03-05-2019 10:00 - 4-05-2019 9:30-18:30
Luogo: Fondazione Giangiacomo Feltrinelli - Viale Pasubio 5, Milano

Stagione Capitale 2018/2019 \ Ripensare Economie e Risorse
In occasione di Milano Food City 2019


 

La tutela delle risorse ambientali, la riduzione degli sprechi, la diffusione di scelte di consumo e stili di vita virtuosi. Ma anche la valorizzazione di pratiche sociali, innovazioni tecnologiche e il riconoscimento di condizioni di lavoro più eque. Da qui parte la riflessione di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli nel quadro di Milano Food City 2019: una proposta che, coinvolgendo tutti gli attori della filiera agroalimentare, rifletta su come ridisegnare sistemi davvero sostenibili di produzione e consumo di cibo.

Assieme a esperti e professionisti, accademici e ospiti internazionali, startupper e rappresentanti di multinazionali, scuole e famiglie, la settimana tematica si apre, il 3 e 4 maggio, con il Food Economy Summit: un’occasione di confronto e condivisione di pratiche con tavoli e momenti di dibattito – aperti al pubblico – fra mondo della ricerca, dell’industria e delle istituzioni per aggiornare le strategie di sostenibilità nell’uso delle risorse, nei processi di produzione e nelle dinamiche di accesso al cibo.

Alle 10.00 di venerdì 3 maggio l’inaugurazione istituzionale di Milano Food City e del Food Economy Summit, nella sede della Fondazione di viale Pasubio, a cui segue la lecture ‘Per quanto ancora? La sostenibilità necessaria’ a cura di Hunter Lovins, autrice e attivista in materia di sostenibilità ambientale, presidente del think tank Natural Capitalism Solutions, docente di Sustainable Business Management al Bard College di New York.  Nominata “Green Business Icon” da Newsweek e “Hero of the Planet” dal Time, ha fondato il Rocky Mountain Institute, che dirige da oltre venti anni. Il Food Economy Summit prosegue quindi con la sessione di sei tavoli tematici multistakeholder, coordinati e animati da professionisti ed esperti del settore agroalimentare, dedicati alle innovazioni necessarie a nutrire un pianeta più sostenibile: modalità di produzione e di consumo, economia nell’industria agroalimentare, nuove e virtuose filiere, innovazione sociale, globalizzazione sostenibile. L’esito dei lavori dei tavoli sarà discusso in un momento di restituzione e dialogo con rappresentanti di realtà accademiche, istituzionali e di impresa. Il 4 maggio, ad aprire la seconda giornata del Summit Salvatore Veca, presidente onorario di Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, che affronta il complesso paradigma della sostenibilità attraverso gli aspetti sociali, culturali, politici e ambientali. Dopo un momento multiattoriale dedicato alla stretta relazione fra cibo, città, territori e comunità, una sessione di showcase fotografa progetti e buone pratiche che, dal campo alla tavola, raccontano la trasformazione della filiera agroalimentare in chiave di sostenibilità. Dalla scala urbana a quella globale, a partire dall’analisi di casi internazionali una riflessione sui fattori abilitanti la riproduzione di esperienze virtuose in termini di pianificazione e politiche alimentari: a chiudere il Food Economy Summit, Molly Anderson, membro dell’International Panel of Experts on Food Security, specialista in food system e relazioni multi-attoriali per la sostenibilità, docente di sistemi e politiche alimentari, presso il Middlebury College. Consulente per organizzazioni nazionali ed internazionali, ha fondato l’Agriculture, Food and Environment Graduate Program presso la School of Nutrition Science & Policy della Tufts University.

La settimana tematica prosegue il 7 maggio, nell’ambito del ciclo di incontri Le Conseguenze del Futuro: gli impatti problematici dell’intensificazione della produzione di cibo su comunità, economie e territori sono al centro del dialogo fra l’economista Raj Patel, scrittore, attivista e professore della University of Texas, e l’onorevole Paolo De Castro, Vice Presidente della Commissione Agricoltura presso il Parlamento Europeo.

A chiudere un percorso che intende le sfide legate al cibo come impegno per tutti, Fondazione Feltrinelli propone per gli studenti delle scuole secondarie di I e II grado, il 6 e 7 maggio, laboratori didattici per educare e diffondere le pratiche della sostenibilità.

 


Food Economy Summit


Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, lanciati dalle Nazioni Unite il 25 settembre 2015, hanno evidenziato la ferma volontà della comunità internazionale di vincere sfide per realizzare – e non solo teorizzare – un nuovo modello di sviluppo, che consenta di far fronte a problematiche di carattere globale con azioni locali diffuse.

Parallelamente, la recente crisi economica, quella ambientale e le iniquità generate da un modello agroalimentare di stampo industriale sembrano avere dato avvio ad una ricerca di pratiche alternative per una nuova cultura della sostenibilità, il cui obiettivo è quello di coniugare qualità di vita, conservazione del territorio, inclusione sociale, crescita economica e sviluppo culturale.


Fotografia tratta da Laboratorio Expo


Il settore agroalimentare si posiziona, così, al centro del dibattito internazionale e, di conseguenza, al centro dell’azione collettiva orientata verso la sostenibilità locale e globale e l’innovazione virtuosa dell’intero settore. In questo senso, si configura quasi come un prisma le cui molteplici sfaccettature, se sottoposte a un’analisi rigorosa e aperta, offrono prospettive utili a proporre e far avanzare le frontiere del settore in materia di sostenibilità ed innovazione.

Fondazione Feltrinelli, già responsabile della curatela scientifica della Carta di Milano – eredità culturale di Expo 2015 – e partner di Milano Food City, la settimana di eventi e approfondimenti dedicati al cibo promossa dal Comune di Milano, presenta un nuovo appuntamento di riflessione per dibattere sull’innovazione dei modelli, delle tecnologie e delle pratiche sociali del sistema agroalimentare: il Food Economy Summit 2019.


Fotografia tratta da Laboratorio Expo


L’obiettivo dell’iniziativa è quello di promuovere un approccio analitico ai temi che animano il dibattito contemporaneo tenendo come riferimento il quadro dei Sustainable Development Goals (SDGs) delle Nazioni Unite, che delineano il percorso da intraprendere per rispondere alle istanze di crescita e sviluppo sostenibile del prossimo futuro.

Operativamente, la definizione di un percorso di confronto e di disseminazione delle esperienze e delle visioni più innovative avverrà analizzandone in maniera critica le interconnessioni, per identificare le ricadute delle diverse scelte in termini di modelli di sviluppo, modalità di produzione e consumo, distribuzione di valore.

In particolare, si proporranno tre scenari di riferimento:

 

  • Modelli di Produzione e Consumo – in un’ottica di trasformazione profonda verso modelli produttivi più sostenibili in quanto a uso delle risorse e generazione di impatti, quali sono i fattori determinanti l’implementazione di filiere ecocompatibili e inclusive?
  • Innovazione Tecnologica e Sociale – le opportunità e i contributi dati dalle nuove tecnologie al settore agroalimentare, in un’ottica di valorizzazione delle competenze e delle conoscenze locali, oltre che dell’accessibilità a piattaforme digitali per la sostenibilità agroalimentare.
  • Policy Analysis – l’implementazione e la diffusione di pratiche sostenibili in ambito agroalimentare attraverso la formulazione di policy adeguate modellate per favorire l’adozione di comportamenti virtuosi da parte degli attori economici e sociali della filiera agroalimentare.

I diversi approcci saranno quindi affrontati a partire dalla presentazione delle proposte di ricerca, che perverranno da istituti d’eccellenza e d’avanguardia per quanto concerne lo studio della filiera agroalimentare. Questi ultimi, poi, saranno presentati all’attenzione delle imprese più virtuose e sensibili al tema e stimoleranno una risposta imprenditoriale che arricchirà il quadro del possibile, dando una panoramica su ciò che il settore privato sta già realizzando per rendere più sostenibile il proprio lavoro, sia a livello di produzione, che di consumo.

Infine, i contenuti emersi dal dialogo tra i suddetti attori, verranno posti all’attenzione delle istituzioni locali ed internazionali, che avranno così modo di interrogarsi su come facilitare la generazione di impatti sociali positivi frutto delle sinergie tra attori privati-pubblici e di ricerca, contribuendo a creare un ecosistema valoriale per tutti coloro che vogliono contribuire ad una Food Industry d’eccellenza.


 Food Industry


La due giorni si svilupperà alternando (i) momenti di riflessione aperti al pubblico costituiti da lecture e talk con la partecipazione di ospiti nazionali e internazionali, (ii) sessioni tematiche nella forma di tavoli di lavoro, (iii) la presentazione di buone pratiche, che esemplificheranno alcuni progetti virtuosi in termini di innovazione applicata a modelli di filiera, prodotti, esperienze di consumo.

Tra le lecture, Hunter Lovins, fondatrice del Rocky Mountain Institute e di Natural Capitalism Solutions (NCS) aprirà i lavori del Summit il 3 maggio con un intervento dedicato a esplorare il necessario  cambiamento che deve avere luogo nelle dinamiche di produzione e consumo di cibo per scongiurare il tipping point, o punto di non ritorno, oltre il quale gli attuali modelli di sfruttamento delle risorse alimentari danneggeranno irrimediabilmente la sopravvivenza delle comunità, una soglia, questa, cui ci stiamo rapidamente e pericolosamente avvicinando.


Hunter Lovins


Nella stessa giornata, alle ore 18.30, Molly Anderson, professoressa presso il Middlebury College e membro dell’International Panel of Food Experts on Food Security (IPES) cui sarà affidata una riflessione sul valore del cibo e sulla percezione del valore intangibile legato alle produzioni dei piccoli attori della filiera agroalimentare, spesso non conosciuti e non tutelati ma fondamentali per la sicurezza alimentare a livello locale ma, anche, globale.


Molly Anderson


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