Cosa vuol dire raccontare la storia oggi? Quali sono i linguaggi, le chiavi narrative, i soggetti che contribuiscono a fare e tramandare memoria pubblica in un contesto mobile, plurale, interculturale?
Chi si fa portatore e quali sono i protagonisti del racconto storico? Rispetto a una visione discriminante della storia, se ne va affermando una partecipata e collettiva, capace di creare un intreccio tra storia dal basso e storia pubblica. Una visione che recupera le voci emarginate per dare spazio a vicende e punti di vista a lungo trascurati.
La storia dei vinti, la storia delle donne, la storia extra-europea: soggetti, prospettive, esperienze che contaminano quello che tradizionalmente è stato un monologo spesso occidentale e decisamente maschile.
Il modo in cui raccontiamo la storia contribuisce alla formazione di una coscienza civile, determina il senso di quello che abbiamo vissuto, passando il testimone alle nuove generazioni.
Solo un’impostazione didattica che premi l’interdisciplinarietà degli approcci, la commistione dei linguaggi, l’eterogeneità delle voci può aiutarci a superare visioni stereotipate e a non sclerotizzare le identità.
Insieme ai testi di Vera Gheno, Laboratorio Lapsus e Anna Granata, per questo speciale raccogliamo tre video-interviste inedite realizzate con alcuni dei protagonisti di “Quante Storie! Raccontare la storia ai giovani“, ciclo che si è svolto nell’ambito dei laboratori #HistoryMap presso la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, e di cui è possibile rivedere i video integrali qui.