Di James Downes and Edward Chan apparso il 29 giugno 2018 su European Politics and Policy (LSE) blog col titolo . Vai alla pagina
Introduzione di Rosa Fioravante
Quello passato è stato un anno tormentato per i partiti socialdemocratici, culminato nel peggior risultato elettorale del dopoguerra patito dal Partito Social Democratico tedesco (SPD), e l’arrivo quinto nelle elezioni presidenziali del – un tempo potente – Partito Socialista (PS) francese. Tradizionalmente, i partiti socialdemocratici sono stati l’infrastruttura del sistema politico partitico in Europa e la loro recente debacle elettorale non dovrebbe essere sottovalutata. In Germania, l’SPD ha affrontato il risultato peggiore di sempre a Brema, tradizionalmente una sua roccaforte, nelle elezioni del 2013. I socialdemocratici hanno anche perso terreno nei paesi nordici, dove tradizionalmente prosperavano.
[…] Nel loro punto di massima espansione, i partiti o le coalizioni con loro traino governavano dodici degli allora quindici paesi dell’Unione Europea. Tuttavia, dal 2006, il numero dei governi a guida della sinistra in quei paesi è sceso a meno di cinque. La loro svolta centrista negli anni ’90 ha eroso la tradizionale base di consenso mentre i voti di centro per loro scarso attaccamento presto li hanno abbandonati. Un problema più ampio sembra inoltre presentarsi: stanno finendo le idee. La loro soluzione al capitalismo moderno è stata la svolta centrista (per esempio la ‘Terza Via’ in Gran Bretagna e la tedesca “Neue Mitte”) che è per lo più importata dall’ideologia neoliberista. Per farla semplice: mancano di idee proprie.
[…] La globalizzazione, la caduta del Muro di Berlino, in parallelo l’integrazione europea, hanno portato una forma di socialdemocrazia rinvigorita. Tuttavia, la terza via era stagnante verosimilmente dai primi anni 2000. Mentre i partiti socialdemocratici erano coinvolti in un declino elettorale di lungo-termine, hanno sofferto due colpi fatali di recente: la crisi economica del 2008-2013 e la crisi migratoria.
[…] I socialdemocratici sembrano essere quelli che hanno pagato il maggiore scotto durante la crisi economica con un gran numero di partiti che arretrano elettoralmente. Il grafico mostra anche che i partiti politici del centro-destra come i Conservatori performano meglio. […] È importante notare che la crisi economica iniziata nel 2008 e che si è fatta largo fra i paesi membri UE non ha portato a una sistematica crescita della destra radicale […].
Un ampio numero di importanti partiti socialdemocratici in carica ha perso durante il periodo della crisi, compreso il PASOK in Grecia, l’SPD in Germania, il Partito Socialista ungherese (MSZP), insieme al Partito Laburista olandese (PvdA) e all’inglese Labour Party. Questo dimostra come gli effetti anti-governativi possano giocare un ruolo rilevante nello spiegare il declino del centro-sinistra. […]
Questi risultati sono significativi nel mostrare come i partiti socialdemocratici hanno perso in modo considerevolmente maggiore di una larga parte dei partiti della famiglia del centro-destra. Poiché una larga parte di partiti di governo del centro-sinistra sono stati costretti a tagliare la spesa pubblica durante la crisi, questo ha giocato a favore dei populisti di estrema destra e dei partiti di sinistra. I partiti socialdemocratici stanno perdendo sulla questione cruciale delle politiche di welfare.
Il secondo evento che ha verosimilmente portato al sistematico collasso di gran parte dei partiti socialdemocratici in Europa comprende la continuativa crisi dei migranti. […] Larga parte dei paesi dell’Europa Occidentale come Francia, Germania, Olanda e Italia sottolineano questo trend. I risultati delle recenti elezioni legislative del 2017 in Francia sono impressionanti e mostrano come il PS ha visto ridursi la propria percentuale di 32 punti percentuali perdendo in tutto 286 seggi.
Nel frattempo, il PvdA olandese ha continuato il suo declino elettorale nelle elezioni politiche parlamentari del 2017. Alcuni di questi partiti socialdemocratici sono anche passati dall’essere al Governo all’essere ora all’opposizione. È anche importante notare che i partiti populisti della destra radicale come AfD in Germania, il FN in Francia e la Lega in Italia ne hanno beneficiato considerevolmente.
Il declino elettorale dei tradizionali partiti socialdemocratici nel ventunesimo secolo dimostra come essi abbiano smarrito il polso della situazione socio-economica moderna, mentre gli elettori optano per partiti più radicali. […] Il declino può quindi anche essere visto come una più ampia minaccia alla democrazia liberale moderna in Europa. Secondo recenti ricerche, una vasta porzione della classe lavoratrice tradizionale è diventata disillusa rispetto al processo politico in senso ampio. Questi cosiddetti “left-behind voters” (elettori di sinistra abbandonati) erano la colonna portante dei partiti socialdemocratici ma ora si sono allontanati dal centrosinistra. La base sociale della classe lavoratrice del centrosinistra non è più stabile, i partiti socialdemocratici perdono sostegno a favore sia della destra radicale che della sinistra. […] Il ventunesimo secolo è stato un momento turbolento per i socialdemocratici europei e questa volatilità è probabile che continui negli anni futuri.
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