Il podestà provvisorio di Cento

IL PODESTÀ PRVVISORIO DI CENTO
Appena io venni investito di questa pubblica rappresentanza fu mio primo pensiero
di convocare i Signori Savj della Comune, onde umiliare al Trono di S. Santità un atto di rispettosa sudditanza, emozione, non costando se dai Signori Deputa-
ti della Provincia di Ferrara fosse .ta fatta menzione della mia Patria, e quale ne
sia stato T esito.
La Municipalità decretò, che stendessiina memoria, ed io assunsi di buon grado di
farla con tutta l’effusione del cuor, e questa memoria fu poi presentata dal nos-
tro Concittadino Monsignor AntoniiRusconi Uditore della Rota Romana nelle ma-
ni stesse dell’ amorosissimo nostro Srano.
Avendo S. BEATITUDINE con patern speciale benevolenza accolti i voti di questa Co-
mune, mi rendo sollecito di annunare le espressioni precise del S. PADRE nella
seguente affettuosissima lettera, che >er comune intelligenza viene anche contrapo-
sta nel nostro Italiano idioma.
Cento dalla Residenza Municipale questigiorno I. Gennaro 1816.
V1N. PAOO RUSCONI-
FORNERJ Segretario
Foris,
DILECTO FILIO
y/NCENTlO PAULO RUSCONI
PROPOSITO MUNICIPI!
Fuori.
CENTUM
Intus.
D
PIUS PP. VII.
Mectc Fili, salutem , et Apostolicam Benedictionem. Re
didit Nobis tuas literas pubblico istius Civitatis Decreto d
tas dilectus Filius Antonius Rusconi Causarum Palatii Ap.
stohci Auditor, idemque sermone suo, uci in Mandatis a
ceperat, Civitatis ejus devotionem, ac fidelitatem in Nos li
culenter expressit.
Nos qui’dem egregiam civium istorum voluntatem jam bab;
bamus perspectam , nec ignorabamus, qua: memoras, edit
ab us argumenta pietatis, cum scilicet difficili, atque alien
prorsus tempore Ditionis Nostra: Presbyteros in ista Arce de
tentos peramanter complexi sunt, omniquc officii et subsi
diorum genere confoverunt. Quamquam igitur qui ad Nos
Ferraria mi per Legati venerunt, non ejus Urbis modo, sed to
tius Provincia? , proptereaque Civitatis ctiam istius vota atquc
officia Nobis singillatim expresserint, Nosque vicissim testimo-
nia grati, propensique animi Nostri Urbi etiam isti voluerimu:
«se cemmunia j quoniam tamen speetatissimos cives sollicitoi
hac de re esse cognoscimus, fias ad te literas damus, ut ex
ploratior iis sit noster erga illos animus ac voluntas, et prc
eorum in Ecclesiam, atque in Nos meritis pecu’iare habeant, te
interprete , paterna: benevolentiae Nostra: testimonium , cujus
pia-:erea pignus Apostolicam Benedictionem tibi, Ordinibus-
que omnibus peramanter impertimur .
Datum Roma: apud S. Mariam Majorem die 20. Decembris
Anni 18 15 .
Pcntificatus Nostri Anno XVI.
RAPHAEL MAZIO
SS mi Domini Nostri ab epistolis latinis;
AL DILETTO FIGLIO
riNCENZO PAOLO RUSCONI
FODESTA
CERTO:
Dentro.
PIO PAPA VII.
Xjiletto figlio, salute, ed APOSTOLICA BENEDIZIONE.
Ci ha recata la vostra Lettera data per pubblico Decreto di
codesta Rappresentanza il diletto figlio Antonio “Rusconi
Uditore delle Cause del Palalo Apostolico, e ci ha insie-
me a viva voce , secondo la commissione avutane , splen-
didamente espressa la devozione , e la fedeltà della Città
medesima verso di Noi » Avevamo già ben conosciuto P e-
gregio animo di codesti Cittadini, e ci erano pur noti
ouegli argomenti di pietà , di cui ci fate menatone , da
Essi manifestati, quando appunto in un tempo diffìcile, e
del tutto avverso , abbracciarono affettuosissimamente , e
confortarono con ogni genere di cortesìa , e di soccorsi i
Sacerdoti del nostro Stato detenuti in codesta Rocca . Seb-
bene adunque i Deputati, che poc anzi sono venuti a Noi
da Ferrara, ci abbiano espressi non solo i voti, e gli os-
sequj di quella Città, ma di tutta la Provincia , e quindi
ancora di codesta Città in particolare, ed abbiamo tioi
pure scambievolmente inteso di rendere comuni a codesta
Citta medesima le testimonianze del grato , e propenso
animo nostro ; nulladimeno giacché conosciamo le ‘sollecitu-
dini di ragguardevolissimi Cittadini sii tal oggetto, a Voi
indirizziamo la presente Lettera, onde sieno resi pai certi del
nostro buon cuore , e sentimento^ ed in ricambio dei loro
servigj verso della Chiesa , e verso di No/ abbiano me-
diante vostra notificazione un particolare attestato della pa-
terna nostra benevolenza , in pegno della quale compartia-
mo inoltre con tutto P affetto a Voi, ed a tutti gli Ordini
VAPOSTOLICA BENEDIZIONE.
Data in Roma presso S. Maria Maggiore il giorno 20. De-
cembre 1815. Anno XVI. del nostro Pontificato.
RAFFAELE MAZIO
Segretario delle lettere latine della Santità di Nostro Signore.
In Cento Tipografia Gigli i8i5.