Il cibo risponde al desiderio di costruire la propria identità a fronte di identità altre, di mantenere viva una relazione con le proprie tradizioni che si affiancano e si fondono con quelle della compagine sociale in cui ciascun gruppo di soggetti è immerso.
Ogni cultura è fatta di un patrimonio di scambi, di connessioni tra persone e territori, storie individuali e collettive, usi e costumi, pratiche.
Oggi il cibo e la nascita di filiere ‘alternative’ che tengono conto di esigenze emergenti aperte a dare voce a nuove e vecchie sensibilità creano nuove opportunità di sviluppo locale, promuovendo la protezione di valori ambientali e socio-culturali.
Preservare e alimentare il valore culturale del cibo significa mantenere una risorsa di convivenza e cittadinanza per le società globali per le quali concetti quali integrazione e inclusione sociale assumono una rilevanza inedita.
Il cibo, i modi in cui viene prodotto, distribuito e consumato si configurano come uno strumento di dialogo e integrazione anche intergenerazionale in grado di produrre nuove contaminazioni e forme di inclusione, e nutrire quegli aspetti di socialità e convivialità che sono alla base della sfida di buona convivenza e crescita democratica delle nostre società.