Estratto dall’ebook Paesaggi d’acqua, Milano e dintorni a firma di Stefano Bocchi, Università degli Studi di Milano, Maria Antonietta Breda, Politecnico di Milano e a cura di Bianca Dendena, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.
Che cosa si volle enunciare con questa rubrica? Si vuole dinotare: l’ordine moderatore al quale le azioni reciproche dei cittadini conformar si debbono nel regime prediale delle acque in quanto servono alla rurale economia. Questo regime è un fatto. Esso può essere giusto o ingiusto, assoluto o temperato; opportuno o inopportuno ad un dato grado economico di incivilimento. Ma siccome si vuole il giusto, il temperato e l’opportuno al buon temperamento sociale, così si esige una norma per disciplinare questo regime. Questa norma deve necessariamente abbracciare tanto i principj, quanto le conseguenze regolatrici del regime privato delle acque. Il complesso di questi principj e di queste conseguenze, formano un tutto di precetti, i quali altro non esprimono che un certo scopo e certi mezzi rispettivamente subordinati, collegati, modificati e cospiranti all’intento, lo che con una sola parola viene disegnato dicendo ordine.
Quest’ordine viene qualificato come moderatore. Che cosa si vuole intendere con questa qualificazione? – Che per esso non si tratta di insegnare come vada utilmente presa, diretta ed impiegata un’acqua onde servire all’agricoltura, alle arti ed ai mestieri, ma solamente si pretende di prescrivere certi limiti, certi riguardi, certi ritegni e certe cauzioni per rispettare e far rispettare i diritti scambievoli dei cittadini, e servire nello stesso tempo ai rapporti delle sociali esigenze nella vita agricola e successivamente industriale e commerciale. Conservare, attemperare, rispettare e far rispettare gli scambievoli diritti di proprietà, di libertà e di sicurezza tanto verso i privati, quanto verso la comunanza; esigere certi uffici a pro della collettiva produzione agraria, industriale, e commerciale; ecco lo scopo, lo spirito, i limiti di questo ordine moderatore. Una pedagogia industriale comandata sarebbe un eccesso 8 di potere tanto ingiurioso alla padronanza naturale ed inviolabile dell’uomo, quanto funesto all’ordine sociale delle ricchezze.
Risaie, zona Sud di Milano
Nella definizione si parla non delle acque in se stesse, ma delle azioni dei cittadini sulle acque: perché ciò? – Perché l’oggetto immediato delle leggi civili sono le azioni moralmente libere dei cittadini. Le leggi non comandano alle cose, ma alle persone. Esse non dicono alle acque: voi camminerete o non camminerete per quella tal via; voi vi camminerete unite o divise, in una tale o in una tal altra quantità; ma dicono ai cittadini: voi userete i tali riguardi o potrete esigere le tali cose da terze persone; assumere le date cauzioni allorché vorrete usare delle acque e così discorrendo Ecco perché fu detto che quest’ordine moderatore versa sulle azioni dei cittadini. Queste regole non furono riferite a tutte le azioni dei cittadini riguardanti il regime delle acque; ma furono solamente riferite alle azioni reciproche. Che cosa si volle significare con ciò? Due cose ad un solo tratto. La prima si è che l’ordine moderatore non riguarda né punto né poco le azioni solitarie di un privato, allorché non toccano i diritti degli altri suoi concittadini. L’individuale libertà nell’esercizio innocuo della privata proprietà verso di un terzo, viene sottratta dall’impero della legge.
La morale sola, e la prudenza di un buon padre di famiglia entrano a regolare questa parte. – La seconda cosa che contemplare si volle in queste reciproche azioni si è l’intenzione e l’economia che deve animare quest’ordine moderatore e dettarne le leggi e le discipline. Egli non deve trarre le sue regole solamente dai rapporti di una individuale e privata padronanza, ma deve dedurle, combinarle, associale e fonderle in un sol tutto, contemplando anche i rapporti delle sociali esigenze. Dal lavoro unito di più uomini conviventi risultano le immense utilità le quali sono impossibili ad ottenersi dai lavori isolati dei singoli, come ognuno sa. Ma questi lavori collettivi eseguir non si possono se non mediante certi ritegno o sacrifici privati, i quali vengono largamente compensati coi prodotti collettivi della comunanza. Essi risultano da questa specie sui risparmi privati che la socialità stessa esige come indispensabili alla voluta conservazione. Da ciò sorgono le ordinazioni veramente civili, nelle quali una assoluta speculativa padronanza viene raffazzonata e resa attiva. Se le ordinazioni fossero determinate dai soli rapporti sgranati ed individuali, tali ordinazioni non sarebbero più civili, ma meramente private e solitarie. Il concetto di civile si riferisce ed allude ad una comunanza vivente sotto di un sociale governo.
Fonte: Della ragione civile delle acque nella rurale economia sulle azioni e sui diritti dei cittadini sulle acque, Gian Domenico Romagnosi, 1829.
L’animazione culturale della Centrale dell’Acqua di Milano trova espressione in un piano congiunto di attività che valorizza e mette a sistema le iniziative promosse Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. Il centro di ricerca di viale Pasubio a Milano, che si occupa della curatela scientifica, promuove un ciclo di sei incontri, legati al tema della sostenibilità e della risorsa acqua in vista della giornata Water Watch Summit del 31 ottobre 2018.