La Fondazione Giangiacomo Feltrinelli possiede una rilevante collezione di periodici cubani illustrati, alcuni dei quali, come Bohemia e Verde Olivo, ancora in pubblicazione.
Del mensile Cuba (Cuba Internacional dal 1969) la Fondazione possiede alcuni esemplari delle annate 1963-1972. Edito dall’Empresa Consolidada de Artes Graficas, si distingue per le copertine a colori opera di importanti artisti cubani, alcune delle quali inneggianti alla rivoluzione o dedicate a personaggi della storia cubana
La rivista cubana Bohemia viene fondata il 10 maggio 1908 da Miguel Àngel Quevedo Pèrez all’Havana. Il settimanale prede il nome dalla famosa opera di Puccini e, su modello del francese Le Figaro, vuole essere un periodico illustrato non specializzato che si rivolge alle classi sociali benestanti: borghesi, tecnici, professionisti.
Dopo i difficili esordi, si trasforma nella rivista più popolare non solo a Cuba, ma in tutta l’America Latina, ospitando prestigiose e importanti firme di intellettuali e giornalisti di lingua spagnola. Non è solo un fondamentale strumento contro l’analfabetismo che affligge Cuba, ma le sue pagine saranno fondamentali per consolidare una coscienza politica e nazionale tra i cubani: non possiamo non menzionare l’appello lanciato dalla rivista per la costruzione di un mausoleo per l’apostolo dell’Indipendenza di Cuba, Josè Martì. Chiuso per un breve periodo durante la dittatura di Gerardo Machado (non sarà l’unica interruzione nelle pubblicazioni), Bohemia è di fatto una delle principali voci dell’insurrezione contro il governo di Fulgencio Batista. Sulle sue pagine, il 26 luglio 1958 viene pubblicato il famoso Manifesto della Sierra, che aveva come obiettivo l’unificazione dell’opposizione contro il regime. La rivista pubblicherà anche numerosi e importanti reportage sulla Sierra Maestra (ricordiamo il fotoreportage del 2 febbraio 1958 sulla vita dei barbudos) e sulla guerriglia rivoluzionaria di Fidel Castro ed Ernesto “Che” Guevara.
Bastione delle forze rivoluzionarie dal 1 gennaio 1959, dopo l’abbandono a metà del 1960 del direttore Miguel Àngel Quevedo y de la Lastra, a cui era passata dopo la morte del padre e fondatore, la rivista viene rilevata dai lavoratori. Il giornalista Enrique de la Osa, già creatore nel 1943 della sezione “En Cuba”, che informa su temi politici e lancia importanti appelli contro la corruzione, viene nominato direttore. Di Bohemia la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli conserva nel suo Patrimonio numerose annate per un periodo compreso tra la metà degli anni sessanta e la fine degli anni settanta (1964–1979). Bohemia è stata la prima rivista a colori cubana (1914) e da un oltre secolo le sue pagine raccontano le questioni più rilevanti e i fatti più decisivi del panorama cubano e mondiale: il 7 gennaio 1962 nasce la sezione “Zafarrancho”, a cura del giornalista Mario Kuchilàn del Sol (vittima di torture durante la dittatura battistiana) dedicata a importati temi nazionali ed internazionali.
Verde Olivo venne definito «Un corpo ideologico dell’esercito» proprio da Ernesto “Che” Guevara. Nata pochi mesi dopo il trionfo della rivoluzione, il 10 aprile 1959, su iniziativa di Camilo Cienfuegos, Raul Castro e dello stesso Guevara, Verde Olivo è la rivista delle Fuerzas Armadas Revolucionarias (FAR). Fin dai primi numeri svolse un ruolo d’avanguardia tra la stampa periodica, fungendo da importante strumento per la conoscenza della storia di Cuba e per l’educazione e l’orientamento ideologico-politico delle truppe rivoluzionarie. Il periodico si segnala per interventi di Guevara all’interno della sezione “Consejos al Combatiente” e nella colonna che firmava con lo pseudonimo di “El Francotirador”, nonché di articoli riguardanti le vicende della lotta insurrezionale a Cuba poi raccolti nel volume Pasajes de la Guerra Revolucionaria.
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Proponiamo una selezione di copertine tra le più significative delle riviste cubane Cuba, Cuba Internacional, Bohemia e Verde Olivo, tratte dal Patrimonio della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli.