La scuola deve ora risollevare le masse diseredate attraverso un’istruzione consapevole, con lo sviluppo del potere personale, delle abilità, delle capacità, e dello spirito d’iniziativa, per compensare la perdita delle opportunità venute a mancare dopo la fine dell’epoca dei pionieri. Altrimenti il potere rischia di passare sempre più nelle mani dei ricchi, e ci ritroveremo con la stessa alleanza tra cultura artistico-intellettuale e potere economico che è stata la maledizione di ogni civiltà nel passato.
Era il 1916 quando John Dewey scriveva queste parole che noi abbiamo proposto nella loro prima edizione italiana in occasione dell’inaugurazione della nuova sede della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Viale Pasubio.
Non possiamo dire se le azioni per risollevare quelle che un tempo erano le masse diseredate americane, e che da noi sono gli evoluti cittadini del terzo millennio, siano di competenza della politica, della ricerca, della società civile o di altri soggetti o ancora di tutti questi assieme. Siamo senz’altro concordi nell’identificare nell’educazione, nella cultura e nella conoscenza i pilastri di questo sviluppo sistemico e proviamo a fare la nostra parte con l’obiettivo di centrare l’auspicio di Dewey: non alimentare con la nostra azione diseguaglianze e forme di elitarismo, ma rendere la cultura accessibile, portare la qualità del dibattito nei nostri luoghi, mettere in relazione soggetti e realtà che difficilmente trovano l’occasione di dialogare perché dalle reciproche esperienze e differenze nascano idee e momenti di confronto. Ma soprattutto essere aperti e plurali, non proporre una tesi ma andare a scovare nel nostro passato e nel nostro presente tutto ciò che può essere utile al cittadino contemporaneo per poter partecipare attivamente alla vita pubblica. Creando quelle condizioni per cui il potere non passi di mano, come sosteneva Dewey, ma sia del popolo, di tutto il popolo sviluppato in termini di conoscenza, capacità e spirito d’iniziativa.
Il nostro impegno quotidiano va in questo senso, ed è per questo, come annunciato da Carlo Feltrinelli in una sua recente lettera pubblica, che la conferenza di Alain De Benoist all’interno del ciclo denominato “What is Left / what is Right” sui contenuti della politica di sinistra e di destra in Europa non è stata annullata, come erroneamente indicato da qualche mezzo di stampa, ma semplicemente spostata, per una nostra valutazione di opportunità, e si terrà regolarmente il prossimo 6 aprile. Riteniamo, non da ora, che il pubblico possa ascoltare e formarsi un proprio giudizio. Anche i ricercatori firmatari dell’appello che richiedeva la cancellazione della conferenza sono invitati a partecipare. Sarà l’occasione per un confronto sincero, da cui siamo certi tutti potranno trarre un grande giovamento.