Teoria generale dello Stato fascista
Sergio PANUNZIO Molfetta, 1886-Roma, 1944 Politico. Fu fin da giovane militante socialista, vicino alle posizioni di Arturo Labriola e al sindacalismo rivoluzionario. Durante gli anni universitari, passati a Napoli, collaborò con "L'Avanguardia socialista" di Labriola. Si laureò in Giurisprudenza nel 1908 e in Filosofia nel 1911. Amico di Mussolini, collaborò a "Utopia" e nel corso del primo conflitto mondiale si schierò con gli interventisti. Nel corso del conflitto pubblicò i suoi articoli sul "Popolo d'Italia". Dalle sue idee in merito all'organizzazione delle classi produttive emanerà nel dopoguerra la concezione dello stato corporativo propugnata dal fascismo. Le sue elaborazione sul "sindacalismo nazionale" lo portarono a collaborare con "Il Lavoro d'Italia", fondato da Rossoni come giornale ufficiale dei sindacati fascisti. Dopo la Marcia su Roma aderì al Partito nazionale fascista e nel 1924 venne eletto deputato. Durante il regime diede un notevole contributo alla definizione teorica e giuridica di alcuni capisaldi dello Stato autoritario, in particolar modo dell'ordinamento corporativo, del Codice civile e del Codice di procedura civile.