Arche degli Scaligeri presso Santa Maria antica in Verona…
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Di questa Chiesa fu solennemente dedicato l’altar maggiore dal Sommo Pontefice Alessandro II l’anno 1177 colV intervento di quindici Car-
dinali, e del Marchese Ermanno li. Governatore di tutta la AI arca Vero-
nese, come noia li Lapide che per memoria (u incisa. La Chiesa poi fu
consacrata da Gotifrcdo Patriarca d’Aquileia Vanno 1185.
Nel suo Cimitero ebbero sepoltura Li maggior parte degli Scaligeri
che di Verona e di molte altre citta furono Pignori per lo spazio in circa
di 114 anni.
? Sopra la porta della Chiesa avvi il Sepolcro di Can Francesco
della Scala con questa iscrizione.:
Strenuissinius sempcr Augustus hujus urbis mau’nificus Rector, et cx-
cel$US Dux Cani» Maximus de la Scala: cuius fimia nobilis per. Orbem uni-
versum tantum excedebat Festum Magdaitnae deotc sub AI. CCC XXIX
obiit quem tego.
li valentissimo sempre Augusto Governatore magnifica di questa
Città e (api(ano Can Grande della Scala, la cui fama illustre ptl
mondo tutto si era diffusa e tanto. Il dì sacro a S-^ Maria Maddale-
na Fanno 13$) pitamenie morì
Fu chiamato il Grande per le sue imprese nelP esercizio dell’ armi :
nacque V anno ,4291$ morì in Treìso l’anno 1329, e fu trasportato a
Veroni). Vresso di lui ebbe ricovero con alni sbanditili grande Alighieri,
La sua figura si scorge sopra un letto distesa, e sulla cima evi la sua statua
a eavallo con visiera calata e col cimiero caduto dietro le?spalle, ed il ea-
vallo è tutto coperto di maglia. Di guest’ Arca tono principalmente ammi-
rabili le colonne ed i capitelli. Egli dilatò il suo dominio in Brescia, in
Vadowi, nel Friuli ed in tutta la nostra Marea sino a Trieste. Eccone
V finzione :
Si Can s hic Grandis ingenti* facta pcreget,
Marchia testis adest, quam sano Marte subegit:
àcaligeram qui laude domini super a? tra tulisset,
Majorca in luce moras si parca dedi>set;
Hunc JÌulii geminata dies ut deua pei imit,
.iam lapis septem quatcr annis mille trecenti*.
Can Grande è qui, le cui sublimi imprese
La Marca attcsta, che con dive prove
hi suo poter tradusse, ei di sua gente
Keeato a% rebbe il grido oltre Je stelle,
Se innanzi tempo noi rapia la parca,
Giunse all’estremo il ventidue di Luglio
Scorso il nidle trecento e veutioove.
? Nel Cimitero sospesa al muro vedesi V Arca di Giovanni Scali*
gero con questa iscrizione.
Ortus Scaligera jacct hic ex stirpe Joanncs
Cui genus illustrat Antiochena domus
Mente Canuque potens simili aptus ad arma tegemqne
ltohur milit® consiliunqne domi.
Occubit nono post annos mille treeentos
Ac decics qniiique. Lux ibat septiina JùHi.
Qui di stirpe Scaligera e preclaro
Per sangue Antiochcn Giovanni giace ;
* *
Li man forte, e di senno, e grande al par*
In guerra dure consiglier in pace
I»i Luglio ai sett* dal mille e trecento
Cinquantanove il uer suo fu spento
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1 I B ? A lato ili questa presso il muro evvi V Arra di Mastino I. fra*
fello di Alberto 1. ( Moscardo Uh. 9). Questi nel iL2i)i fu eletto in per-
petuo Capitano Generale del popolo, carica corrispondente a q iella u’ m-
peratore in Roma, ond’egli si fé’ strada al dominio. Quesl’ urna porti»/ ar-
ma e l’iscrizione della famiglia IWarola, ma falsamente come mostrano i
caratteri. La vera iscrizione è inscritta nel muro, la quale accenna come
Mastino I. fu ucciso a tradimento da Scaramello de* Scaramelli il 17 Ot-
tobre 4277 per vendicar l’onore di una fanciulla sua parente, e dice cosi:
Hic tegit indignimi ‘Immilli* mancescere fiorétti, E
Proh dolor ì extinttwm crudeli proditioue, I
A scala celsum Mastinum, cnjus in arca I
Spiritila aHherca potiatur pace perenni. I
Pianta gentil che il crdc di sue fronde I
DoNea eterno serbar quest’Urna accoglie, 1
Il gran Mastino della Scala, ahi duoloI I
Estinto a tradimento, abbia il suo spirto E
Nella terra «lei Santi eterna pace. |
Avvenne l’uccisione di Mastino sotto il tolto, che da qu«l punto., si 1
disse Barbaro sino ai nostri giorni. |
1 ? 11 primo Mausoleo eh* è stili* an croio dal lato della pialla chiù- f
de le os.«,a di Mastino li, che mori mi 1331, e di cui d’ee V iscrizione: j
1 ¦ ” ¦ ? ”
| ” Scaligera de gente fui, celebrique ferebar
| Nomine, Maslinns claras dominabar in urbes,
E Me Dominimi Verona suum, me Brixia vidit;
1 Parmaquc emù Lucca, cuni Feltro Marchia tota
I Jura dabam populis a quo libraminc nostri
I Omnibus, et Fidei Cristi sine sorde sequntor.
I Occubui primo post annos mille treeentos,
I Et decies qninos, lux ibat tenia Juni
I Mastino io fui, mi die’ natali illustri
I La Scaligera stirpe, assai fu eh aro
I Sempre il mio nome, io di citta fiorenti
I Tenni l’impero, e mio Signor mi disse
I Verona, Brescia, Vanna e Lucca, e Marca
I Tutta con Feltro. A miei soggetti imposi
I Diritte Leggi, e intata ognor la Fede
| ^ei’bai di Cristo il tento dì volgea
] Del sesto mese, e fu per me l’estremo *
I L’anno mlle tiecenlo e cinquant’uno,
I Tontuoso ed ammirabile è questo edifizio. Vosa tutto «opra «piatirò
I eoloiìi e ài chinavate in distanza dì nove piedi. Sopra i trarrsi gn&>o qua-
I dio di marmo (orma il piano si cui V arca è collocata. Quattro altre colon-
¦ ne sostengono la volta; il resto adorno tutto di f,»tti dell’ antico Testamento.
I Sull* ultima cima si vede la Statua equestre di Mastino. E cinto il luomt-
I mento da ferri ia bella forma con qu-Uro pilastri e statue Migli angoli.
I f ? Cai) Signorio. che nacque Tanno 1340, e mori nel 1S7S, on-
I d’ebbo fine qutsta dinasti;, Lolla spesa di dieeimilla fiorini d’oro volle an-
I cor vivo prepararsi il monumento, e superare in co la magnifivenxa dei
I suoi maggiori. J d in vero, considerata li strette*/.» del luogo, il suo Mau-
I solco è di una magnificenza al tutto sovrana. Ha sei faccie ed è sostenuto *
I da sei colonne, che reggono primi un piano di marmo, sopra i! (piale sta
I la grand’ area tutta istoriata. Kel formare il piano di questi une Mausolei si
I servirono di due sì ^ran pezxi del più scelto marmo, non tanto per ma-
I gnificinza (mentre sono troppo nascosti all’occhio dei sguard^nti) quanto
I per maggior fermezza e solid ta. I Capitelli hanno la prima mano di belio
I foglie corintie, ma tiensi tutt*altra via nel rimanente, ^ei altre colonne raff-
I gonor altissima volta sopra della quale fa di sé bella mostra lo Scaligero
I a cài Ho. Ogni cosa v’è ornata in sì bella guisa e con lan a magnificenza
I che in gotico hnoro difficilmente si potrà vedere altrove un’opera sì splen-
I dida ed elegante. L* iscrizione è intorno al fregio: e dice cosi
Sciliger hae nitida cubo Can «v ignori US arci
Urlò bus optitus luttif sine Ine Monarca,
I le ego som gemiaè q^i genàs Sceptra tenebam
Justitiaque meos mixta pietatem regebam
Inconcussa, dabunl faman. Ver savia diesque.
M. CCC. LXXV. Octob. XIX. obiit Magnificus ? an Signorius Hoc opus
lòott, tt sculpMt Bononiiis de Campigliono Mand-olannen.»is D’uecesin.
Ili queso bianco avello in pace io poso
i.an viiioorius Scaligero, cui voile
Otrni (7ittà dtl Lazio a suo Monarci.
Quegli sou io che a due popoli il freno
Ressi temjaanJo con clemenza il dritto
II cui sommo alor, la cara pace,
F- V inconcussa le nelle future
Età remote avranno eterna lama. f
sagOUO con sei piiastii, sopra i quah stanno tabernacoli con stai uè di ‘ auu
che fecero professìon (Varmt s°no S; Giorgi", S. Martino, S Uuirino, s.
Sigismondo, S. Valtntif.o, >. Luigi Re di 1 rancia, il eamello di ferrod
pure iimniiabile, perche laorato con ta vaghezza di disegno, che nulla
più avrebbesi potuto aspettare a que’tempi.
vi ? Frai due Mausolei ve^gonsi quattro urne di marmo erone-e
le quali sebbene non hanno iscrizione alcuna, pure da le armi che poi tu. o
i c dalla stoiia si conosce che sono esse pure delti Scaligeri.
I La prima presso il mausoleo di Can Signorio ò d’ Alberto i. gran
giurricro che morì li 10 Settembre delV anno 1311.
II. La seconda è di Bartolommeo primo-gei.tlo u’ Alberto L che mori
li 7 Maggio dell’anno 1304,
IL. La terza è di Alboino secondo-genito del medesimi Alberto I.
che mori li 50 Novembre anno 4oH. Questo fu della fazione de’Clì bellini.
come mostra l’arma della sua urna, eh’è una scala con l’a pula sopra, on-
de d. lui disse il dhino Alighieri; e/»e .suda scala / aria il s >nio ufallo.
IV. La tpiarta è di Cui Grande IL primo genito di Ma«tin » Il c’h?
. fece fabbricare Castel cecino, e fu ucciso « tradimento d. suo u .itelo Ce
, ^ignorio li li Dicembre dell’anno 13i>9.
Presto il Custode dd Cimitero Scaligero. ftp Ki;]\vvssi.ii.