Agli italiani militanti nelle file pontificie stanziate in Ferrara…
AGLI ITALIANI
MILITANTI NELLE FILE PONTIFICIE STANZIATE IN FERRARA
LE POPOLAZIONI DELLA ROMAGNA
COMPATRIOTTI!
La rivoluzione recentemente scoppiata tra noi non è stata che la pura e semplice espressione di un bisogno universale manifestatosi ad un tratto, e che ha dato , senza alcuna intel-
ligenza preventiva, una direzione simultanea e conforme a tut-
te le volontà ed a tutte le forze , così che il potere pontificio
ne fu scosso fino dalle basi , e la bandiera tricolore rapidamen-
te sventolò sino alle porte di Roma . Questo movimento fu il
prodotto d’intrinsici vizj , che fanno del governo civile un or-
rido sistema di oppressione, di disordini e di disgrazie . La cau-
sa della libertà avrebbe trionfato , ed i civili ordinamenti di
un buon governo , avrebbero assecondato i nostri sforzi , se lo
Straniero calpestando il più sacro dei diritti, che assicura 1′ in-
dipendenza dei popoli , non avesse portato fra noi la guerra e
la desolazione . Allora fu che gì’ implacabili nostri nemici vol-
lero calunniarci , e quelle armi imbrandite per la ragione, e per
la Patria , si dissero dirette da cieco furore di parte a sconvol-
gere ogni ordine sociale , a contaminare gli altari versando il
sangue de’ sacerdoti , a distruggere la Religione de’ padri nostri.
Ciò era agevole a dirsi , impossibile a provarsi , rimanendo il
fatto a difesa del vero . La rivoluzione invece fu scevra da ogni
eccesso, da ogui disordine , e ciò spande una luce infernale sul-
le crudeli persecuzioni che si manifestarono da poi .
Mosso da potenti cagioni il Pontefice , ci ha promesso buo-
ne leggi , e da Lui , il cominciamento di un’ Era novella ; ma i
suoi Ministri gli attraversano sì benigne disposizioni , ed ane-
lanti vendetta e sangue meditano secretamente colle parole di
pace il nostro esterminio . Ma chi crederebbe mai che i mini-
stri di un Dio di pace, mediatori fra 1* uomo e la Divinità, Padri,
Pastori , e Principi , come Essi vogliono ne’ loro Editti , com-
mettessero ai nostri fratelli le stragi e gli orrori delle guerre
civili ? Sì, che Voi nostri compatrioti , nostri fratelli siete scel-
ti ad eseguire così barbaro ufficio . Voi , che necessità od ingan-
no condusse a servire in quelle schiere , che , o desideraste com-
battere, o con tanto coraggio e devozione alla causa della liber-
tà disperdeste a Borghetto , a Cavi , a Magliano , a S. Loren-
zo ed alle Grotte, ora moverete armati contro le vostre Patrie ,
contro le vostre famiglie , per soffocare il grido universale, che
dimanda 1′ adempimento delle sovrane promesse ‘< Se sentite a-
mor di Patria e di Congiunti , protestate di non avanzare con-
tro noi , e mostrate che siete Italiani non degenerati . Né avre-
te perciò taccia di codardi , che non è vile chi abbandona le
armi volte contro i fratelli , ma bensì il campo dell' onore e
della gloria . t-i Se alcuno pure vi fosse , che vi facesse larghe
promesse di onori, e d' impieghi o di altri alettamenti, vi soven-
ga del Cardinal Benvenuti , che dopo aver posto a pericolo la
vita a sostegno della Corte Romana , fu dichiarato imbecille o
ribelle . Vi sovenga del Cardinale Oppizzoni , a, cui fu delitto.
I' essersi dimostrato umano verso le Legazioni , ed ora non gli
rimane che il silenzio che lo assicuri dallo sdegno dei Preti di
Roma. Vi sovvenga per ultimo, che la Storia del Vaticano accu-
sa da dieci secoli la fede delle loro promesse , e che in faccia
alle grandi Potenze d' Europa , che interposero mediazione per
noi , è tutt' ora spergiura . La verità luminosa di questi fatti
accaduti sotto gli occhi vostri, vi tolga una volta dall' inganno,
se pure vi siete. Sia dunque generosa la vostra risoluzione . Ve-
nite fra noi . Il Popolo lieto vi accoglierà . La Patria sovverrà
grata ai vostri bisogni , e vi chiamerà suoi figli , suoi difensori.
Imitate il nobile esempio dei vostri comilitoni a Rimino , che
ogni giorno corrono fra noi , mentre la maggior parte di quelli
ha fatto sacramento di non oltrepassare il famoso ponte d' Au-
gusto, ove per la Patria molti di voi combatterono da prodi, per
cui lo straniero ne trasse sanguinosa vittoria .
Ma se per comune infortunio voi doveste , guidati da un
Zamboni , movere contro di noi , qual duro contrasto non sen-
tireste ? L'anima vostra non resterebbe forse commossa al ve-
dere che non in terra ostile, ma nella vostra portate la guer-
ra e la desolazione ? In quella terra che per solo desiderio di
un buon governo ha sofferto quanto hanno di più calamitoso
le proscrizioni , le carceri , e le morti . Un Baratelli artefice
di ogni perfida trama , a cui le maligne arti di corte, hanno da-
to in Napoli ed in Ancona rinomanza e ricchezza , e quanti dal-
le altrui disventure traggono profitto , e che si ricoverarono fra
voi fuggendo la giusta indignazione del popolo , vi diranno che
noi siamo ribelli . Nò , non è vero . Dimandiamo al nostro So-
vrano che realizzi le già fatte promesse . Vi diranno che siamo
pochi; siamo tutti e tutti uniti: risoluti a combattere per la no-
stra individuale e civile libertà , ci presenteremo ovunque sarà
il pericolo. In Romagna, in Bologna, nelle Marche, e nell'Um-
bria non vi ha giovine , non padre di famiglia che non sia con
noi , che coi voti non affretti la nostra santa impresa . Questi
tristi vi diranno ancora che siamo inermi . Armi abbiamo noi ,
armi invitte , perchè maneggiate da braccia disperate e dirette
da ardente amor di Patria , da quell' amore che infiammò i Gre-
ci , i Francesi, i Belgi, i Polacchi .
Cittadini , fratelli , rammentatevi che la terra , che ora voi
calcate , fu madre di prodi che accrebbero col loro sangue la
dignità delle armi nostre , e che di loro vive cara tutt" ora nei
concittadini la rimembranza , e che questi hanno come voi gli
stessi bisogni gli stessi desiderj . >-» Rammentatevi che gli arden-
ti voti delle popolazioni infelici sono accetti al Cielo , che le
loro maledizioni piombano sui traditori della Patria , eh© la di-
sperazione pone i nemici fuori delle leggi dell’ umanità . Ram-
mentatevi finalmente , che in tempi non remoti le acque del Pò
andarono tinte di sangue dei nemici del nome Italiano.
Dalla Romagna il t.° Settembre i83t.