Istruzione popolare
ISTRUZIONE POPOLARE
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Mentre il Governo per la manifestazione del temuto malore del Chòlèra-Morbus in Parigi, ed in altri Luoghi del Regno di Francia, si occupa con indefessa cura di pro-
muovere tutte quelle, disposizioni, che possano, per quanto umanamente sia possibile, im-
pedirne la penetrazione negli Stati Pontifici, di far rimuovere tutti quegli inconvenienti, e
quelle cause nelF interno , che ne possano facilitare lo sviluppo, e di stabilire in preven-
zione tutte quelle provvidenze, e metodi pel caso, che IDDIO tenga lontano, della pe-
netrazione di detto malore, ha creduto esser troppo proficuo di render pubblica una Istru-
zione Popolare, intorno ai principali mezzi da mettersi in uso, affine di preservarsi dal detto
Gholèra, ed intorno alla condotta, che debba tenersi allorché si dichiara questa malattia.
MEZZI PER PRESERVARSI DAL CHOLÈRA
N. GB&AL’DI Segretario della, Sag. Consulta
Presiderà della Commissione Centrale di Sanità.
ROMA i83a. )( Nella Stamperia da Reverenda Camera Apostolic
i.° Sebbene il Cliolèra sia una malattia da incutere il più grande timore, sia per la ^
violenza con cui si sviluppa, sia per la raiidità, concili si propaga, pur non ostante l’espe- I
rienza ha fatto conoscere , che usando alcune cautele , può facilmente evitarsi, ed allorché
disgraziatamente si sviluppa , mettendo in pratica alcuni generali rimedj al manifestarsi dei
pumi sintomi, con più facilità ancora può vincersi . Una tale esperienza dunque deve tran- ||
quillizzare gli spiriti , e questa tranquillità appunto si è riconosciuto essere un mezzo pò- I
tentissiino per tener lontana questa malattìa. Ma se la tranquillità dell’animo è un gran pre-
servativo, bisogna nello stesso tempo evitale ciò, che può risvegliare le passioni violenti,
come la collera, la paura , i piaceri troppo vivi etc.
a.° Si è osservato, che pili l’aria delle abitazioni è pura, meno si è esposto al Clio- I
lèra. Bisogna perciò fare attenzione di non dormire in molte persone nella stessa Camera,
di rinnuovare l’aria della medesima la mattina, ed anche nella giornata coll’aprire le por- I
te , e le finestre. Si può anche favorire il rinnuovamento dell’aria facendo per qualche mi- ||
nulo un.fuoco chiaro , e con fiamma nel cammino.
Si usi la cautela, che l’apertura delle porte, e delle finestre non si faccia se non
dopo essersi intieramente vestito, affine di non esporsi all’impressione del freddo: Sarebbe
bene di passare in un’altra camera durante questa operazione.
Si usino letti senza tende , e non si lascino soggiornare l’urina , ed altri escre- I
menti nei vasi da notte, i quali dovranno il più presto possibile essere nettati, e contenere j
sempre un poco d’acqua.
L’aria umida delle abitazioni, malsana in tutti i tempi , diviene pericolosissima
allorché regna il Choièra. Bisogna dunque evitare tutto ciò, che può sviluppare umidità,
sopratutto nelle camere, ove si dorme.
Si abbia grandissima attenzione , ai condotti , che trasportano le acque , le quali
hanno servito alle lavande delle carni, e ad altri usi domestici, affinchè abbiano uno scolo
facile, e pronto. Si tengano chiuse le aperture di questi condotti, e di quelli per i quali
passano tutte le materie escrementizie, e si abbia la cura di lavarle spesso con acqua. Il
letame, le immondezze , e gli avanzi di animali, e vegetabili debbono risvegliare tutta l’at-
tenzione. Si dovrà impedire, che tali materie restino accumulale sia nelle strade, sia nei
cortili, facendole trasportare il più sovente possibile nei luoghi destinali a tali oggetti. ji
Si dovranno allontanare gli animali domestici inutili. 1 polli, i conigli, i porci, I
i piccioni non conviene, che sieno tenuti in luoghi chiusi, o in cortili poco spaziosi.
3.° Il raffreddamento del corpo è posto da quelli, che hanno osservato il Choièra,
liei numero delle cause più proprie a favorire lo sviluppo di questa malattia. Egli è dun- I
que necessario di evitare questa causa col coprirsi bene il corpo, e col garantirsi partico- ||
larmente il basso ventre, ed i piedi dall’azione del freddo. A quest’effetto è cosa ben fatta |
di applicare al ventre una cintura di lana , di portare sulla pelle corpetti di flanella, e di I
far uso di calze, o mezze calze parimenti di lana, che dovranno cambiarsi ogni qualvolta [
sieno o umide, o sporche. Si lavino spesso le estremità con acqua calda, e si procuri di 1
evitare, che penetrino in esse l’umido, ed il freddo. È infatti sommamente da riprovarsi I
? l’uso di alcune persone , sopra tutto nella classe del popolo , di posare i piedi nudi sul !
pavimento freddo, sia nell’alzarsi da letto/sia nel coricarsi, il qual uso diverrebbe perico- I
losissimo nel tempo del Choièra. Si eviti ancora di addormentarsi con le finestre aperte,
e si procuri di conservare nelle camere un calore temperato, poiché le camere troppo calde M
rendono gl’individui, che vi abitano, più suscettibili di ricevere l’impressione del freddo, [
al quale possono essere esposti nell’uscire all’aria aperta. Per la stessa ragione bisogna, per h
quanto è possibile, ritirarsi in casa di buon’ora, e di non passare una parte della notte nelle
conversazioni, nei caffè , nei ridotti, nelle osterie etc. sopratutto quando le notti sono fred- !
» de, ed umide. ‘ 1
4.° La nettezza del corpo è sempre necessaria per la salute. Quelli, che sono abituati
ai Bagni potranno farne uso, ma quanto basta per mantenere il corpo pulito. Bisogna aver
cura di asciugarsi con panni caldi, e di non esporsi immediatamente all’aria esterna nel sor-
tire dal Bagno. Questa precauzione è necessaria , sopratutto allorché la Stagione è fredda.
Le frizioni secche sono molto utili . È faeile di praticarle stropicciandosi, o fa-
cendosi stropicciare la sera , e meglio ancora mattina , e sera il tronco , le braccia , le co-
sce , le gambe per un quarto d’ora con una leggera scopetta, o con un pezzo di lana. _ fi
Quanto al vestiario egli è naturale di doverlo regolare secondo la Stagione, ma si 1
procuri di evitare quello troppo leggiero.
5.” L’ occupazione , ed il menare una vita attiva , evitando nello stesso tempo , per j
quanto è possibile , le fatiche eccessive , sono uno dei migliori mezzi di distrazione. Le oc-
cupazioni , eh’ esiggono una forte contenzione di spirito , non convengono punto. Lo stesso
si dica dei lavori, che portano una privazione del sonno ordinario della notte.
6.” Allorché regna il Choièra, la maniera di nutrirsi è un punto dei più importanti. La
sobrietà non si saprebbe abbastanza raccomandare. Si conoscono molti esempj di Choièra ,
che si è dichiarato dopo commessi eccessi di Tavola, ed è provato , che le persone dedite
al vino sono più particolarmente esposte a questa malattìa.
Le carni ben cotte, e non troppo grasse ,’ come i pesci freschi, e di facile dige-
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menti. Si procuri di non eccedere neh’ uso dei Legumi, delle Patate , e delle Erbe : fra que-
ste si devono scegliere le più leggiere , e le meno flatulenti, ed in ciò ciascuno deve con-
sultare il proprio stomaco.
Nel tempo del Choièra bisogna in generale mangiare poco alla volta , e conviene
meglio fare uto pasto di più , di quello, che caricarsi lo stomaco di una quantità troppo
grande di cibo di un sol pasto. n ^r
Le bevande esiggono la più grande attenzione. Ogni bevanda fredda presa quando
il corpo è riscaldato , diviene pericolosa. L acqua dev’ esser chiara , e si deve beveria sem-
pre o con un poco di vino , o aromatizzata con piccola quantità di spirito di anisi.
Nulla è più pregiudizievole alla salute quanto l’abuso dei liquori spiritosi. E’ pro-
vato da un gran numero di esempj , che il Choièra attacca di preferenza , come l’abbiamo
già detto, gli ubriaconi, e quelli ancora i quali senza far uso abituale di bevande forti,
e riscaldanti, commettono in qualche circostanza un solo eccesso di questo genere.
‘L’uso dell Acquavite presa sola, ed a stomaco digiuno, uso sì comune nella clas-
se degli artigiani, e del popolo, se è nocivo in tutti i tempi, diviene funesto allorché re-
gna il Lholera. Che se non si potesse affatto rinunziare a questo uso, almeno si procuri .
di mangiarvi qualche cosa come p. e. un poco di pane, e si preferisca 1′ Acquavite.aroma-
tizzata o con 1′ assenzio , e con 1′ anisi , e con altre sostanze analoghe a queste.
11 Vino preso in una quantità moderata è una bevanda conveniente nel pasto, e
dopo il pasto, ma bisogna ben guardarsi di non abusarne, e conviene scegliere quello di
buona qualità. I Vini nuovi , ed acidi sono riconosciuti insalubri. I Vini asciutti , e bianchi
sono da preferirsi a quelli dolci, forti, e troppo colorati. ?« ,
CONDOTTA DA TENERSI ALLORCHÉ’ IL COLÈRA SI MANIFESTA
IN QUALCHE INDIVIDUO
Risulta da un grandissimo numero di fatti fin’ ora osservati nei luoghi dove ha re-
gnato il Choièra , che i casi di guarigione |ono in ragione della prontezza dei soccorsi, e
che quanto più presto si amministrano, tanto più cresce la probabilità della guarigione.
E’ necessario dunque, che ognuno conosca i primi segni, i quali indicano, che
un individuo sta sul punto di essere attaccato dal Choièra. Ora questi segni, i quali più
comunemente si manifestano nella notte, o nella mattina, sono i seguenti:
Debolezza istantanea , o senso di stanchezza in tutte le membra : gravezza di te-
sta , come allorquando uno si è esposto al vapore del carbone ; vertiggini, sbalordimento ;
pallore della faccia, che tende spesso al color plumbeo, o bluastro con un alterazione par-
ticolare della fisonomìa : lo sguardo ha qualche cosa di straordinario , e gli oechj perdono
la loro vivacità; diminuzione di appetito, sete, e desiderio di soddisfarla con bevande fred-
de; senso di oppressione., e di ansietà nel petto, o di ardore, o bruciore nel cavo dello
stomaco , spasmi passeggieri sotto le coste spurie, borborismi, o gorgogliamento negli inte-
stini, accompagnati sopratutto da dolori, a cui succedono dejezioni ventrali. La cute divie-
ne fredda , e secca , .e qualche volta si ricuopre di sudore gelato. Alcuni malati provano
brividi di freddo lungo la spina del dorso, ed una. sensazione nei capelli, come se fossero
esposti ad una corrènte di aria fredda.
Questi diversi segni dell’ invasione della malattia non si presentano sempre secon-
do 1′ ordine , con cui li abbiamo esposti, e talvolta non si manifestano tutti nei malati. ”
Comunque sia, allorché molti di essi compariscono , particolarmente la prostrazione
delle forze, il senso di bruciore nel cavo dello stomaco, i borborismi , ed il raffreddamento
i della superficie del corpo, conviene chiamare immediatamente il Medico.
MEZZI DA IMPIEGARSI PRIMA DELL’ ARRIVO DEL MEDICO
Bisogna in primo luogo eccitare fortemente la pelle per richiamarvi il calore. In
J alcuni luoghi si è trovata utile l’applicazione della cettere , o della sabbia calda sul corpo .
I Hanno giovato ancora i bagni di vapore di aceto, semplice, o canforato per dieci , o quin-
i dici minuti , ma fatti in modo , che il malato sia ben coperto , e quando ne sorte , resti
II per qualche tempo coricato fra coperte di lana asciutte , e riscaldate, e-si lascerà in quiete,
‘ise si-manifesterà una (moderata traspirazione cutanea. In caso contrario si faranno frizioni
|>sul corpo sempre in mezzo alle coperte di lana fino all’ arrivo del Medico .
Ma non basta di riscaldare il corpo esteriormente , bisogna ancora riscaldarlo in-
A quest’ effetto si situerà il malato fra due coperte di lana riscaldate , e si appli-
cheranno particolarmente alla regione dello stomaco, sotto le ascelle, ed all’estremità mat-
toni riscaldati, ed inviluppali in panno di lana.
Si faranno continuamente frizioni sulle membra con una scopetta , o con un pez-
, zo di flanella bagnata di un linimento eccitante . Queste frizioni dovranno essere istituite ,
fse è possibile, da due persone, una cioè per ciascuna metà del corpo , avendo sempre la
) cautela di tenere scoperte , quanto meno si può , il malato nel tempo di tale operazione .
^11 linimento per le frizioni potrà essere composto di una foglietta di acelo , una mezz’ on-
cia di senapa contusa , due ottave di canfora , e altrettanto di pepe : alcuni vi aggiungono
anche dell’ aglio pesto . Si pone il tutto dentro una bottiglia ben chiusa , e si lascia per
tre giorni al sole , o in un luogo caldo. ,
Le frizioni dovranno continuarsi per giungo tempo, ed il malato dovrà restare co-
ricato nel letto , e ben coperto di lana.
Si potranno ancora applicare senapismi caldi sul dorso , e sul ventre , come an-
cora cataplasmi ben caldi di farina , di semi di lino , o bagnali con essenza di trementina.
I Si farà bere al malato ogni quarto d’ora una mezza tazza di una infusione aro-
pnatica calda , e questa potrà essere di menta , di melissa , di camomilla , di salvia ec. pre-
parata come il thè . Ogni mezz’ ora poi , immediatamente prima dell’ infusione aromatica si
I daranno dodici, a quindici goccie di liquore ammoniacale , anisato , e canforato dentro un
I cucchiajo di acqua gommata , o di acqua , e sciroppo di Gomma. Questo liquore si prepare-
b nel modo seguente . Si prendono onde dodici di spirito di vino, tre oncie di ammonia-
ci liquida di dieciotto gradi , una mezz oncia di olio essenziale , ed una ottava , e mezza
“d canfora. Si mescolano tutte queste sostanze insieme, e si conservano in una bottiglia con
tracciuolo smerigliato .
Si sono ottenuti dei buoni effetti in alcuni luoghi dall’ alcali volatile fluqre dato
^tdi dose di quindici a venti goccie ogni mezz’ ora, ovvero ogn’ora in una tazza di deco-
zione di orzo, ed in mancanza di questa di acqua calda . Quest’ ultimo medicamento però
non dovrà essere amministrato più di due volte prima dell’ arrivo del medico . Mancando
tali mezzi , si può dare l’acqua ben calda , ma in piccola quantità alla volta.
Sebbene questi diversi mezzi debbano essere messi in uso più prontamente , che
sia possibile , converrà però amministrarli con ordine , e senza soverchia precipitazione.
Sarà cosa utile , ogni qual volta si possa , di situare il malato in una camera sepa-
rata da quelle , che abitano le altre persone della famiglia , e di gettare le biancherie , che
hanno servito per il malato in un’ acqua saponata , ben calda , 0 in acqua aguzzata di ace-
to egualmente calda .
La convalescenza esigge delle precauzioni , che dovranno essere indicate dal me-
dico . Peraltro non si può bastantemente raccomandare ai convalescenti di osservare rigoro-
samente le regole di preservazione , che sono state indicate di sopra , poiché le persone , che
sono state attaccate dal Choièra , sono qualche volta esposte alle ricadute .
Resti in fine avvertito il Pubblico di non prestar fede ai pretesi mezzi preservati-
vi , e curativi, che si leggono nei fogli , o che spacciano i ciarlatani . Egli può esser si-
curo , che il provvido Governo -, se giungerà a conosceie qualcuno di tali rimedj , non man-
cherà di renderlo noto a tutti , e di raccomandare, che sia adotlato. C