Dalle elezioni midterm negli Stati Uniti alle presidenziali in Brasile, passando per le elezioni francesi, portoghesi e le amministrative italiane qui in Europa: il 2022 è un anno ricco di appuntamenti elettorali in tutto il mondo.
Contemporaneamente, la crisi delle democrazie si fa più evidente, con involuzioni autoritarie da un lato e con l’ampliarsi della distanza tra forze politiche e bisogni dei cittadini dall’altro. Con i partiti progressisti che tradiscono le promesse di eguaglianza e le destre che guadagnano terreno e consensi tra le fasce di popolazione meno abbienti. In tutto il mondo il dibattito politico si radicalizza, influenzando profondamente la competizione elettorale e la comunicazione dei partiti e anche nel contesto di consolidate istituzioni liberali si registra un arretramento dei diritti personali e civili. La pandemia non ha fatto che accelerare le tendenze dell’ultimo decennio e la guerra in corso potrebbe acuirle.
Seguire le tornate elettorali dell’anno in corso è un’occasione chiave per riflettere sullo stato di salute delle democrazie contemporanee e per un’indagine delle forze in campo che prenda sul serio le sfide del XXI secolo che finiscono per alimentare pulsioni centrifughe e populiste.