Il Laboratorio sulle inquietudini e violenze nel tempo presente è un luogo di riflessione che, attraverso diverse sensibilità disciplinari, vuole intervenire sul tema fascismo/antifascismo che si sta sviluppando intorno all’asse populismo/democrazia e riflettere in particolare sulla violenza, la radicalizzazione del dibattito pubblico, la delegittimazione delle rappresentanze politiche e della democrazia, il razzismo, il sessismo e le nuove forme di intolleranza.
Stiamo attraversando un momento di profondo cambiamento e ci chiediamo costantemente se ciò che ci circonda sia una accumulo di motivi contingenti o se le sue radici possano essere lontane nel tempo. La prima cosa di cui manchiamo è un’analisi che tenga conto delle molte variabili di contesto che ci devono indicare e sollecitare a scavare in ciò che c’è di nuovo, ma anche a guardare alla dimensione di lunga durata che tiene insieme e riscrive i patti costituenti di identità di comunità; analisi il cui fine è guardare agli elementi di coerenza – il che non significa di ripetizione del passato – con la propria tradizione storica.
In questione, in varie forme e che chiede di essere analizzata, in particolare, è la fisionomia della crisi e le risorse che attiva, mette in campo, richiama, fa riemergere.
I diversi e numerosi interlocutori del Laboratorio, provenienti dal mondo della ricerca e del giornalismo, scelgono uno sguardo comparativo diacronico sul rapporto presente/passato/presente, sugli attori e scenari nazionali, o uno sguardo comparato sincronico e transnazionale sulle forme della crisi della politica negli scenari odierni.