Atto del Card. Oppizzoni riguardo alla scomunica
ATTO
BEI, CARD. OPIZZONI
Anche oggi vi rechiamo una grata novella. L’Arcivescovo Opizzoni di Bologna, pervenutogli da Gaeta l’atto di scomunica, raccolse un consiglio di teologi, scelti
fra i sacerdoti per sapienza e virtù più venerati nel paese , e loro sottopose tale
atto pontifìcio.
Dopo lungo e coscienzioso esame essi decisero che la scomunica non dovesse
essere pubblicata dalla Chiesa, la quale non riceve nessun danno o sfregio dalla
Costituente.
11 popolo, nominando i suoi deputati alla Costituente, non fa che esercitare il proprio
diritto, di crearsi cioè un governo che prò veda alle sue necessità temporali, mentre rispetta
la legge di Dio e conserva la sua reverenza a quelli che spiritualmente lo rappresentano
in terra.
Noi speriamo che questo esempio del santo Arcivescovo Opizzoni parlerà al cuore
del Pontefice il quale, liberandosi dagli uomini che gli stanno attorno con mondani
consigli d’avarizia e di sangue, vorrà ricordare che il Regno di Cristo non è di
questo mondo, e che è poco edificante il vedere l’erede del Crocifisso mendicare
presso i potenti della terra il mantenimento di un trono usurpato e contaminato
di delitti.
Roma li 24. Gennajo 1849.
P.S. Anche il Vescovo di Ancona, CADOLINI, segui l’esempio dell’Arcivescovo di Bologna, rifiutandosi a pubblicare
dalla Chiesa 1′ atto di scomunica.