di Dario Piselli
Project Leader, Solutions Initiatives, SDSN Youth
di Dominique Maingot
Project Officer, Solutions Initiatives, SDSN Youth

Quando nel settembre 2015 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, molti Paesi e leader del mondo si sono trovati concordi sul fatto che il progresso della comunità internazionale verso un futuro sostenibile avrebbe dovuto essere una questione di estrema importanza per tutti gli abitanti del pianeta e in particolar modo per le giovani generazioni.

Un’analisi accurata dei dati disponibili relativi ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e ai 169 target dell’Agenda, rivela infatti il drastico impatto che la povertà, le guerre, le esclusioni sociali, il cambiamento climatico e il degrado ambientale stanno avendo sui giovani di tutto il mondo. Come conseguenza di tale consapevolezza, l’Agenda enfatizza la necessità di affrontare queste dirompenti sfide, focalizzandosi in particolare sulla disoccupazione, l’accesso all’educazione e alla sanità e alla generale mancanza di opportunità per una piena realizzazione dei diritti e delle capacità dei giovani.

Competenze dei giovani: l’altro lato della disoccupazione giovanile

Per molti governi, la disoccupazione giovanile rimane una delle sfide più impellenti. Nel 2016, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro ha stimato che il tasso di disoccupazione mondiale dei giovani era pari al 13,1%, un livello tre volte più elevato rispetto al tasso di disoccupazione degli adulti. Inoltre, è particolarmente preoccupante che due terzi dei giovani nei Paesi in via di sviluppo siano attualmente senza lavoro, non studino e non siano coinvolti neanche in occupazioni irregolari o informali, con un conseguente rischio di ulteriori disordini sociali, conflitti e migrazioni.

Tuttavia, quando si discute della necessità di arrestare la disoccupazione giovanile, spesso ci si dimentica che il raggiungimento dei target sanciti nell’ambito del SDG 8 non è solo fondamentale di per sé, ma anche per tutti gli altri 16 SDGs. Più nello specifico, la questione non è semplicemente quella di creare posti di lavoro per i giovani emarginati, bensì quella di mobilitare le competenze di quasi 1.8 miliardi di cittadini tra i 15 e i 30 anni, che attualmente rappresentano la generazione più istruita nella storia dell’umanità, a favore di una trasformazione sostenibile delle nostre economie e società.

In tutto il mondo si stima che i giovani abbiano una probabilità 1,6 volte maggiore rispetto agli adulti di diventare imprenditori, possiedano tassi di alfabetizzazione più elevati e siano più connessi in reti fisiche e virtuali dell’intera popolazione mondiale. Di fatto, nei Paesi meno sviluppati del mondo, i giovani hanno una probabilità 3 volte maggiore rispetto agli adulti di utilizzare Internet.

In altre parole, i giovani innovatori di tutto il mondo stanno già adottando un approccio innovativo per il raggiungimento degli SDGs attraverso attività di natura imprenditoriale e di impresa sociale, di ricerca applicata, di miglioramento del sistema educativo, di contributo a iniziative di beneficienza e tramite sforzi finalizzati a promuovere una maggiore responsabilità dei decisori politici a tutti i livelli. Perché quindi è così difficile valorizzare e supportare le competenze dei giovani in una società in rapida evoluzione?

 

Supportare le competenze dei giovani per il raggiungimento degli SDGs

Da un lato i giovani continuano ad avere una limitata presenza e voce in capitolo nei processi decisionali che avvengono nei propri Paesi. Occorrono dunque migliori alternative per una partecipazione dei giovani nei processi decisionali affinché essi possano rappresentare effettivamente le loro generazioni nell’implementazione degli SDGs, per esempio rafforzando il coinvolgimento dei giovani nel ciclo elettorale e incoraggiando un loro contributo attivo alle istituzioni politiche formali.

Tuttavia, ancora più importante, è che i decisori politici spesso non riescono a capire in quale misura le competenze dei giovani e la loro creatività possono generare un contributo attivo nel mondo odierno, perché semplicemente non sono consapevoli del fatto che l’innovazione generata dai giovani sia già in corso. Nel 2017, SDSN Youth, la divisione globale dedicata ai giovani del UN Sustainable Development Solutions Network (SDSN), ha pubblicato la prima edizione dello Youth Solutions Report per mappare gli sforzi e i progetti che giovani innovatori stanno implementando in tutto il mondo con l’obiettivo di fornire loro una piattaforma in grado di affrontare le difficoltà che essi incontrano nella capacità di ottenere finanziamenti, sviluppare le proprie capacità, comunicare la loro esperienza e scalare i propri progetti.

Il report non rappresenta solo un tentativo di sostenere direttamente le iniziative giovanili indirizzate al raggiungimento degli SDGs e condotte nel mondo del business, della ricerca, dell’istruzione e della beneficienza. Al contrario, esso sottolinea anche le esigenze più urgenti che gli investitori, i decisori politici e tutti gli stakeholder rilevanti dovrebbero tenere in considerazione quando si cerca di mobilizzare le competenze dei giovani per lo sviluppo sostenibile e fornire loro un elenco di raccomandazioni concrete. In particolare SDSN Youth identifica tre principali aree di intervento per supportare le competenze dei giovani: 1) accesso al capitale e ai servizi finanziari, 2) accesso alle conoscenze, opportunità di mentoring e programmi di apprendimento continuo; 3) maggiore visibilità dei progetti.

Agendo rapidamente su queste aree ed essendo sicuri che tale azione sia allineata con il framework dell’Agenda 2030, gli attori privati e pubblici hanno un potenziale senza precedenti per cambiare la narrativa sulle condizioni dei giovani nel 21 secolo, per passare non solo da una narrativa centrata sui bisogni dei giovani a una focalizzata sulle loro competenze, ma anche da un approccio comunicativo in cui le competenze dei giovani sono inquadrate e considerate necessarie per combattere la disoccupazione a uno in cui queste competenze vengono mobilitate a supporto dello sviluppo sostenibile in tutti i Paesi e le regioni del mondo.

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