Toscani!

TOSCANI!

Mentre l’Italia cerca sul campo d’onore quelle sorti gloriose che sole possono far compiutamente felice la civiltà che l’adorna, la bandiera
Toscana non poteva, non doveva mancare nel gran
convegno di quelle forze che debbono rivendicare
la. nazionalità sospirata. Questa bandiera passò la
prima le frontiere che era solila di proteggere; e
fu tosto salutata come liberatrice da popolazioni
che vogliono esser governate dalle nostre leggi, strin-
gersi alla nostra famiglia, dividerne le sorti e
contribuire alla conservazione della concordia co-
mune. Né io poteva temere che alla mia diletta
Toscana mancassero armi capaci di custodirla e di-
fenderla da chi volesse attentare alla sua quiete ed
al suo interno ordinamento.
La Guardia civica, fondamentale istituzione dello
Stato e palladio della sua tranquillità, è la mia
sicurezza, e sarà sempre la guarentigia migliore
delle istituzioni liberali, perchè non vi è libertà
vera dove la libertà non garantisce sé stessa.
Alle milizie cittadine io dunque intendeva affi-
dare la pace interna della Toscana, onde le armi
assoldate, accresciute da quelle di animosi Volon-
tari , potessero portarsi sollecite ovunque occorresse
pel trionfo di quei principi, che soli debbono go-
vernare la Penisola, che soli possono assicurarne lo
splendore e la prosperità.
Toscani! Una parte di voi corre ad incontrare
fatiche e pericoli per la patria diletta, l’altra resta
a giovarle tra le domestiche mura. Il merito pende
ugualmente diviso fra le due parti: e sé l’ima
dovrà dar prova di valor militare, l’altra dovrà
vegliare alla custodia delle leggi, degli averi, e di
quei beni che sono il frutto degli studj, della
virtù, delle industriose abitudini, e soprattutto dar
saggio di fedeltà in faccia alla seduzione di false
e rovinose dottrine.
A che servirebbero i trionfi dei primi senza
F opera perseverante e conservatrice di questi ? Voi
sapete che il maggior male d’Italia verrebbe dal
disordine, e che le è traditore chi lo fomenta.
Voi già faceste le vostre prove contro triste mac-
chinazioni, ed io dovetti più volte con riconoscenza
ammirarvi. Vivo dunque sicuro di voi, e mentre
conto sulla valida vostra cooperazione, voi conti-
nuate ad esser certi che F affetto mio e la mia
vigilanza non saranno per mancarvi giammai.
Firenze, 31 Marzo 18^8.
LEOPOLDO.
FIRENZE NELLA STAMPERIA GRANDUCALE

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Estremi cronologici: 1848 marzo 31
Segnatura definitiva: MRI1024
Descrizione fisica: c. 1
Dimensioni: 51X36 cm
Colore: bianco e nero
Immagine: stemma
Autore: Leopoldo II, granduca di Toscana
Tipografo (ente): Stamperia granducale, Firenze
Lingua della documentazione: italiano
Note: Data di emanazione.
Descrizione del contenuto: Incipit: Mentre l'Italia cerca sul campo d'onore quelle sorti gloriose che sole possono far compiutamente felice la civiltà che l'adorna...
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