Missione del poeta
Missione del poeta apparve nel 1923 sul primo numero di «Europe», la rivista animata da Duhamel e da altri scrittori che per lo più avevano condiviso l'esperienza artistica del gruppo dell'Abbaye e che ora si riconoscevano nel pacifismo di Romain Rolland.
Il primo è il tema della testimonianza: «Chiamo poeta - scrive Duhamel - l'uomo, il testimone capace di intravvedere e rivelare la verità essenziale che un film e delle cifre non sono in grado di farci conoscere». Perché le tragedie della guerra non siano dimenticate, è necessaria una «letteratura di testimonianza», che persegua la verità tenendosi stretta ai fatti e al vissuto e lontana dalla propaganda, dai clichés e dalle ideologie.
Il secondo tema è quello dell'arte come strumento di comprensione tra gli uomini. «Che un poeta levi la propria voce [
] e io dirò che la mia patria è là dove respira quell'uomo, io dico che la mia patria è ovunque io possa conoscere e amare attraverso l'anima di un poeta». I confini delle nazioni dividono gli uomini e si perdono nel tempo. L'opera dello spirito unisce e dura nei secoli.