ATTI DI CONTRIZIONE
DEL GENERALE
Diceva bestemmiando Radetsky
Morire deggio, ed io non so il
Sappiate Voi che gli Italiani io
E anetto porto a lor
In me pietade manca sol
Che saria ( lo conosco ) troppo
Questa mia confessione
Da uom qual me, modello di
Se in qualcosa peccai, Signor
Che compunto or son io
Non conoscendo nò
Giuro salvare Italia
Assisterla in eterno
Se il braccio mio unito lia
Deh! datemi o Signore un
Che vi giuro di cuor
E ciò che feci di non far
Miglior di pria sarò
Il bene procurando a Italia tutta ;
Procurerò se brusche
Si mostrassero a me di male
Onde più non far pompa
» Dio mio !
perchè ?
amo,
sopra ogni cosa !
la vostra,
somma.
è perfettissima,
bontà !
mi pento,
con tutto il cuore,
di avervi offeso,
e propongo
fermamente,
col vostro !
santo ajuto,
di non peccare ;
mai più l
nell’ avvenire,
e di fuggire
le occasioni
prossime,
del peccato ! «
Ri
lADETSZKY pien di viltà, sclamò:
Non mi fate morire ; e ciò
Distruggere l’Italia anelo ed
Che mi tormenta assai
Se la possanza mia fosse
D’infamia compirei presto la
Se nelle iniquità Y alma mia
Sarà peggiore senza aver mai
Né del mio male oprare, unqua
Pur Io confesso a ognun
Voi Lombardi Italian
Ma non quanto desidero ;
Nuove insidie apprestarvi
E bevere e mangiar sempre
— Inutile è per me ogni
Che giammai giurerò
– Pace all’ Italia non darò
Funestandola -ancor
Perchè è il nodo della mia matassa ; –
Ancor fossi costretto, sempre procurerò
Di tenervi sconcordie, pronte e
Questa è la mia contrizione
Dio mio !
perchè
amo,
sopra ogni cosa.
la vostra,
somma.
é perfettissima,
bontà,
mi pento !
con tutto il cuore,
di avervi offeso,
e propongo
fermamente;
col vostro !
santo ajuto,
di non peccare. –
mai più,
nell’ avvenire,
e di fuggire
le occasioni
prossime.
del peccato!
Tipografìa del Petrarca di C. Rebagli (a conio dell’Editore)