Dalla seconda metà dell’Ottocento e fino alla vigilia della Prima guerra mondiale i movimenti delle donne conobbero una straordinaria ascesa. Questa prima mobilitazione femminile, conosciuta come «femminismo emancipatorio», aveva come obiettivo la parità fra i sessi regolamentata da strumenti legislativi.
La forza di quei movimenti fece sì che la «questione femminile» entrasse prepotentemente nelle agende delle organizzazioni di massa dell’epoca, dai partiti politici, ai sindacati, alle organizzazioni internazionali.
Le due guerre mondiali non giovarono alla causa delle donne. Bisognerà infatti aspettare gli anni settanta per risentire, e questa volta in maniera assordante, la voce delle donne che si mobilitarono non più, o quantomeno non solo, per rivendicare istanze emancipatorie, ma per l’affermazione del pensiero della differenza sessuale.
I materiali conservati da Fondazione Giangiacomo Feltrinelli rappresentano alcuni esempi della pubblicistica dei movimenti femministi degli anni settanta in Italia e negli Stati Uniti d’America. Li rende preziosi il loro carattere di rarità, a volte di unicità, e la scarsa attenzione generalmente a loro dedicata come materiale degno di essere conservato.
Il materiale prodotto dai gruppi americani fa parte di una più vasta Sezione denominata Nuova Sinistra Usa. È costituito a volte da semplici fogli ciclostilati con periodicità irregolare e di durata limitata, altre volte da periodici o riviste con una pubblicazione più regolare ed una veste grafica più raffinata. Accanto a queste pubblicazioni si possono annoverare riviste che, come la storica e longeva “The Ladder”, pur non essendo espressione diretta dei movimenti, svolsero un’azione fiancheggiatrice, tanto che “The Ladder” per un certo periodo uscì con il sottotitolo “A lesbian review”. Il tratto comune di tutto questo materiale è la sua impronta radical intuibile già dai titoli come “Off our backs” o “Rising up angry”.
Sebbene quantitativamente limitata, la raccolta di materiali prodotti dai gruppi femministi italiani, contenuti nella Sezione denominata Nuova Sinistra Italiana, dà un’idea delle tematiche intorno alle quali ruotava la riflessione del gran numero di gruppi più o meno estemporanei nati agli inizi degli anni settanta. Senza dubbio una tematica centrale del movimento fu la richiesta di depenalizzazione dell’aborto, che ha rappresentato la punta di massima mobilitazione ed aggregazione del movimento femminista italiano.
Tra i materiali posseduti si segnalano i numeri zero e/o uno di alcune delle riviste più rappresentative: “Effe”, “DWF” (Donne, Women, Femme), “Sottosopra”, pamphlet di esponenti di punta del movimento come Carla Lonzi nonché opuscoli ciclostilati che ben raccontano l’eterogeneità del movimento.
Loretta Lanzi