti di cui si occupava vi era la corruzione: fu infatti la prima a denunciare pubblicamente il coinvolgimento dei politici Konrad Mizzi e Keith Schembri nei Panama Papers. Uccisa “perché si poneva tra la legge e coloro che volevano violarla”, usando le parole del figlio Matthew, è stata una critica tagliente del potere, presa di mira perché sola nel farlo.
Tutti gli incontri sono a ingresso gratuito su prenotazione.
STORIA DA SCOPRIRE/VISITE GUIDATE Archivi e mostra su prenotazione (30 persone)
LABORATORI KIDS su prenotazione (30 bambini + 30 accompagnatori) STORIA ALL’APERTO/PASSEGGIATE URBANE su prenotazione (25 persone)Si consiglia di presentarsi almeno 10 minuti prima,
Info su fondazionefeltrinelli.it e prenotazioni su dice.fm
#CheStoria
Il Festival Che Storia! è curato e prodotto da
Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
Carlo Feltrinelli Presidente Massimiliano Tarantino Direttore Cosimo Palazzo Segretario Generalecuratela e coordinamento progetto
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