La Grande Guerra europea
Di Georges Sorel (1847-1922) si propone un raro testo apparso come opuscolo d'occasione nel 1936, ma risalente al 24 ottobre 1914.
Introdotta da Massimiliano Panarari, la La grande guerra europea presenta il teorico della violenza «creatrice», il sostenitore dell'anarcosindacalismo e del sindacalismo rivoluzionario in Francia e in Italia e il costruttore di miti rivoluzionari scaturiti da una personale ed eterodossa rilettura del marxismo pervaso dal dubbio che la guerra europea non sarebbe stata, contrariamente all'opinione di molti osservatori coevi, l'innesco palingenetico della rivoluzione, bensì, in accordo con Pareto, una lotta tra «i principi conservatori e la democrazia» che avrebbe inflitto anche all'Italia ingenti danni materiali.
Pur nella sua brevità, si tratta di un documento che consente di delimitare una fase del pensiero di uno tra i più controversi pensatori tra Otto e Novecento, passato dall'originaria adesione al socialismo fino al nazionalismo e alle simpatie per i movimenti di destra, trovando anche in Mussolini un affezionato lettore.